In un condominio bisogna, fare i conti con tante cose: lavori di ristrutturazione, operazioni di pulizia, giardinaggio ecc. La divisione della bolletta dell’acqua in condominio può essere problematica, soprattutto quando il contatore è unico.
Quando abbiamo un contatore unico (soprattutto nei vecchi stabili) il totale della bolletta viene diviso per il numero di persone presenti nel condominio.
Ecco qui un ESEMPIO. Supponiamo che in un condominio sia arrivata una bolletta da 20 € e i condomini sono 20. Ogni condomino, secondo questa formula, sarà tenuto a pagare 1 €. Con questa ripartizione sorgono problematiche, perché non tutti consumano
acqua
allo stesso modo. Come fare allora per dividere in modo equo la bolletta?
Modalità di ripartizione.
Esistono 3 modalità differenti di ripartizione, e non tutte riconoscono e premiano il tuo impegno al risparmio.
- Divisone delle spese in base al numero delle unità immobiliari
Questo criterio è sicuramente pratico, ma non tiene conto di alcune variabili importanti, come la presenza di appartamenti vuoti o il numero di inquilini per unità. Non è un sistema di ripartizione preciso e potrebbe scatenare diatribe.
- Divisione delle spese in base al numero dei condomini
I costi dei consumi sono ripartiti tenendo conto del numero di inquilini per unità abitativa. Questo criterio è più accurato, ma migliorabile.
- Ripartizione delle spese attraverso il contatore a sottrazione
In questo caso il tuo appartamento è munito come quello degli altri condomini, di un contatore privato che permette la lettura dei singoli consumi. Solitamente gli stabili nuovi, sono dotati di contatori a sottrazione.
Questo infatti, con il Decreto Ministeriale del 4 Marzo 1996 è diventato obbligatorio per legge. Se il tuo appartamento ne fosse sprovvisto, puoi metterlo ai voti durante la riunione condominiale e, se non dovessi avere risposta positiva, fare richiesta al giudice di pace. Quest’ultima risulta la soluzione migliore per chi abita in condominio, ma bisogna tener conto delle diverse fasce di consumo. La differenza di costi può anche superare i 2 € al metro cubo, se si è attenti agli sprechi. In questi casi occorre chiedere all’amministratore come ripartisce i consumi del condominio.
Un esempio concreto.
Supponiamo che nel condominio vi siano 10 appartamenti; il consumo del condominio è stato pari a 1000 metri cubi di acqua per un costo totale di € 700.
L’appartamento 1 ha consumato 60 metri cubi d’acqua L’appartamento 2 ha consumato 100 metri cubi d’acqua Per calcolare il singolo consumo di ogni appartamento, basta fare una proporzione:700 (Euro della bolletta totale) : 1000 (mc totali consumati) = x : 60 (metri cubi consumati dall’appartamento 1)
quindi: 700 × 60/1000 = 42 € (somma che dovrà pagare l’appartamento 1)
Stesso discorso per l’appartamento 2:
700 : 1000 = X : 100
quindi 700 × 100/1000 = 70 € (somma che dovrà pagare l’appartamento 2)
- Che cosa accade se i condomini risultano morosi rispetto al pagamento della bolletta dell’acqua?
In merito a questo vi sono 2 visioni:
- Quella che riguarda il rapporto tra condomino ed ente di erogazione del servizio idrico
- Quella che riguarda i rapporti interni alle compagnie
Nel primo caso l’ente a fronte della morosità può sospendere il servizio, scatenando polemiche fra i condomini quando viene posta in essere.
Per quanto riguarda i rapporti tra condominio e condomino, il mal pagatore verrà perseguito con azione giudiziaria. A ciò bisogna aggiungere, poi, che laddove gli venga richiesto l’amministratore deve fornire all’ente gestore del servizio il nome del condominio moroso al fine di consentire l’azione diretta al recupero del credito.