Le statistiche ufficiali sulle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2014 hanno messo in evidenza il fatto che oltre 1 milione di proprietari di case ha optato per la cedolare secca. Anche nel 2015 è possibile usufruire del regime agevolato, ma vediamo nel dettaglio cosa è necessario sapere.
Aliquota agevolata al 21% o al 10%.
Prima di tutto è fondamentale sapere che la
cedolare
secca è una imposta che, a discrezione del proprietario, può sostituire l’Irpef, le addizionali comunali e regionali e l’imposta di registro e bollo ed è applicabile ai redditi derivati da locazione. L’aliquota per i contratti a prezzo di mercato è del 21% mentre per i contratti d’affitto a canone concordato, per gli anni che vanno dal 2014 al 2017, è fissata al 10% e successivamente tornerà al 15%.
Più Comuni per contratti agevolati
Per poter beneficiare della cedolare secca con aliquota al 10% è necessario stipulare un contratto d’affitto a canone concordato. E quest’anno sono aumentati i Comuni ad alta densità abitativa dove è possibile farlo. Tra questi troviamo tutti i capoluoghi di provincia. Ma anche molti centri di medie dimensioni e tutti i Comuni confinanti con quelli di Torino, Milano, Bologna, Genova, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania e Palermo. Secondo il decreto casa 2014, però, anche nei Comuni colpiti da calamità naturali nei cinque anni precedenti è possibile stipulare contratti a canone concordato.
Canone concordato anche senza accordo locale
Il contratto a canone concordato deve rispettare i parametri stabiliti negli accordi locali tra proprietari e inquilini. Secondo il decreto interministeriale infrastrutture-economia 14 luglio 2004, però, è possibile stipulare un contratto a canone calmierato anche senza tali accordi. Per farlo si deve fare riferimento all’accordo di un Comune limitrofo ed omogeneo per popolazione. Nell’iter è possibile avere l’assistenza delle associazioni della proprietà edilizia oppure dei sindacati degli inquilini.
Cedolare secca esclusivamente per persone fisiche
La cedolare secca può essere applicata solamente se il proprietario dell’immobile è una persona fisica e il contratto riguarda una locazione abitativa. Anche l’inquilino deve essere un privato, nel senso che non può agire nell’esercizio di attività di impresa o di lavoro autonomo, anche se la casa viene presa in affitto per finalità abitative. Come nel caso di una foresteria.
Cedolare secca anche per contratti in corso
Sicuramente la cedolare secca può essere scelta nel momento in cui si stipula il contratto d’affitto, ma non solo. Anche se il contratto di locazione è già in corso è possibile optare per la cedolare secca entro il termine per il pagamento dell’imposta di registro annuale, dandone comunicazione tramite raccomandata all’inquilino per rinunciare all’aggiornamento Istat e presentando il modello RLI all’Agenzia delle Entrate.