La detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica di immobili ed edifici è stata prorogata con la legge di stabilità 2014; con tale proroga si è avuto un innalzamento della detrazione d’imposta (Irpef o Ires) lorda dal 55% al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, ripartita però in dieci quote annuali di uguale importo (e non più in cinque anni).
Ma quali interventi possono usufruire delle detrazioni oggetto della proroga? L’agevolazione fiscale si ha nel caso di interventi di aumento del livello di efficienza energetica di edifici o immobili esistenti, ossia per riduzione del fabbisogno energetico per: riscaldamento, miglioramento termico dell’involucro dell’edificio, installazione di pannelli solari e sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
Prendendo spunto dalla fonte più ufficiale, cioè l’agenzia governativa ENEA, ecco l’elenco dei più comuni interventi possibili che portano al beneficio fiscale:
– Serramenti e infissi
– Caldaie a condensazione
– Caldaie a biomassa
– Pannelli solari
– Pompe di calore
– Coibentazione pareti e coperture
Come viene concessa l’agevolazione?
Gli interessati possono incaricare un professionista abilitato alla progettazione (la cui parcella è anch’essa detraibile) che presenta al cliente una serie di proposte operative per ridurre le dispersioni termiche corredate da adeguata documentazione e, a fine lavori, da un attestato di qualificazione energetica. Il cliente realizza gli interventi, paga il professionista e l’impresa esecutrice con un bonifico bancario o postale e conserva tutte le fatture, la qualificazione energetica e l’asseverazione del professionista per eventuali controlli fiscali.
Entro 90 giorni dal termine dei lavori, poi, l’utente deve inviare o far inviare telematicamente all’Enea una copia dell’eventuale attestato di certificazione o di qualificazione energetica e una scheda informativa, necessaria per il monitoraggio dell’iniziativa. Il sistema, se l’invio è andato a buon fine, restituirà in automatico all’utente una ricevuta informatica valida a tutti gli effetti come prova dell’avvenuto invio. Anche tale ricevuta dovrà essere conservata a cura dell’utente ed esibita a richiesta in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Infine, l’utente in possesso della ricevuta, inizierà a detrarre il 65% della spesa sostenuta, spalmato in 10 anni per quote uguali.