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Ecologia & Risparmio

ENEA: ‘EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E RISPARMIO VANNO A BRACCETTO’

Questo è ciò che emerge dal Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica di ENEA, che conferma ancora una volta come il risparmio passa per il rinnovamento del patrimonio immobiliare privato, ma anche pubblico.

Aumentare l’efficienza energetica della propria abitazione, ormai è noto a chiunque, è una scelta che, oltre a far bene al nostro pianeta e ad aumentare il valore assoluto dell’immobile in questione, nel lungo periodo farà risparmiare parecchio i proprietari di casa che hanno scelto di sostenere le spese per questi interventi. Ora, se mai ve ne fosse bisogno, abbiamo una ulteriore conferma della realtà di questi benefici, che arriva indirettamente dal “Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica” di ENEA, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che fa il punto della situazione sullo sfruttamento dell’Ecobonus, la detrazione fiscale del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare, da parte dei contribuenti italiani, che sempre più decidono di iniziare lavori di efficientamento energetico forti di questo sconto sulle spese da sostenere.

Situazione Ecobonus.

Sono oltre 360 mila le richieste effettuate nel 2016 per accedere all’agevolazione fiscale battezzata Ecobonus, la detrazione del 65% utilizzabile per numerosi e diversi interventi attuabili sul proprio immobile e che hanno proprio il fine ultimo di aumentare l’efficienza energetica delle abitazioni italiane. ENEA, nel suo rapporto, va però oltre a questo dato, stimando che questi interventi, per i quali i richiedenti hanno investito oltre 3,3 miliardi di euro, hanno portato nelle tasche degli italiani un risparmio di più di 95 ktep/anno (il tep è l’unità di misura dell’energia che equipara il risparmio energetico all’energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio).

Ancora migliore è la situazione se si considera un periodo di tempo ancora maggiore: negli ultimi 3 anni, dal 2014 al 2016, si arriva a circa 1 milione di interventi, per 9,5 miliardi di euro di spesa. In questo arco di tempo, il tipo di intervento più richiesto riguarda la sostituzione dei serramenti, si parla di circa 1,9 milioni di unità cambiate per una spesa di 4,36 miliardi di euro, seguito dagli oltre 52 mila interventi sulle pareti orizzontali e inclinate, che hanno comportato un investimento di circa 1,7 miliardi di euro.

Il rapporto ENEA.

“I risparmi nel triennio – si legge in una nota all’interno del rapporto – sono stati di circa 3.300 GWh/anno, poco più di 0,28 Mtep/anno. Nel 2016 in particolare, i risparmi hanno superato i 1.100 GWh/anno, soprattutto per la sostituzione di serramenti (oltre il 41%) e la coibentazione di solai e pareti (oltre il 26%), tipologie di interventi che, insieme alla riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’intero edificio, hanno il miglior rapporto costo/efficacia”.

Questi risultati confermano quelli riscontrabili già dall’introduzione dei diversi Bonus Fiscali sulla Casa, anche se inizialmente essi erano molto differenti da oggi: “Grazie agli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica (detrazione fiscale del 65%) e per il recupero edilizio (detrazione fiscale attualmente del 50%, ma con aliquote diverse dalla prima introduzione nel 1998), sono stati realizzati oltre 14,2 milioni di interventi, che hanno riguardato il 55% delle famiglie italiane in poco meno di 20 anni. Gli investimenti corrispondenti ammontano a 237 miliardi di euro, di cui 205 miliardi hanno riguardato il recupero edilizio e circa 32 miliardi la riqualificazione energetica”.

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Altro dato importante è che l’insieme di questi interventi si riflette sull’economia nazionale, oltre che incidere sul portafoglio del singolo cittadino, dal 2005 ad oggi, infatti:

  • Grazie ai sempre minori consumi, sono stati risparmiati circa 3,5 miliardi di euro sulle importazioni di petrolio e gas dall’estero;
  • Sono state effettuate circa 15 mila diagnosi energetiche, un record in Europa, eseguite da oltre 7 mila aziende: “Un successo raggiunto anche grazie all’aumentata consapevolezza nelle imprese sul fatto che investire in efficienza porta benefici economici rilevanti”;
  • Le richieste di incentivi sul “Conto Termico” per interventi di efficienza della Pubblica Amministrazione locale sono, inoltre, cresciute del 300%;
  • Sono circa 5,5 milioni i Titoli di Efficienza Energetica riconosciuti dal Gse: “Con un incremento del 10% rispetto al 2015, a cui corrispondono risparmi di energia primaria pari a 1,9 Mtep/anno”.

Per concludere riportiamo le parole di Federico Testa, presidete di ENEA, che ha colto l’occasione della pubblicazione del rapporto annuale per annunciare la creazione di un’apposita task force operativa ribatezzata “PA-Obiettivo efficienza energetica”. Secondo lui, infatti: “Il nostro Paese, nel suo complesso, presenta un buon livello di efficienza energetica, soprattutto nel settore industriale, mentre per la PA è necessario un vero salto di qualità. I consumi degli immobili della Pa risultano più elevati della media nazionale e ciò rende critico il rispetto della Direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici nel caso di nuove costruzioni o di riqualificazioni importanti (deep renovation), in vigore dal 2019 per gli edifici pubblici”.

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