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Ecologia & Risparmio

EFFICIENZA ENERGETICA VS. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: COSA SONO E IN COSA DIFFERISCONO?

Non è raro che si confonda il piano dell’efficienza energetica di un edificio con la sua sostenibilità ambientale. La sostenibilità dello stesso riguarda da vicino l’impatto ambientale che la struttura può avere.

Parleremo, più specificatamente, di due tipologie di certificazioni; ovvero:
Certificazione energetica;
Certificazione di sostenibilità degli edifici.

Per ciò che concerne la certificazione energetica, essa precisa il valore di consumo energetico espresso in kWh/m² anno o kWh/m³ anno a seconda della tipologia di edificio, secondo tabelle parametrizzate nazionali. Sulla base di tali parametri, l’edificio rientra in una determinata Classe Energetica (come gli elettrodomestici).
La compilazione di questa certificazione è obbligatoria ed ha lo scopo di orientare ed aiutare l’acquirente o l’utilizzatore dell’immobile a compiere la scelta migliore nel mercato immobiliare, in modo tale da valutare i costi ed i benefici dell’investimento – anche in ambito di consumi energetici di utilizzo.
La certificazione energetica è obbligatoria per:
Contratti di vendita o affitto immobiliari;
Tutti i fabbricati di nuova costruzione;
Accedere agli incentivi fiscali.

C’è, però, una pecca. Quale? La certificazione energetica riguarda tutto ciò che è in tema di consumo energetico, tralasciando elementi di carattere prettamente ambientale.

La certificazione di sostenibilità ambientale, invece, prende in esame l’edificio nella sua totalità, cioè non solo in ambito di consumo energetico, ma anche e soprattutto valuta la forza dell’impatto dell’edificio stesso sull’ambiente esterno, sulla salute e sul benessere di chi ci abita, e sull’ecosistema complessivo.
È una certificazione volontaria, anche se in alcune Regioni è necessaria per l’ottenimento di incentivi e bonus volumetrici proporzionali al livello di eco-sostenibilità raggiunta dall’immobile in questione.

I protocolli di certificazione di sostenibilità ambientale sono numerosi, si basano su metodi qualitativi/quantitativi degli elementi che costituiscono il fabbricato, siano essi edili/architettonici o impiantistici, ai quali vengono assegnati dei punteggi che possono variare a seconda della tipologia di soluzione adottata. Il punteggio totale indica un certo livello di sostenibilità su una scala predefinita dall’ente gestore del sistema.

I sistemi di certificazione ambientale più gettonati in Italia sono:
Protocollo ITACA;
LEED®;
CasaClima Nature®;
Breeam.

Prendiamo in considerazione il Protocollo ITACA: è un sistema di certificazione elaborato dall’Istituto per l’Innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale, nato diversi anni fa dalla necessità delle Regioni di equipaggiarsi di strumenti validi al supporto di politiche territoriali di promozione della sostenibilità ambientale nel settore edilizio.
Il protocollo è stato creato nell’ambito del Gruppo di Lavoro Interregionale per l’Edilizia Sostenibile istituito nel dicembre 2001, con il supporto tecnico di iiSBE Italia e ITCCNR, ed approvato il 15 gennaio 2004 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
In seguito, è stato adottato da altre Regioni ed amministrazioni comunali per diverse iniziative per la promozione e l’incentivazione dell’edilizia sostenibile attraverso l’emanazione di leggi regionali, regolamenti edilizi, gare d’appalto, piani urbanistici, ecc.

Il Protocollo ITACA si basa sui seguenti principi:
Individuazione di criteri su cui valutare e misurare le varie prestazioni ambientali dell’edificio oggetto di analisi, provvedendo a fissare prestazioni di riferimento (benchmark) che permettano un confronto oggettivo delle prestazioni raggiunte. Dai vari confronti viene assegnato un punteggio corrispondente al rapporto della prestazione con il benchmark;
Definizione della “pesatura” dei criteri che ne determinano la maggiore e minore importanza;
Assegnazione finale di un punteggio con il quale viene definito il grado di miglioramento prestazionale che verrà raggiunto dall’immobile rispetto al livello standard.

Ovviamente, per ognuno dei criteri valutati durante l’analisi effettuata sull’immobile, possono essere assegnati dei punteggio variabili da –1 a 5, dove –1 rappresenta una prestazione inferiore rispetto allo standard e alla pratica corrente, e +5 è il massimo miglioramento ottenibile rispetto ai regolamenti o direttive vigenti, attuabile grazie a tecnologie sperimentali.

Le modalità di certificazione di sostenibilità ambientale sono più o meno analoghi per tutti gli altri sistemi di certificazione ambientale.

Un ultimo appunto…
Costruire qualcosa di sostenibile è un concetto che ci porta ad aprire i nostri orizzonti, ad affinare le nostre percezioni su quanto un fabbricato possa impattare in modo diretto e non sull’ambiente.
Attiviamoci per migliorare l’eco-sistema in cui viviamo.

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