Le piastrelle in ceramica sono da sempre un prodotto tra i più utilizzati per la copertura delle superfici orizzontali e verticali di casa. Perfette sia per gli ambienti interni, che per gli spazi esterni, sono ancora oggi in gran voga, amate per le loro caratteristiche tecniche e per la varietà delle soluzioni estetiche che propongono. In particolare in bagno e in cucina, dove l’igiene è fondamentale, le coperture in ceramica si presentano spesso, per la loro facilità di pulizia, come una scelta imprescindibile.
Scopriamo caratteristiche e qualità delle piastrelle in ceramica, per gli ambienti interni di casa.
Materiali e caratteristiche delle piastrelle.
Per compiere la scelta migliore, è necessario conoscere e distinguere le diverse tipologie di piastrelle. Si differenziano principalmente per materiale e metodologia di lavorazione; tra le più utilizzate negli ambienti domestici vi sono la ceramica monocottura, il cotto, la maiolica, il gres e il clinker. Diverse soluzioni con caratteristiche diverse: il nostro consiglio, per acquistare le migliori per le particolari necessità, è quello di recarvi in un outlet piastrelle, per poter osservare e toccare con mano le diverse opzioni a disposizione.
La ceramica monocottura.
Molto diffuse in Italia, anche se recentemente soppiantate dal gres porcellanato nelle percentuali di vendita, le piastrelle di ceramica monocottura sono ancora molto utilizzare per le pavimentazioni e i rivestimenti verticali di bagni e cucine. Si presentano, in genere, in quadrati di piccole dimensioni e si caratterizzano per la robustezza, la versatilità e il prezzo più contenuto, rispetto ad altre tipologie. La cottura a cui sono sottoposte, inoltre, rende queste piastrelle particolarmente impermeabili e non porose. Sono perfette per abitazioni dallo stile vintage, perché spesso sono a tinta unita o con decorazioni geometriche o floreali.
Il cotto.
Materiale utilizzato da secoli e molto diffuso nell’Italia centrale, il cotto è un materiale pregiato, permeabile e poroso. Dopo la cottura viene trattato con cere o olii per esaltarne il tipico colore dai toni gialli, rossi o bruni, e renderlo più resistente. La forma tipica è la tavella (rettangolare), ma si trovano spessissimo anche piastrelle esagonali, ottagonali o quadrate. Il cotto è particolarmente indicato per ambienti di case antiche ed edifici storici dallo stile tradizionale.
La maiolica.
Le piastrelle in maiolica sono particolarmente apprezzate per le geometrie e le fantasie raffinate e affascinanti. Sono, infatti, perfette per inserti o pannelli decorativi; ma per le loro caratteristiche tecniche, sono utilizzate spesso e volentieri anche in rivestimenti, pavimenti, top cucine o meravigliosi tavoli da esterno.

Piastrelle in ceramica: tipologie e caratteristiche
Il klinker.
Il klinker è un materiale d’origine industriale, che si caratterizza per la fisionomia vetrificata, la durezza, la compattezza e l’alta resistenza all’usura. Quelle in klinker sono piastrelle non porose, utilizzate prettamente per la pavimentazione di spazi esterni, come balconi, terrazzi, logge e lastrici solari. A livello extra residenziale, il klinker è molto apprezzato anche in ambienti sottoposti ad altissimo caplestio, come scuole, marciapiedi o edifici pubblici.
Il gres porcellanato.
Molto apprezzate e utilizzate, soprattutto nelle ultime decadi, il gres porcellanato è una speciale argilla rigenerata. Le piastrelle, infatti, nascono dalla cottura ad alta temperatura di varie tipologie di materia prima macinata. Si caratterizzano per la solidità, l’impermeabilità e la lunga durata. Il gres, inoltre, è famoso per poter riprodurre qualsivoglia tipologia di finitura: dalla pietra naturale, all’effetto legno fino a fantasie astratte e geometriche. Infine, è utilizzatissimo anche perché si trova sia in formati piccoli, che più grandi: in genere di 60 cm per lato, ma può arrivare fino ai 90-100.
La messa in posa delle piastrelle.
Uno dei grandi vantaggi delle piastrelle in ceramica, oltre alla robustezza, la facilità di pulizia, la durabilità, è la velocità della posa. La messa in opera delle piastrelle, infatti è estremamente semplice, per quanto debba comunque essere effettuata da un piastrellista esperto. Parlando di metrature medie e disegni classici, in genere, 2-3 giorni o poco più possono essere sufficienti per tornare a camminare in libertà sul proprio pavimento.
Infine, dettaglio per nulla trascurabile, il progresso della tecnologia ha, recentemente, permesso la posa delle piastrelle direttamente sul vecchio pavimento. In questo modo, in primo luogo, si eviteranno lunghi, costosi e invasivi lavori per la rimozione della precedente pavimentazione, e si risparmierà in tempo e, soprattutto, sul prezzo finale dell’intervento.
Attenzione però, perché la posa sul vecchio pavimento è sconsigliato qualora quest’ultimo sia in pessima stato, poiché la pavimentazione in piastrelle rischia di non essere omogenea, generando orizzonti di debolezza sull’intero pavimento. Inoltre, inevitabilmente, la superficie sarà leggermente più alta rispetto a prima, rischiando di compromettere, in particolare, il corretto scorrimento di porte e porte-finestre.