Ogni anno il Sole 24 Ore stila la classifica delle 107 province italiane dal punto di vista della qualità della vita e per questa 25^ edizione a guadagnarsi per la prima volta la medaglia d’oro è Ravenna. La città romagnola, presente da anni nel gruppo di testa, si era aggiudicata il podio arrivando terza solamente in occasione della prima edizione nel 1990. Trento, che si era aggiudicata la vittoria nel 2013, scende al secondo gradino del podio, subito seguita da Modena. Nelle parti basse della classifica, troviamo Reggio Calabria e Foggia e all’ultimo posto, con uno slittamento di undici posizioni, Agrigento, già fanalino di coda nel 2007 e nel 2009. Bolzano, che in 24 anni si è guadagnata il podio ben dodici volte, collezionando quattro medaglie d’oro, riesce a guadagnarsi solamente la 10^ posizione.
Il confronto si basa su un’articolata serie di parametri suddivisi in sei categorie, che vengono valutati per monitorare i progressi e i ritardi dei vari territori riguardo ai diversi aspetti del vivere cittadino: “Servizi, ambiente e salute” che valuta indici relativi al clima, alla speranza di vita, all’efficienza della giustizia civile e alla dotazione di asili nido; “Affari e lavoro” che valuta parametri come il tasso di occupazione, il numero di imprese, la quota di esportazioni sul pil; “Popolazione” che valuta densità demografica, tasso migratorio e percentuale di stranieri regolari, rapporto tra giovani e anziani e numero medio di anni di studio; “Ordine pubblico” che valuta la sicurezza e il livello di criminalità; “Tenore di vita” che prende in considerazione il valore aggiunto pro capite, il patrimonio delle famiglie, i consumi, il costo delle case e il tasso di inflazione; “Tempo libero”.
Ravenna, la città italiana dove per quest’anno si vive meglio, si è aggiudicata un ottimo punteggio sopratutto in materia di “Servizi, ambiente e salute”, grazie all’ampia disponibilità di asili rispetto al potenziale fabbisogno, parametro che si attesta al doppio della media nazionale; un tasso di emigrazione ospedaliera del 3% contro una media nazionale del 9% e un indice di smaltimento di cause civili pari a 52 contro una media nazionale di 38. Anche sul fronte “Affari e lavoro” ottiene buoni risultati con un tasso di occupazione del 67% e un ottimo rapporto tra impieghi e depositi, mentre nella “Popolazione” si distingue per il miglior rapporto tra under 15 e over 64, 121 contro 87. Ottimi risultati che hanno permesso alla città romagnola di scalzare Trento, vincitrice della classifica 2013. Nonostante gli ottimi risultati, non mancano gli aspetti da migliorare. Infatti, per quanto riguarda l’“Ordine pubblico”, Ravenna si posiziona al 103° posto a causa dell’elevato numero di denunce di furti in
casa, di scippi e borseggi e di rapine. Purtroppo questa situazione di scarsa sicurezza caratterizza molte province del Nord e le grandi aree metropolitane.
Sotto l’aspetto della sicurezza, invece, Agrigento, ultima nella classifica generale, presenta una ridotta incidenza di denunce rispetto alla popolazione, assestandosi al 29° posto. I settori dove totalizza i punteggi migliori sono quello del “Tenore di vita”, con un 86° posto guadagnato grazie al basso costo della casa, e quello della “Popolazione”, al 90° posto grazie alla bassa incidenza di separazioni e divorzi, che ammontano a 36 ogni 10.000 famiglie, contro una media nazionale di 53. I parametri dove sono stati totalizzati i punteggi peggiori che hanno portato Agrigento ad aggiudicarsi la maglia nera sono quelli di “Tempo libero”, “Servizi” e “Affari e lavoro”, dove si posizione rispettivamente al 106°, 103° e 102° gradino della classifica, a causa del crollo al 40% del tasso di occupazione, della bassissima quota di export sul pil, un valore aggiunto pro capite di soli 11.402 euro contro i 27.760 di Ravenna e un peggioramento dell’indice di ordine pubblico.
L’Emilia Romagna mostra una grande presenza nella Top Ten della classifica con Modena, Reggio Emilia e Bologna che affiancano Ravenna. In generale nelle prime dieci posizioni troviamo soprattutto province medie o piccole del Nord-Est, montane. Anche il Centro si guadagna buoni posizionamenti, soprattutto per quanto riguarda le province toscane, Siena al 9° posto e Livorno in 11^ posizione. Per quanto riguarda il Sud, invece, riescono a guadagnare buoni risultati solamente le province della Sardegna, Olbia-Tempio, Sassari e Nuoro. Popolano la parte bassa delle classifiche le province di Sicilia, Calabria e Puglia, mentre Napoli, fanalino di coda nella classifica 2013, rimonta con un 96° posto.
Anche Roma e Milano migliorano sotto l’aspetto della qualità della vita, con la capitale che si guadagna il 12° posto recuperando otto posizioni rispetto all’anno scorso, mentre Milano scala solamente due posizioni guadagnandosi l’8° posto. Nello specifico Milano si guadagna il primato per valore aggiunto pro capite che supera i 43.000 euro, mentre Roma si distingue per un maggiore importo medio della pensione; il patrimonio medio delle famiglie più alto, invece, si registra a Sondrio. Modena si distingue sfoggiando un primo posto nella graduatoria del “Tenore di vita”, mentre Reggio Emilia nel settore riguardante “Affari e lavoro”. Siena guadagna il primo posto nel settore demografico, dove troviamo eccellenti performance anche in Emilia. Prendendo in considerazione il parametro “Ordine pubblico”, dove gli indicatori si basano sul numero di denunce, al vertice della classifica troviamo Crotone, prima per bassa incidenza di furti in casa e terza, dopo Oristano e Vibo Valentia, nella graduatoria relativa alla microcriminalità. Il maggior numero di denunce per furti in casa si registra ad Asti, per frode a Trieste. Napoli, invece, registra il maggior numero di rapine, con Belluno ad aprire la classifica, mentre il minor numero di estorsioni si registra a Treviso, con Foggia all’ultimo posto.
La costante che emerge ogni anno è rappresentata dal divario che caratterizza lo sviluppo nelle varie macro zone del Paese, con una migliore qualità della vita al Nord, nonostante la crisi, rispetto al Sud che deve fare i conti con situazioni problematiche dal punto di vista dell’occupazione, delle infrastrutture e dell’ambiente che rallentano lo sviluppo della vivibilità del territorio. Alla luce di queste considerazioni, se state pensando di acquistare casa o di trasferirvi in un’altra città, a Ravenna potete godere della migliore qualità della vita, ma in generale le città dell’Emilia Romagna risultano essere tra le più vivibili del Paese.