Saranno oltre 245 i milioni di euro che la Regione Emilia Romagna stanzierà, anche grazie alle risorse provenienti da Europa e dal Governo italiano, per finanziare nuove strategie energetiche: ancora una volta la Regione padana si dimostra attentissima al problema ambientale e di risparmio energetico.
Il nuovo piano regionale appena approvato dalla Giunta, stabilisce che i fondi saranno destinati allo sviluppo di energie rinnovabili, al risparmio energetico, ai trasporti, alla formazione, alla ricerca e all’innovazione, ma anche dedicati, in parte, al rafforzamento dell’economia verde, la cosiddetta green economy.
Dopo un lungo iter di sviluppo, iniziato lo scorso 27 Novembre 2015, vede finalmente la luce il piano regionale per le strategie energetiche, al quale hanno lavorato e partecipato, con numerosi convegni e workshop tecnici, anche cittadini, portatori di interesse, enti, associazioni, parti sociali, e conclusosi con l’approvazione della giunta il 5 Agosto appena trascorso. Il “Piano energetico regionale 2030” e il “Piano Triennale di Attuazione 2017-2019” e i relativi rapporti ambientali e studi di incidenza, sono stati approvati con deliberazione n.1284/2016.
I documenti sono depositati per l’avvio della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) per sessanta giorni decorrenti dalla data di pubblicazione sul Bollettino regionale. Nella procedura di VAS è compresa la procedura di Valutazione d’incidenza (VINCA). Entro il termine dei sessanta giorni, chiunque può prendere visione dei documenti e presentare le proprie osservazioni in forma scritta, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi.
Gli obiettivi.
Il documento guarda molto avanti, fissa, infatti, le strategie e gli obiettivi per la Regione Emilia Romagna, circa gli scottanti temi del clima e dell’energia, con scadenza 2030. Ad esso è affiancato un Piano Triennale di attuazione nel biennio 2017-2019, quindi nell’estremo immediato, ed è proprio questo che sarà finanziato e potrà usufruire di risorse pari a 245,1 milioni di euro complessivi, così stanziati: 104,4 dal programma Por Fesr; 27,4 dal Psr Feasr; mentre 113,3 da ulteriori risorse della Regione.
Gli obiettivi sono molteplici e sono quelli stabiliti dall’Unione Europea al 2020, 2030 e 2050, secondo i quali clima ed energia siano due fattori fondamentali da trattare per lo sviluppo della società regionale. In particolare gli obiettivi che il piano recepisce e si propone di risolvere sono i seguenti:
- Riduzione delle emissioni climalteranti del 20% entro il 2020 e del 40% entro il 2030, rispetto ai livelli registrati nel 1990;
- Incremento della quota di copertura dei consumi attraverso l’impiego di fonti rinnovabili del 20% al 2020 e del 27% al 2030;
- Incremento dell’efficienza energetica della Regione al 20% nel 2020 e al 27% nel 2030.
Per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione Europea, e appena elencati, la Regione si concentrerà in particolare in interventi atti a migliorare l’efficientamento energetico di tre settori fondamentali, che possono avere gravi ricadute sull’intero tessuto regionale, ovvero quello dei trasporti, quello elettrico e il settore termico e del riscaldamento.

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I commenti.
Si sbilancia Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna: “Puntiamo a una vera e propria svolta anche in campo energetico. La nostra regione è stata una delle prime, pochi anni fa, a dotarsi di un piano energetico regionale e oggi rilanciamo quella scelta con obiettivi di sostenibilità, energia verde e green economy che guardano al 2030. Abbiamo bisogno di migliorare la qualità della vita anche attraverso interventi che incidano sul risparmio energetico e sulla riduzione delle emissioni, per questo il tema energetico è trasversale a tutti i Piani che la Regione sta mettendo in atto per le imprese, i trasporti, l’agricoltura, la gestione dei rifiuti, l’innovazione. Una scelta energetica sostenibile è anche una grande opportunità di crescita dell’occupazione e quindi un’ulteriore spinta alla nostra economia”.
Positiva nella sua valutazione anche Palma Costi, Assessore alle attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post-sisma, nonostante nessuno meglio di lei sappia che: “Il piano indica obiettivi importanti e ambiziosi in termini di riduzione delle emissioni e di risparmio energetico, ma la nostra regione è in grado di centrarli perché abbiamo una società e un tessuto economico molto reattivi, che in questi ultimi dieci anni hanno dimostrato di saper innovare e raccogliere le sfide sui temi energetici e ambientali”.