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SPESOMETRO 2015: Ecco i dati da comunicare al Fisco

Tra il 10 e il 20 aprile l’Agenzia delle Entrate riceverà i dati relativi agli acquisti di lusso degli italiani e tutte le fatture tra titolari di partita Iva per lo spesometro 2015.

Tra il 10 e il 20 aprile chi effettua la liquidazione mensile e trimestrale dell’Iva deve inviare, tramite i canali previsti dall’Agenzia delle Entrate, tutti i dati relativi allo spesometro 2015, ovvero la comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva superiori ai 3.600 euro. Gli operatori che pagano l’Iva mensilmente avranno come termine per l’invio dei dati il 10 aprile, mentre chi paga ogni tre mesi avrà tempo fino al 20 aprile. E’ esonerato dall’obbligo chi aderisce al regime dei minimi, i curatori fallimentari e il commissario liquidatore. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le spese da comunicare al Fisco.

Viaggi e pacchetti vacanze
Tra i dati che devono essere comunicati all’Agenzia delle Entrate con lo spesometro ci sono le spese superiori a 3.600 euro effettuate per un viaggio o un pacchetto vacanze. Tali spese saranno a disposizione del Fisco per effettuare controlli sulle discrepanze tra i redditi dichiarati e l’effettiva capacità di spesa. Anche per il 2014 è prevista, per commercianti e tour operator, l’esclusione nella comunicazione delle fatture emesse di importo inferiore a 3.000 euro al netto d’Iva.

Automobili e moto
Come espresso nella circolare 25/E/2011, con lo spesometro va comunicato anche l’acquisto di auto e moto per importi superiori ai 3.600 euro. Ma non solo, lo stesso discorso vale anche per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici, nel caso in cui viene oltrepassata la soglia di 3.600, fatto molto probabile quando si comprano mobili.

Abbigliamento e accessori di lusso
Possono raggiungere e superare i 3.600 euro anche articoli di abbigliamento, accessori di lusso come gioielli, preziosi oppure opere d’arte, il cui acquisto deve essere comunicato al Fisco. Lo stesso vale per l’iscrizione a club e circoli sportivi per cui si spendono quote annuali che superano la soglia.

Operazioni tra titolari di partita Iva
Nello spesometro, oltre alle vendite di beni o le cessioni di servizi oltre la soglia effettuati nei confronti di privati cittadini, confluiscono soprattutto le operazioni cosiddette business to business, fatturate tra imprese o tra imprese e professionisti o tra professionisti e professionisti, in pratica tra titolari di partita Iva. Devono essere messe a disposizione del Fisco tutte le operazioni effettuate nel 2014 ma la soglia di 3.000 euro al netto d’Iva stabilito per le comunicazioni relative al 2011 è stato abolito per arrivare ad una versione molto più simile al “vecchio” elenco clienti-fornitori.

Esonerate le pubbliche amministrazioni
Niente comunicazioni dalle Pa in relazione al 2014, esonero motivato dalla necessità di consentire alla pubblica amministrazione di completare le infrastrutture informatiche per la ricezione delle fatturazioni elettroniche, per le quali è previsto l’obbligo dal 31 marzo, e per gestire il nuovo meccanismo di split payment in vigore dall’1 gennaio in base al quale i fornitori della Pa ricevono il pagamento del corrispettivo senza Iva.

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