L’APE, l’Attestato di Prestazione Energetica, si configura come “l’etichetta energetica dell’edificio” che, in quanto documento informativo riconosciuto, permette di conoscere in modo semplice e intuitivo le prestazioni energetiche di un immobile.
Entrando più nel dettaglio, definiamo come “prestazioni energetiche” la quantità annua di energia primaria effettivamente consumata (o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare), in seguito a un uso standard dell’edificio, i vari bisogni energetici dell’immobile, tra cui annoveriamo: la climatizzazione invernale e estiva, la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, la ventilazione e, più caratterizzante per il settore terziario, l’illuminazione, gli impianti ascensori e le scale mobili.
Questa quantità, che è definita da diversi fattori che tengono conto anche del livello di isolamento termico dell’edificio e delle caratteristiche degli impianti tecnici, può essere espressa con tre dettagli differenti. Energia primaria non rinnovabile, energia primaria rinnovabile e totale, che altro non è se non la somma delle energie precedenti.
L’indice che identifica la classe energetica dell’immobile in questione, la cui scala va da G (gli edifici meno efficienti) a A4 (quelli, ad oggi, più efficienti in assoluto), è la rappresentazione della principale informazione contenuta nell’APE, ovvero l’indice di prestazione energetica non rinnovabile (EPgl, nren). Essa definisce il fabbisogno annuo di energia non rinnovabile relativa a ogni servizio erogato per il corretto funzionamento degli impianti installati nell’immobile.
Quanto costa l’APE?
Precisiamo fin da subito che l’attestato
APE
è obbligatorio per tutti gli immobili accatastati, che necessita di sopralluoghi e verifiche per descrivere con precisione le caratteristiche energetiche di un edificio, pertanto ha un costo. Il prezzo richiesto, nel 2017, ha visto un incremento abbastanza sostanzioso in tutta Italia, con pochissime eccezioni. Rimangono pressoché invariati i costi, rispetto agli anni passati, solo a Venezia, Perugia e Ancona.
I prezzi più alti si trovano, invece, a Trento, Aosta e Bologna, che sono le città in cui i rincari sono stati più sostanziosi. Nel capoluogo Emiliano, in particolare, l’aumento nel 2017 è stato il secondo più corposo in Italia, con una crescita del +24% rispetto all’anno precedente, si è infatti passati dai 145,00 euro del 2016 ai 180,00 euro dell’anno scorso. La media nazionale 2017 nei capoluoghi di Regione, infine, si attesta sui 155,00 euro, il 7% in più rispetto all’anno precedente.
Quando è obbligatorio l’APE?
L’Attestato di Prestazione Energetica è un documento spesso obbligatorio, ma non sempre: vediamo in quali casi è assolutamente necessario dotarsene:
- Nuova costruzione e ampliamenti;
- Ristrutturazioni importanti di primo e secondo livello;
- Edifici utilizzati da Pubbliche Amministrazioni e aperti al pubblico con superficie utile superiore ai 250 metri quadrati;
- Contratti nuovi o rinnovati Servizio Energia e Servizio Energia Plus;
- Contratti nuovi o rinnovati di gestione degli impianti termici;
- Trasferimento a titolo oneroso;
- Contratti di locazione nuovi o rinnovati.
La certificazione energetica degli edifici rappresentata dall’APE è obbligatoria per tutte le categorie catastali, classificati in base alla destinazione d’uso indicata all’articolo 3 del Decreto del Presidente della Repubblica del 26 agosto 1993, n° 412.
Come si ottiene l’APE?
Per ottenere l’APE per un proprio immobile è necessario e sufficiente rivolgersi ad un “Certificatore Energetico”, ovvero un professionista accreditato e iscritto all’elenco dei certificatori della propria Regione.

Quanto costa e quando è obbligatorio l'”APE”?
Validità dell’APE.
A condizioni standard, l’Attestato di Prestazione Energetica è idoneo solo ed esclusivamente se è redatto e asseverato da un tecnico certificatore registrato nel Catasto Energetico Edifici Regionale (CEER). Una volta fatto, ha validità 10 anni a partire dalla data di registrazione della pratica nel catasto energetico.
Ma cosa si intende per condizioni standard? La validità dell’APE decade prima della scadenza dei 10 anni se:
- Vengono effettuati interventi che modificano la prestazione energetica dell’unità immobiliare;
- Si compie una variazione della destinazione d’uso dell’immobile;
- Non vengono effettuate le operazioni di controllo di efficienza energetica degli impianti termici dell’edificio. In questo caso l’APE non può essere redatto. Se già compilato, invece, decade il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui è prevista la prima scadenza non rispettata delle operazioni di controllo di efficienza energetica degli impianti termici.
L’APE nelle transazioni immobiliari.
In caso di compravendita, è sempre necessario allegare l’APE al contratto d’acquisto. Alternativamente si mette a rischio la validità del contratto stesso e il proprietario inadempiente rischia una sanzione tra i 3.000 ed i 18.000 euro. Tale obbligo è da rispettare anche in caso di trasferimento dell’immobile a titolo oneroso (permuta, rendita, ecc…) o a titolo gratuito (donazione).
Al momento del passaggio di proprietà, l’APE, redatto a spese del venditore, andrà consegnato all’acquirente. Nell’atto di vendita, inoltre, va apposta una specifica clausola con la quale l’acquirente dichiara di aver ricevuto tutte le informazioni e la documentazione necessaria.
Anche caso di locazione è obbligatorio allegare al contratto firmato dalle parti l’Attestato di Prestazione Energetica, va inoltre apposta una specifica clausola con la quale il conduttore dichiara di aver ricevuto informazioni riguardanti l’APE stesso. Come nel caso precedente, in seguito alla stipula del contratto, il proprietario deve consegnare tutta la documentazione all’inquilino. Anche nel caso degli affitti brevi (ovvero inferiori a 30 giorni) è previsto l’obbligo di allegare l’APE al contratto.