L’Italia che ci piace, l’Italia che si distingue: è quella che, nel Mondo, è, in proporzione, tra i Paesi che più si sta affidando alle energie pulite e all’innovazione energetica, quella in cui si sta diffondendo sempre più la cultura dei cittadini prosumer (produttori-consumatori di energia) e delle comunità dell’energia.
Facciamo un piccolo resoconto storico: l’anno scorso è stato il secondo anno di fila in cui il contributo energetico proveniente da fonti rinnovabili è stato in diminuzione, ma, attenzione, non perché l’Italia abbia calato il ritmo di produzione, anzi. Nel 2016, infatti, sono stati installati 396 MW di fotovoltaico, 282 MW di eolico, 140 di geotermico, 513 di bioenergie e 346 di miniidroelettrico, per un contributo nazionale di 106 TWh (quando nel 2006 era solo di 51,9), pari al 34,3% dei consumi elettrici complessivi (nello stesso 2006 era solo del 15%): il dato che ha fatto pendere la bilancia verso il segno meno (solo percentualmente parlando) è stato quello della produzione idroelettrica, infatti nel 2014 si erano prodotti 59,5 TWh, contro i 42,3 del 2016, ma la causa è da imputare unicamente alle scarse piogge. Ciò dimostra quanto siano rilevanti i cambiamenti climatici anche nella partita della produzione elettrica, ma anche che il dato percentuale potrebbe tornare a impennarsi da un momento all’altro, anche perché la scarsa piovosità non ha fermato l’installazione di nuovi impianti idroelettrici, ma non solo: in dieci anni gli impianti da fonti rinnovabili sono passati da qualche centinaio a oltre un milione, tra elettrici e termici, ed è cresciuto il contributo apportato dalle nuovi fonti rinnovabili alla produzione elettrica dal 2,6% (2006) al 22,7% (2016) rispetto ai consumi complessivi.
Il territorio.
Dati più che positivi arrivano anche dall’analisi sul territorio: nel 2016 sono quasi 8 mila, per la precisione 7.978 i comuni italiani in cui è installato almeno un impianto ad energia rinnovabile (contro i 356 del 2005) e di questi ben 3021 produco più energia pulita di quanta ne venga consumata dalle famiglie che vi risiedono. Addirittura per 40 comuni il 100% dell’energia prodotta deriva da fonti rinnovabili: in questi le energie pulite soddisfano tutti i consumi elettrici e termici, riducendo sensibilmente le bollette per contribuenti e imprese.
Solare in grande crescita.
Tra le note più positive, poi, vi è la crescita del solare, avvenuta grazie, ma non solo, agli incentivi statali per l’installazione di impianti fotovoltaici: negli ultimi due anni sono stati 180 mila gli impianti solari realizzati, pari al 25% di tutti quelli installati in Italia, per un totale di 1310 MW. Tutto ciò ha già portato a risultati notevoli: si è infatti ridotta drasticamente la produzione da impianti termoelettrici, tra i più inquinanti in assoluto, e sono diminuite le importazioni dall’estero di fonti fossili (-30% di petrolio, -20% di gas e -25% di carbone), ma soprattutto sono state ridotte le emissioni di CO2, con un conseguente taglio netto del costo dell’energia nel mercato elettrico.

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Rapporto Comuni Rinnovabili 2017.
Questi sono i risultati più significativi che emergono dal Rapporto Comuni Rinnovabili 2017 stilato da Legambiente, realizzato in collaborazione con Enel Green Power e GSE, che racconta e analizza il cambiamento che sta avvenendo sul territorio italiano, mettendo l’accento sulle eccellenze italiane, dove sono ben 40 i comuni 100% rinnovabili: per il 2016 sono state premiate in particolate Cavalese (TN) e Castllamare di Stabia (NA).
Il dossier Comuni Rinnovabili, spiega Edoardo Zanchini, Vicepresidente di Legambiente: “Mostra i successi dei territori che credono e scommettono nelle rinnovabili. Ora è il momento di accelerare, non accontentandosi di questi risultati. L’Accordo di Parigi e i nuovi obiettivi europei sul clima e l’energia, oggi ci obbligano a guardare a come costruire un nuovo scenario di sviluppo delle energie pulite nel nostro Paese, dove si possano cogliere i vantaggi della rivoluzione in corso nel sistema energetico per rilanciare sviluppo e lavoro. Le esperienze raccontate e premiate oggi dimostrano un’Italia all’avanguardia nel mondo e oggi, con la riduzione dei costi degli impianti e le innovazioni in corso nei sistemi di accumulo, nelle smart grid e nelle auto elettriche, l’Italia può scegliere di puntare su un modello energetico che abbia al centro il territorio e l’autoproduzione da fonti pulite”.
Continua poi Antonio Cammisecra, responsabile di Enel Green Power, la divisione Global Renewable Energies di Enel: “I risultati di questo studio evidenziano come continua in tutto il mondo la crescita delle rinnovabili, un processo che va avanti anche in Italia. Se guardiamo al territorio, emerge poi come siano tanti i Comuni e le imprese che sono dentro modelli innovativi. Il futuro sempre più imminente sta nello sviluppo di generazione rinnovabile integrata con reti intelligenti e sistemi di accumulo”.