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ACCOLTE POSITIVAMENTE LE LINEE GUIDA DELL’ANAC SUL NUOVO CODICE APPALTI

Senza indugi l’ANAC si è messa subito al lavoro e ha stilato 7 linee guida, in consultazione on-line, per il corretto utilizzo e recepimento del nuovo Codice degli Appalti.

Qualche giorno fa avevamo parlato del nuovo Codice degli Appalti, specificando come l’ANAC fosse stata insignita di poteri praticamente totali di decisione e supervisione dell’intera procedura di assegnazione di un appalto pubblico. E l’Autorità Anticorruzione non si è fatta attendere, mettendosi subito al lavoro ha stilato le prime linee guida, raccolte in 7 documenti a supporto dell’applicazione del nuovo Codice degli Appalti, consultabili on-line, e accolte con entusiasmo dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

Secondo Giuseppe Capocchin, attuale Presidente del CNAPPC, le nuove linee guida si muovo proprio nella direzione auspicata dal Consiglio Nazionale che presiede e interpreta e rielabora ad hoc il quadro normativo complessivo in vigore nel settore dei lavori pubblici e riprendendo i contenuti della propria determina n°4 del 2015.

Quali gli obiettivi primari da raggiungere.

Il rischio da scongiurare è quello che venga sottostimato l’importo da porre a base di gara che, oltre a compromettere la qualità delle prestazioni professionali, possa produrre procedure errate nell’assegnazione, ricorrendo, ad esempio, ad un affidamento diretto anziché ad una procedura negoziata o ad un’asta pubblica, violando i più elementari principi di trasparenza. Per evitare queste situazioni l’ANAC ripristina l’obbligo per le stazioni appaltanti di calcolare l’importo da porre a base d’asta negli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria, restituendo così alle stazioni appaltanti regole certe per determinare le procedure di gara da scegliere, le quali variano con il variare dell’importo a base d’asta.

Altro provvedimento che guarda al futuro, e giudicato assolutamente positivo dallo stesso Giuseppe Capocchin e dal CNAPPC, riguarda la raccomandazione alle stazioni appaltanti di ridurre al minimo i requisiti tecnico-organizzativi ed economico-finanziari, al fine di aprire il mercato ai giovani, o comunque a professionisti che non siano titolari di grandi strutture, con fatturati notevoli ed un gran numero di dipendenti.

Insomma, l’obiettivo è quello di creare un mercato realmente libero e disponibile a tutti, riducendo, al momento della scelta di assegnazione di un bando di gara, il ricorso ai requisiti economici e potenziando, invece, quelli relativi alle capacità professionali dei concorrenti in gara.

È da sottolineare il fatto che l’ANAC abbia posto i suoi sette documenti a consultazione on-line fino al 16 Maggio 2016 alle ore 12.00, il che significa che chi lo ritenesse necessario, in virtù di autorità specifica in materia, possa segnalare e consigliare nuovi provvedimenti all’ANAC stesso, questo per superare una serie di criticità alimentate dal nuovo Codice degli Appalti che, in virtù della legge delega, potrà, infatti, essere modificato, con un decreto correttivo, entro un anno dall’entrata in vigore delle stesso Decreto legislativo n°50 /2016. Ed è proprio in questa direzione che si sta muovendo il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in collaborazione con la Rete delle Professioni Tecniche.

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Le Linee Guida proposte dall’ANAC.

  • Servizi di ingegneria e architettura: per quanto riguarda i corrispettivi dei professionisti da porre a base di gara nei servizi di ingegneria e architettura, fino a che il Ministero della Giustizia non avrà approvato la tabella dei corrispettivi prevista dal Codice, si dovrà fare riferimento al Decreto Parametri (DM 143/2013);
  • Responsabile unico del procedimento: si definisce con maggiore dettaglio i compiti specifici del RUP. Per i lavori sarà nominato prima del progetto di fattibilità tecnica ed economica e, nel caso di lavori non assoggettati a programmazione, contestualmente alla decisione di realizzare i lavori. Per i servizi e le forniture il RUP deve essere nominato contestualmente alla decisione di acquisire i servizi e le forniture. Il RUP deve essere un funzionario tecnico;
  • Direttore dei lavori: si ricorda che il direttore dei lavori opera sulla base delle istruzioni del RUP. In casi di particolare complessità può essere coadiuvato da uno o più direttori operativi e ispettori di cantiere, costituendo così un ufficio di direzione dei lavori;
  • Direttore dell’esecuzione del contratto: per quanto riguarda la figura del Direttore dell’esecuzione del contratto, l’ANAC, ha formulato delle proposte che, dopo la consultazione, dovranno passare al MIT. Il Direttore dell’esecuzione rappresenta, nei confronti dell’impresa, l’amministrazione committente e provvede al coordinamento, alla direzione e al controllo tecnico-contabile dell’esecuzione del contratto stipulato dalla stazione appaltante assicurando la regolare esecuzione da parte dell’esecutore, in conformità ai documenti contrattuali;
  • Contratti sotto soglia: si dettano le procedure per lo svolgimento delle gare sotto le soglie comunitarie in modo che, anche negli affidamenti diretti sotto i 40mila euro e nelle procedure negoziate tra i 40mila e i 150mila euro, sia garantita la trasparenza e la concorrenza;
  • Offerta economicamente più vantaggiosa: per quanto riguarda l’aggiudicazione con offerta economicamente più vantaggiosa, nelle linee guida l’ANAC prende in considerazione che il fattore costo può essere valutato ricorrendo a un approccio basato sui costi del ciclo di vita. Dato che le stazioni appaltanti possono inserire nella valutazione dell’offerta criteri premiali legati al rating di legalità e che questo può essere richiesto solo da imprese italiane iscritte al registro delle imprese da almeno due anni e con un fatturato minimo pari ad almeno 2milioni di euro, si dovranno usare dei criteri di compensazione per non penalizzare le imprese straniere o di nuova costituzione;
  • Commissari di gara: il Codice Appalti prevede che per i contratti di importo superiore alle soglie comunitarie (5,2 milioni di euro per i lavori) le offerte siano esaminate dai commissari di gara esterni alla Stazione Appaltante, scelti da un Albo nazionale gestito dall’ANAC, mentre per gli appalti sotto la soglia comunitaria la Stazione Appaltante può nominare dei commissari interni. Questa norma non è conforme agli obiettivi dell’ANAC stesso, che nelle linee guida raccomanda di utilizzare i commissari esterni per i contratti di importo superiore a un milione di euro.

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