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Le piante giuste per ambienti umidi e poco luminosi

Se siete amanti del verde domestico, ma nella vostra casa ci sono stanze scarsamente illuminate o molto umide, non disperate! Abbiamo scelto per voi le quattro piante da appartamento che meglio resisteranno a queste complicate condizioni ambientali.

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L’arredamento di una qualsiasi abitazione, indipendentemente dalla grandezza e dalla zona climatica in cui è locata, viene esaltato, acquisisce un quid in più, quando viene integrato e affiancato da quelle che comunemente chiamiamo “piante da interno”. Il verde domestico, però, necessita di cure e manutenzione quotidiana:

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e piantine, inoltre, hanno bisogno di luce naturale, di una temperatura costante e di un giornaliero ricambio d’aria. In generale, invece, odiano gli ambienti troppo umidi, freddi e bui, così come spifferi, stufe ventilate e termosifoni. Insomma, in alcune case sperare di veder sopravvivere e crescere rigogliose certi tipi di piante sembra un sogno irrealizzabile.

Nella realtà delle cose, invece, basta saper scegliere la pianta giusta per ogni ambiente. Esistono infatti alcune varietà più resistenti o che addirittura amano l’ombra o gli ambienti umidi e che richiedono di poche cure, se non semplicemente di essere lasciate in pace! Scopriamo insieme quali sono queste piante, che potrebbero rivelarsi la soluzione più adatta alle condizioni di casa nostra.

Il cactus di Natale.

Il nome scientifico del cactus di Natale è Schlumbergera, una pianta tropicale che ama l’ombra (anche se non disdegna di esser portata fuori nella bella stagione) e che fiorisce solo nella stagione invernale. Ama terreno sciolto e senza ammendanti di origine animale, ma sfatticcio di foglie, torba o fibra di cocco, vermiculite o sabbia. Le concimazioni vanno effettuate nel periodo di ripresa vegetativa, quindi a inizio estate, quando la Schlumbergera può essere spostata più alla luce, mai diretta, e in ambienti più caldi.

Le felci per gli ambienti umidi.

Premesso che davvero poche piante hanno la possibilità di sopravvivere in ambienti riscaldati da stufe ventilate, poiché asciugano molto l’aria, o davvero bui e freddi. Ma se siete amanti del verde, ad esempio, nel bagno, la pianta che fa per voi è sicuramente la felce, una varietà che gradisce gli ambienti umidi e resistono tranquillamente a quelli poco luminosi.

Da evitare sono quelle a fogliame chiaro, dorato o glauco, alle quali preferire invece quelle a foglia verde. Sono queste, infatti, quelle che sopportano meglio condizioni di scarsa luminosità e di alta umidità. Tra le felci più consigliate citiamo sicuramente la Soleirolia. Dal fogliame minuto e tappezzante, molto bella, si presta a essere usata in combinazione con altre piante, anche in contenitori molto piccoli. La Petrocosmea, invece, poco o per nulla conosciuta in Italia, è addirittura fotofobica, ovvero soffre la troppa luce a causa di una sensibilità estrema all’esposizione diretta.

La felce più comune, comunque, rimane la Nephrolepis, che però necessita di una manutenzione un po’ più attenta, soprattutto per quel che riguarda i rinvasi. Si consiglia solo a chi è un po’ più esperto nella cura del verde domestico.

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Ecco le 4 piante da interno che sopportano condizioni estreme.

Alla riscoperta dell’Aspidistra.

Pianta che fu una sorta di mania per gli inglesi del tardo Ottocento, oggi è stata praticamente dimenticata, ma a gran torto! L’Aspidistra, infatti, è una pianta che, oltre ad essere molto caratteristica per il suo fogliame scuro, largo e fitto, è estremamente resistente agli strapazzi, agli sbalzi di temperatura e alle esposizioni variabili. Necessita di essere concimata correttamente, ma la sua tolleranza alla scarsità di luce (sia all’interno, che in giardino) è davvero sorprendente. In particolare, si distingue per questa caratteristica la, più comune, Aspidistra elatior.

Troppa acqua fa male, anzi malissimo!

A scanso di equivoci lo diremo subito: annaffiare ogni giorno la Zamioculcas e lasciarle il sottovaso è il modo più semplice e veloce per far soffrire, fino a far morire, questa varietà di pianta da interno. Difficile da reperire, ma sempre più diffusa, la Zamioculcas resiste coriacemente ai maltrattamenti e perdona molti dei più comuni errori colturali. Questo perché è molto resistente alla scarsità di luce, anzi predilige i luoghi bui, e all’irrigazione incostante. Le annaffiature devono essere regolari, ma occorre lasciare asciugare completamente il terriccio. L’ideale è immergere il vaso in acqua e lasciare inzuppare, sgocciolare e poi riporre al suo posto. La Zamioculcas necessita di concime liquido in dosi moderate nella stagione della crescita e di almeno un rinvaso all’anno.

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