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Ecologia & Risparmio

EFFICIENZA ENERGETICA: È IL RESIDENZIALE IL SETTORE TRAINO DEGLI INVESTIMENTI

L’Energy&Strategy Group ha diffuso i dati relativi agli investimenti in efficienza e riqualificazione energetica degli immobili nel 2015 in Italia: c’è una crescita, ma non è ancora sufficiente a raggiungere gli standard fissati per il 2020.

Grazie ai numerosi incentivi fiscali resi disponibili negli ultimi anni, cresce in Italia il dato sugli investimenti nell’efficienza energetica degli immobili. A renderlo noto è l’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano che ha stilato un documento, chiamato Energy Efficiency Report, in cui si mette in evidenza come, nell’anno 2015, siano aumentati di oltre il 10% gli investimenti in questo settore. Lo scorso anno infatti si è speso oltre 5,6 miliardi di euro nella riqualificazione energetica di immobili residenziali e non: a guidare e trainare il trend è il settore residenziale, con oltre 3 miliardi di euro di investimento, circa il 56% del totale. A seguire, in questa particolare classifica, è il settore industriale, con circa 1,8 miliardi di spesa (32% del totale); infine troviamo il settore terziario e gli uffici, il cui investimento si aggira intorno al 13% del totale, ovvero circa 700 milioni di euro.

L’Energy Efficiency Report pone uno sguardo particolare sugli investimenti in efficienza energetica del settore residenziale, ma focalizzando il suo studio anche sul comparto industriale, in particolare nei settori in cui viene consumata più energia, come quello della metallurgia, della meccanica, dell’alimentare, della chimica, della carta, dei prodotti per l’edilizia e del vetro e della ceramica, e quelli del terziario, soprattutto circa la grande distribuzione organizzata, hotel e uffici.

Settore residenziale.

Nel settore che abbiamo definito trainante, gli investimenti che più incidono sul totale della spesa sono quelli che hanno effetto sull’involucro edilizio e sul riscaldamento o raffrescamento dell’unità immobiliare, allo stesso modo il dato è al primo posto anche per quanto riguarda gli interventi sugli uffici.

Per l’anno 2015, sono 12,2 milioni gli edifici che hanno subito interventi di riqualificazione energetica, e tra questi è indicativo il dato sull’installazione di pompe di calore, il cui volume di affari è aumentato di oltre il 50%, per una cifra totale di spesa di più di 1,1 miliardi di euro, ovvero più del 30% del totale. Altra accortezza che gli italiani hanno sfruttato largamente è quella riguardante l’illuminazione: sono oltre 450 i milioni spesi nel residenziale a favore della tecnologia a Led, in sostituzione del vecchio impianto elettrico, la quale ha raggiunto un livello di risparmio potenziale che è valutato come assolutamente conveniente, oltre che di minor impatto.

Settore industriale.

Per quel che riguarda il secondario, prevalgono le soluzioni che intervengono sull’efficienza del processo produttivo e sull’erogazione dei servizi generale. Il comparto industriale, come detto, incide per oltre il 30% sul totale degli investimenti in Italia: gli interventi più adottati sono quelli riguardanti i sistemi di combustione efficiente, che hanno raggiunto i 387 milioni di euro di investimento. Appena inferiore è la spesa per la cogenerazione, ovvero il processo di generazione simultanea di energia meccanica e di calore: il volume di affari si aggira intorno ai 378 milioni di euro. Anche qui è sempre incisivo il dato sull’efficienza dell’illuminazione, con 179 milioni di euro di spesa, distribuiti in modo abbastanza omogeneo tra i vari settori.

Uffici e Terziario.

Per il settore terziario, l’analisi si circoscrive alla grande distribuzione organizzata e agli hotel: gli investimenti in questi due settori hanno tocca i 130 milioni di euro, focalizzandosi sull’efficienza, anche qui, dell’illuminazione (64,5 milioni, ovvero poco meno del 50% del totale). Il resto degli investimenti si focalizzano sulla refrigerazione, per quanto riguarda la grande distribuzione organizzata, che arriva a 12,6 milioni di spesa, e sulla cogenerazione, per lo più sfruttata dagli hotel (8 milioni di euro di spesa sui 10,3 totali). Per quanto riguarda gli uffici, come detto, oltre il 43% della spesa è finalizzata all’efficienza dell’illuminazione, ma rilevante è anche il peso delle installazioni di superfici opache.

Interessante, infine, è il dato sul crescente andamento degli investimenti nel Bulding Automation, ovvero l’automazione degli edifici (una sorta di evoluzione della domotica: la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita in casa e sul posto di lavoro), che, anche se ancora in una fase di “conoscimento” da parte della popolazione, comincia ad assumere un valore apprezzabile di investimento: oltre i 4 milioni di euro di spesa.

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Prospettive future.

Nonostante questo aumento significativo degli investimenti, l’Italia è ancora lontana dagli obiettivi posti dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN), da raggiungere entro il 2020. Per quanto riguarda i meri dati, in realtà, l’Italia starebbe già soddisfacendo il limite posto dal Pacchetto 20-20-20, che stabilisce un consumo nazionale di energia primaria di non oltre i 167 Mtep, unità di misura che rappresenta la quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo: infatti, nel 2015, il consumo è stato di 165 Mtep, che rimane comunque inferiore alla soglia di consumo posta, invece, dalla SEN, che è di 158 Mtep.

Il problema, perfettamente esposto dall’Energy Efficiency Report, è che l’Italia, nella realtà dei fatti, è ancora lontano dagli obiettivi posti per il 2020, in quanto il raggiungimento della quota massima posta dal Pacchetto 20-20-20 è dovuto principalmente al calo dei consumi e della produzione, conseguenza diretta della recente crisi economica, con l’inevitabile risultato della riduzione del consumo energetico, e dunque non dovuto ad un reale miglioramento sufficiente dell’efficienza energetica.

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