Anche nell’edilizia, oggi più che mai, si è posto l’accento sulla necessità di costruire in modo ecoefficiente. Con ecoefficienza si intende una concezione della tecnica della costruzione che comprende tutto il processo di edificazione di un immobile, dalla sua progettazione fino alla realizzazione.
Il concetto di ecoefficienza si configura come la ragionata sintesi progettuale tra risparmio energetico, esigenze di salute, ecologiche e di equità sociale. E passa necessariamente dalla corretta scelta di materiali e tecnologie ad alta efficienza. È un’edilizia nuova, più moderna e consapevole, è la perfetta commistione tra ecosostenibilità e biocompatibilità, termini che indicano due realtà differenti. Anche se spesso sono utilizzati, erroneamente, come sinonimi.
Cerchiamo di dare un’idea più completa di ciò che si intende per ecoefficienza passando da “ecosostenibilità” e “biocompatibilità”. Analizziamo poi le differenze e i punti di contatto di queste due strade. Infine, cerchiamo di dare una dettagliata panoramica su ciò che il singolo proprietario di casa può fare per rendere la sua abitazione più ecoefficiente.
Ecosostenibilità + Biocompatibilità = Ecoefficienza.
L’
ecoefficienza
è un obiettivo che si è fissato, con il protocollo di Kyoto del 1998 e valido fino al 2020 (anno in cui entrerà in vigore il nuovo Accordo di Parigi 2015). Valido tanto per l’edilizia quanto per ogni altro prodotto o servizio rispondente alle necessità dell’uomo.
Il fine ultimo è costruire case dove sia possibile vivere bene. Ma anche case in cui il progresso tecnologico e tecnico permettano una costante e progressiva riduzione dell’impatto ecologico. Iniziando proprio dal contenimento del consumo di risorse in generale.
ATTENZIONE, perché è vero che ecosostenibile è anche biocompatibile, infatti per la tutela della salute dell’uomo e necessaria anche la salvaguardia dell’ecosistema in cui vive. Non è assicurato, invece, che biocompatibile sia anche ecosostenibile. Prendiamo, ad esempio, un arredo biocompatibile, quindi privo di elementi potenzialmente dannosi per l’uomo. Esso non è stato necessariamente prodotto curandone gli effetti su altre specie, sull’ambiente o sulle risorse non rinnovabili.
Per assicurarsi di rispettare entrambe queste linee guida fondamentali, è necessario leggere con cura la scheda tecnica e informativa di materiali e impianti. Importante, dunque, è informarsi adeguatamente (anche sul nostro sito), prima di compiere ogni acquisto di sorta.
Ecosostenibilità edilizia.
Per quanto riguarda l’edilizia, con il termine ecosostenibilità si intendono quelle abitazioni che hanno tutti i sistemi e gli impianti fondamentali per la tutela delle risorse non rinnovabili della terra. Non solo quelle che producono energia, ma anche altre come l’acqua, l’aria, gli ecosistemi e il suolo.
Il primo passo fondamentale per allineare la nostra abitazione a questi dettami, è quello di ridurre drasticamente la produzione domestica di gas climalteranti. Obiettivo che in Italia è possibile perseguire anche grazie alla detrazione fiscale detta Ecobonus.
L’energia, però, è solo uno degli indicatori (certo uno dei più importanti) del livello di ecosostenibilità di un’abitazione. I prossimi passi che saranno necessariamente da fare, sono quelli verso un maggior risparmio idrico e un minor consumo di suolo:
- Per salvaguardare un bene tanto necessario alla vita quanto l’acqua, si potrebbe, ad esempio, installare accorgimenti tecnici per il risparmio di questa risorsa. Ad esempio cisterne di accumulo dell’acqua piovana o riduttori di flusso nei rubinetti;
- Per quanto riguarda il consumo di suolo nel piccolo di un’abitazione di città è sufficiente evitare di sostituire il terreno vegetale dei giardini con asfalto o altri materiali impermeabili. In Italia, questo problema, è esploso negli ultimi anni in seguito ad un spreco scellerato e compulsivo di questa risorsa decisamente limitata.

Cos’è l’ecoefficienza edilizia: sintesi tra ecosostenibilità e biocompatibilità.
Biocompatibilità di un edificio.
Parlando di biocompatibilità, invece, si tratta dell’attenta tutela della salute degli occupanti di un immobile (intesi come abitanti, ma anche come i lavoratori di un’azienda o di un ufficio).
Ogni abitazione deve essere necessariamente edificata in seguito ad una minuziosa scelta dei materiali e dei prodotti di costruzione. Questi devono essere privi di sostanze nocive (come l’amianto, primo materiale da bonificare assolutamente), cancerogene e di elementi con emissioni dannose per l’uomo.
In poche parole si tratta di eliminare ogni sorta di fonte di inquinamento domestico – per approfondire l’argomento CLICCA QUI e poi CLICCA QUI. L’unico modo per rendere la propria casa un po’ più biocompatibile è quella di leggere attentamente la scheda tecnica di materia e impianti, prediligendo quelli che hanno subito numerosi test di biocompatibilità.