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Ecologia & Risparmio

Raccolta differenziata: le regole per evitare il “Questo dove lo butto?”

Conferire correttamente i rifiuti domestici è fondamentale per assicurare le corrette operazioni di riciclo di molti materiali: scopriamo tutte le regole fondamentali della raccolta differenziata, per evitare di gettare un qualsiasi oggetto nel bidone sbagliato.

Raccolta differenziata

In molte città d’Italia è ormai diventata obbligatori la raccolta differenziata dei rifiuti urbani prodotti in casa. Non a tutti, però, sono perfettamente chiare le modalità di conferimento dei suddetti rifiuti domestici.

Vediamo, dunque, quali sono le regole che disciplinano questa pratica. Il rispetto di queste norme, infatti, è fondamentale per contribuire a migliorare la filiera del riciclo di tutta una serie di materiali e materie prime, con benefici per l’ambiente, per l’economia e, non meno importante, per i contribuenti.

Porre attenzione a queste regole è, infine, necessario anche per evitare le multe, da anche centinaia di euro, che la normativa prevede e che possono piovere dal cielo all’improvviso.

Raccolta differenziata in Italia.

Secondo l’ultimo rapporto stilato dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ad oggi, ogni italiano produce, in media, 500 chili di rifiuti domestici all’anno. Ciò significa che il nostro Paese si trova a dover gestire circa 2,5 milioni di chili di spazzatura ogni mese. Una cifra decisamente importante, ed è per questo che la

raccolta differenziata

diventa un alleato fondamentale. Permette, infatti, il riuso di una grande quantità di materiali che, alternativamente, finirebbero direttamente nelle nostre discariche. Senza possibilità di riciclo e impiegando a volte decenni per decomporsi.

Cosa dice la legge.

Tutta la materia riguardante i rifiuti, ma soprattutto il recupero, il riciclaggio, lo sviluppo di tecnologie pulite e il riutilizzo dei rifiuti per la produzione di energia, è stata raccolta nel decreto legislativo n° 152 del 3 aprile 2006, documento battezzato “Norme in materia ambientale”. Tra le numerose norme che il decreto contiene, si legge. “Ai fini di una corretta gestione dei rifiuti, le autorità competenti favoriscono al riduzione dello smaltimento finale degli stessi attraverso:

  • Reimpiego, riciclaggio e altre forme di recupero per ottenere materia prima dai rifiuti;
  • Adozione di misure economiche e determinazione di condizioni di appalto che prevedano l’impiego dei materiali recuperati dai rifiuti al fine di favorire il mercato dei materiali medesimi;
  • Utilizzo principale dei rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia differenziata con la possibilità di stabilire agevolazioni in materia di adempimenti amministrativi. Nel rispetto delle norme comunitarie ed il ricordo a strumenti economici.”
Istruzioni per l’uso.

Carta.

Visti i notevoli costi in termini economici, ma soprattutto ambientali, per produrla, il corretto conferimento di questo materiale è essenziale per consentirne il riuso, che può avvenire anche numerose volte prima che sia inutilizzabile. In particolare occorre tenere a mente che carta e cartone devono essere buttati ben puliti, e vanno separati da:

  • Carta stagnola, contenitori per la pizza e poliaccoppiati, come, ad esempio, la carte oleata che avvolge i salumi;
  • Scontrini fiscali, fazzoletti e tovagliolini usati, che vanno tutti gettati nell’indifferenziato;
  • Cartoni che contengono bevande e liquidi in genere: solo in alcune città possono essere raccolti insieme alla carta;
  • Legno, che può essere riutilizzato per la produzione di carta riciclata, va sempre gettato in contenitori dedicati;
  • Caso comune di dubbio, invece, riguarda le buste recapitate dal postino che hanno un inserto in plastica: possono essere buttate insieme alla carta.
Raccolta differenziata

Tutte le regole per effettuare una corretta raccolta differenziata.

Plastica.

Essendo scarsamente biodegradabile, per anni è stato il simbolo dell’inquinamento, ma oggi è uno dei materiali più riciclati in assoluto, se ben differenziata. In primo luogo la plastica va gettata sempre ben pulita, ma purtroppo tanti oggetti di uso quotidiano non possono essere riciclati e vanno quindi conferiti con l’indifferenziata. È il caso di: posate e utensili da cucina, penne e pennarelli colorati, giocattoli, gomme, polistirolo, rasoi e spazzolini, tranne quelli con le testine intercambiabili.

Vetro.

Non tutto il vetro può essere riciclato, i parabrezza delle auto e gli specchi, ad esempio, vanno buttati nell’indifferenziata. Anche la ceramica, avendo un punto di fusione diverso dal vetro, va conferita separatamente. Non vanno, infine, buttati nel vetro: lampadine e neon, monitor di pc e televisioni.

Alluminio.

Caso particolarissimo, perché in molti comuni è stabilita la raccolta separata o insieme ad altri materiali, come plastica o vetro. Una sola accortezza: il ferro non va raccolto insieme all’alluminio.

Rifiuti Speciali.

Per rifiuti speciali non si intende uranio radioattivo, ma oggetti di uso molto più comune, vediamo alcuni esempi:

  • Gli elettrodomestici necessitano un trattamento particolare perché realizzati con materiali differenti. Per questo quasi tutti i comuni offrono un servizio gratuito di ritiro a domicilio. Grazie alle leggi “Uno a Uno” e “Uno a Zero”, inoltre, anche i rivenditori di apparecchiature elettriche ed elettroniche hanno l’obbligo di offrire gratuitamente il servizio di ritiro dell’usato. Altra soluzione alternativa alle precedenti è di portare i vecchi apparecchi in un centro di raccolta specializzato;
  • I rifiuti ingombranti, come pneumatici, materassi, mobili, infissi e serramenti devono seguire lo stesso iter degli elettrodomestici e mai abbandonati vicino ai cassonetti;
  • Altri rifiuti speciali sono, ad esempio, le bombolette spray, i computer e le cartucce da stampante: tutti questi vanno conferiti in appositi bidoni;
  • Farmaci scaduti (da gettare senza scatola, né bugiardino) e pile esaurite vanno anch’essi differenziati e buttati in appositi contenitori per il recupero. Essi si trovano presso: le farmacie nel primo caso, i rivenditori nel secondo, come ferramenta o supermercati.

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