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Ecologia & Risparmio

NASCE LA NUOVA ETICHETTA ENERGETICA EUROPEA 2.0

Assisteremo al ritorno della scala A-G univoca per ogni elettrodomestico o apparecchio tecnologico e alla creazione di un database per i consumatori per confrontare etichette e prodotti online e tramite app per smartphone.

L’evoluzione tecnologica viaggia ad una velocità spaventosa e oggi è quindi giunto il momento di rinnovare anche le etichette energetiche che indicano i consumi di elettrodomestici e altri apparecchi tecnologici, come le televisioni. Dopo vent’anni di utilizzo le attuali etichette sono state valutate obsolete ed è così che presto assisteremo al loro aggiornamento: nascono le etichette 2.0 che aggiungono, alla loro funzione tradizionale, quella di essere una sorta di collegamento verso un mondo digitale che è sempre più il presente piuttosto che il futuro, in modo da poter contere molte più informazioni sul prodotto a cui si riferiscono, informazioni impossibili da stipare in un pezzetto di carta.

Etichette 2.0.

A dare notizia di questa decisione, che coinvolge l’intera Unione Europea, è l’EFDD, ovvero lo Europe of Freedom and Direct Democracy group. A riguardo riportiamo le parole di Dario Tamburrano, relatore e parte del gruppo EFDD, che ha commentato la decisione e spiegato meglio le nuove funzioni delle etichette 2.0: “Le nuove etichette potranno contenere un QR code o un link che permetterà ai cittadini di accedere a un archivio online. La creazione di un database dettagliato e di strumenti digitali, come ad esempio app per smartphone, permetteranno ai consumatori di fare paragoni immediati tra i prodotti presenti sul mercato. Diventerà così possibile nell’UE lo sviluppo di applicazioni per smartphone analoghe a quelle già in uso ad esempio in Australia, che consentono agli acquirenti di fare confronti immediati fra i diversi modelli e di scegliere quello che offre il maggiore risparmio rispetto alle abitudini personali di impiego. I fabbricanti avranno inoltre la facoltà di inserire sulle etichette relative all’efficienza energetica il simbolino che indica la capacità dell’apparecchiatura di essere “smart”, cioè di essere programmata, su consenso dell’utente, per mettersi in funzione quando l’energia elettrica costa meno o è disponibile in maggiore quantità”.

Come funzionerà?

La nuova etichetta 2.0 di carta, obbligatoriamente esposta su ogni apparecchio, rappresenterà l’efficienza energetica grazie ad una scala a 7 livelli dall’A, l’apparecchio dalle migliori prestazioni, al G, quello con le prestazioni peggiori, che graficamente saranno differenziati da diversi colori dal verde, per il livello A, al rosso, per il G. La novità fondamentale è che questa scala sarà l’unica in circolazione e varrà per ogni tipo di apparecchio tecnologico ed elettrodomestico censito: uno strumento unico e di univoca interpretazione per semplificare le cose a tutti.

Attualmente, invece, esistono scale differenti per diversi tipologie di elettrodomestici: esse vanno in alcuni casi da A a G come era in principio, ma in altri, a causa dell’evoluzione tecnologica in virtù del rispetto dell’ambiente, le scale si sono dilatate fino all’A+++, o ristrette a causa della scomparsa di prodotti dall’altissimo consumo energetico, così in alcuni casi il gradino più basso del range è l’E o addirittura la D. Inoltre è profondamente diversa la differenza tra i vari livelli a seconda del tipo di apparecchio che si sta analizzando: così la differenza tra A+++ e A per una determinata tipologia di apparecchio, può essere la stessa A e D per un altro tipo ancora di elettrodomestico.

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Quando entrerà in vigore?

Le nuove etichette verranno introdotte poco alla volta: inizialmente saranno applicate ai prodotti che ora hanno il maggior affollamento di “+”, come frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, televisori, lampadine, le cui scale sono confusionarie e poco intuitive. Le etichette 2.0 dovrebbero cominciare ad arrivare nei negozi entro il 2019.

Risparmi previsti e salvaguardia dell’ambiente.

Le etichette relative all’efficienza energetica e l’ecodesign, ossia all’introduzione progressiva di criteri più stringenti di produzione, consentono un risparmio energetico stimato dalla Commissione europea in 175 Mtep all’anno, ovvero di 175 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, entro il 2020: all’incirca la quantità di energia consumata in un anno dall’Italia.

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