Quando si è in procinto di scegliere una nuova cucina, si viene investiti da una miriade di possibilità, tutte da valutare per un motivo o per l’altro. Non solo il modello e la posizione degli elementi fondamentali, come lavandino e fornelli, ma ogni dettaglio deve ponderato con attenzione. Occorre infatti definire il top, i cassetti, la cappa, le ante, i fianchi, pomelli o maniglie ecc… e di ogni elemento materiale, colore, finiture e linee. Insomma, un’infinità di opzioni, in mezzo alle quali facile perdersi e confondersi le idee. Tutto fuorché una scelta semplice, quindi. Per orientarsi tra tutte le diverse possibilità occorre, dunque, procedere per gradi, oggettivamente e scientificamente. Un’idea è quella di mettere a confronto due o tre opzioni, per valutare quale sia quella che meglio si adatta alle proprie esigenze. È quello che facciamo oggi, descrivendo caratteristiche, punti di forza e difetti di due finiture molto amate: laminato e laccato!
Laminato e laccato: differenze.
Tra i due vi è una semplicissima differenza, che ne determina però gran parte delle caratteristiche tecniche. Il pannello di partenza, infatti, è esattamente lo stesso. Si parla, nella maggioranza dei casi, di un derivato del legno – nello specifico truciolato, MDF – a cui si va ad applicare un rivestimento. Un questo modo si va a migliorare la superficie del pannello stesso, rendendolo, tra le altre cose, impermeabile e resistente, oltre che più gradevole esteticamente.
Dove sta allora la differenza? Nella tipologia di rivestimento: per ottenere il laminato si procede all’incollaggio di una lamina; per il
laccato
, invece, si applica uno o più strati di vernice.
Caratteristiche ed estetica del laminato.
Le lamine che si utilizzano per realizzare i rivestimenti in laminato sono prodotte tramite la pressione di svariati fogli, impregnati con resine fenoliche. L’evoluzione nei processi di produzione, inoltre, ha fatto sì che il rivestimento non sia più percepibile e hanno ridotto al minimo il rischio di distacco dal pannello base. Dal punto di vista tecnico, il laminato è un rivestimento impermeabile, igienico, resistente al calore e al vapore. Quindi, in buona sostanza, perfetto per sopportare le principali sollecitazioni quando si cucina.
Per quanto riguarda l’aspetto estetico, lo spessore delle lamine non supera qualche millimetro di dimensione. Nonostante questo, consente di scegliere tra una grande varietà di finiture e dettagli. In particolare, diversi effetti sono pensati per riprodurre fedelmente l’estetica di altri materiali, come il legno, il marmo o la pietra; ma è anche possibile simulare il suo antagonista, ossia il laccato, anche nella versione “a poro aperto”.
Infine, si tenga presente – e nella scelta può risultare un fattore fondamentale – che il laminato ha un costo inferiore, rispetto al laccato. Questo perché si ottiene attraverso una lavorazione più semplice.

Laminato o laccato per la cucina: quale materiale fa al caso nostro?
Laminato HPL per il top della cucina.
L’“High Pressure Laminate” è una versione più resistente del laminato normale: i fogli venogno infatti incollati tra loro attraverso una maggior pressione, combinata con forte calore. L’HPL, dunque, è preferibile per i piani di lavoro in cucina, che sono le superfici sottoposte a maggior carico. Oltre alla resistenza, anche l’impermeabilità risulta migliore, per questo è possibile utilizzare il laminato HPL anche con lavelli a filo e addirittura per vasche integrate.
Laccato: caratteristiche e finiture.
Come detto in precedenza, la laccatura è il processo di verniciatura delle superfici esterne di un pannello, in questo caso derivato dal legno. Rispetto al laminato, il laccato risulta più delicato, fermo restando le buone prestazioni rispetto alle sollecitazioni da cucina. In particolare, il laccato soffre la lunga esposizione ai raggi solari, che ne provocherebbero uno scolorimento. Anche se, proprio per assicurare una maggiore vita ai pannelli laccati, in genere vengono effettuati più strati di verniciatura.
Esistono diverse finiture e verniciature per il laccato, che ne rendono i pannelli adatti ad ogni tipo di stile e arredamento. Le verniciature più classiche sono quelle opache e lucide, ma ne esistono molte altre con effetti più particolari. Altri esempi di finiture molto amate sono quella satinata, goffrata, anticata, pennellata e metallizzata. A differenza del laminato, invece, non si possono ottenere effetti che riproducano il legno.
Laccato a poro aperto.
Il laccato a poro aperto è una particolare finitura che lascia intravedere le venature del legno del pannello base. In questo caso, però, il legno sottostante – in genere si utilizza il rovere per la sua alta porosità – deve essere lavorato prima della verniciatura tramite impiallacciatura e decapatura. Il risultato finale è ottimo, apparendo come un vero legno dipinto, ed è in grado di ingannare anche i designer più esperti. Ovviamente, il maggior numero di passaggi, di contro, alza il prezzo finale del prodotto finito.