Grande tema degli ultimi decenni è l’inquinamento, che sta modificando l’ambiente e, di conseguenza, molti aspetti della nostra vita. Il settore edilizio, in questo senso, negli ultimi anni sta fortemente sponsorizzando una nuova idea di edilizia, più green ed eco-friendly. L’inquinamento degli spazi esterni, però, non è l’unico rischio che corriamo. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, infatti, la maggior parte delle persone passa il 90% del proprio tempo in ambienti chiusi. Per questo bisogna, anche e soprattutto, preoccuparsi e salvaguardarsi da quello che viene definito inquinamento indoor.
Stiamo parlando di un tipo di inquinamento, tipico degli spazi chiusi e magari poco ventilati, che può essere provocato da diversi fattori, che non deve essere assolutamente sottovalutato. Può, infatti, provocare pericoli per la salute dell’uomo, in particolare alle categorie più vulnerabili, come i bambini, gli anziani e i chi soffre già di patologie, più o meno gravi.
Cos’è l’inquinamento indoor.
Il Ministero della Salute italiano, colta la gravità del problema, ha fornito una definizione ben precisa di
inquinamento indoor
. Ovvero: “La modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria atmosferica interna. Dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria stessa. E tali da costituire un pericolo, ovvero un pregiudizio diretto o indiretto per la salute dell’uomo.”
La qualità dell’aria che respiriamo quando siamo in luoghi chiusi (in casa, in ufficio o nei luoghi di studio, ad esempio) è fondamentale per assicurarci la salute, così come il corretto svolgimento delle nostre azioni quotidiane. Spesso non ci diamo particolarmente peso, ma alcuni disturbi, anche banali, possono essere provocati proprio da un alto livello di inquinamento indoor. Stiamo parlando di: raffreddori, mal di testa, colpi di tosse, irritazioni cutanee od oculari, spossatezza generale; ma anche disturbi nervosi, dell’olfatto e/o del gusto, nausee, allergie, difficoltà di attenzione e di concentrazione ed altri problemi di salute più seri.
Un problema, dunque, da non sottovalutare, che va conosciuto e studiato, per essere contrastato. Di seguito quindi daremo nota delle principali fonti di inquinamento indoor e come neutralizzarle.
Agenti inquinanti.
Gli agenti che possono provocare inquinamento indoor sono classificati in tre categorie:
- Chimici, presenti negli ambienti interni sotto forma di gas inorganici. Tra questi ricordiamo il monossido di carbonio, l’ossido di zolfo, la formaldeide e i VOC, ovvero i composti organici volatili. Possono essere provocati da diverse fonti, tra cui: stufe e radiatori, camini, caldaie a gas, elementi per la cottura dei cibi, fumo di tabacco passivo; ma anche derivare da arredi, stampanti e fotocopiatrici, materiale didattico e cancelleria, particolari prodotti tessili, detergenti per la pulizia e deodoranti per la casa;
- Biologici, legati ai bio-effluenti umani, ai microrganismi, come funghi, batteri, virus, e agli allergeni, come gli acari e la muffa;
- Fisici, di cui fanno parte: il rumore, le vibrazioni, l’inquinamento luminoso, i campi elettromagnetici, le radiazioni ultraviolette e le radiazioni ionizzanti.
Questi agenti inficiano la qualità dell’aria che respiriamo, ma sono fortemente legati ad altri fattori, che possono limitarne o peggiorarne gli effetti. A ventilazione, temperatura, umidità e luce naturale è legata non solo la sensazione di comfort in un ambiente confinato, ma anche la qualità del microclima interno e dunque il livello di inquinamento indoor.
Caratteristiche degli edifici.
I materiali con cui è stato costruito e rifinito un immobile incidono fortemente sul livello di inquinamento indoor. Da essi dipendono numerose caratteristiche dell’edificio, che possono schermare e limitare o, al contrario, contribuire all’inquinamento al suo interno:
- Accumulazione: ovvero la capacità di trattenere il calore prodotto;
- Coibenza: è la capacità di non disperdere il calore accumulato;
- Temperatura: in particolare si intende quella misurabile sulla superficie di un materiale;
- Igroscopicità: la capacità di assumere vapore acqueo dall’aria e di cederlo;
- Diffusione: il passaggio non convettivo di gas e fluidi;
- Ventilazione: ovvero il livello di movimento d’aria in dipendenza di differenza di temperatura, pressione e densità di materiale;
- Assorbimento: la capacità di filtrazione, accumulazione e rigenerazione delle sostanze volatili.

Inquinamento indoor: conoscerlo per combatterlo
Tutte queste caratteristiche, come detto, incidono sul microclima interno dell’immobile e, di conseguenza, sul suo inquinamento indoor.
Va comunque specificato che, questi fattori sono da tempo sotto la lente d’ingrandimento dell’intero settore edilizio e, dunque, grazie a nuove tecnologie e tecniche di costruzione, il problema è sicuramente contenuto negli edifici di recente costruzione. Anche la scelta dei materiali, in quest’ottica, è molto attenta e controllata.
Uno stile di vita sano, per ambienti sani.
Anche il nostro stile di vita e le nostre abitudini quotidiane possono influire negativamente o positivamente sul livello di inquinamento indoor degli ambienti interni. Ecco dunque un elenco di comportamenti virtuosi e consigli pratici per combattere questo problema:
- Aerare i locali spesso e preferendo le aperture lontane dalle strade più trafficate;
- Non fumare in casa: le particelle da fumo di tabacco, infatti, restano per molto tempo sui tessuti, gli arredi e le tende;
- Accendere la cappa aspirante quando si cucina;
- Spolverare spesso: la polvere è composta per lo più di sostanze chimiche artificiali tossiche;
- Leggere attentamente le etichette dei detersivi che utilizziamo per la pulizia della casa;
- Preferire i detersivi a base saponosa e senza profumazione;
- Mantenere puliti i filtri dei sistemi di condizionamento;
- Scegliere, il più possibile, mobili e oggetti in legno massello rifiniti con vernici all’acqua o ad olio;
- Isolare la parte sotterranea dell’edificio;
- Limitare l’uso di apparecchi elettrici, spegnendoli quando non occorrono, soprattutto nelle camere da letto;
- Areare ancora più spesso lì dove, come negli studi, c’è la necessità di tenere accessi pc, stampanti e fotocopiatrici;
- Utilizzare molto le piante come ottime alleate contro l’inquinamento indoor sotto vari aspetti.