Alza l’asticella il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) Graziano Delrio, dichiarando di voler recuperare quasi 6.000 alloggi inagibili entro il 2016 e avviare i lavori di ristrutturazione necessari a rendere agibili altri 20.000 immobili entro la fine dell’anno prossimo: per un totale che supera i 25.000 mila alloggi popolari, che potrebbero essere resi disponibili nell’arco di circa un anno e mezzo.
Questi gli obiettivi dichiarati dal Ministro, nel corso di una conferenza stampa tenutasi lo scorso 30 Giugno, il cui punto focale era il cosiddetto “Piano Casa”, fortemente voluto dal Premier Matteo Renzi, già espresso tramite il Decreto Legge 47/2014. Il piano progettato da Graziano Delrio e i suoi collaboratori prevede un investimento da 468 milioni di euro, destinati in toto al recupero di alloggi non agibili in tutto il territorio nazionale.
Il Piano Casa.
L’obiettivo primario, già espresso da tempo dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è quello di azzerare gli alloggi vuoti e risanare tutti quelli inagibili e in cattivo stato, presenti numerosi sul territorio italiano, con data di scadenza 2020. Se, certo, è giusto avere una visione ad ampio raggio sul futuro e anche però, necessario, avere obiettivi concreti per il breve periodo: dunque entro la fine del 2016 si punta a rendere disponibili tutti i 5.767 alloggi attualmente vuoti, che necessitano solo di piccoli interventi di manutenzione, e di avviare i lavori di ristrutturazione e recupero, per i quali è necessario più tempo, per altre 20.769 unità abitative in cattivo o pessimo stato, sul totale di circa 42.000 attualmente del tutto inagibili presenti in Italia, questo secondo step da portare a termine entro il 2017.
A tal fine il Ministro Delrio, durante la conferenza sul Piano Casa, ha ricordato che il Governo ha già stanziato circa 210 milioni di euro alle Regioni, per iniziare i primi lavori, e altri 45 milioni saranno, invece, investiti e trasferiti nei prossimi quattro mesi.
Il programma di recupero appena descritto, fa parte di una serie di interventi del MIT, volti a favorire l’accesso, nel minor tempo possibile, alle abitazioni popolari del più ampio numero possibile di persone: per questo è necessario il recupero del patrimonio residenziale pubblico già esistente sul territorio, attraverso interventi mirati di ristrutturazione.
Per velocizzare ulteriormente le operazioni di recupero, si è scelto di esaminare le liste inviate dalle Regioni, nelle quali sono elencati gli alloggi recuperabili, e di suddividere le varie unità in base alla corposità dell’intervento che richiedono per la messa in sicurezza e l’agibilità:
- Per gli alloggi vuoti a causa di piccoli danni o problemi, che non ne compromettono l’abitabilità, sono stati erogati finanziamenti fino a 15.000 euro ad intervento, da attuare con la massima urgenza;
- Per gli alloggi definiti in cattivo stato, che necessitano di manutenzione straordinaria più impegnativi per essere risanati e messi a norma, sono destinati fino a 50.000 euro ad intervento.

mycase notizie, video e servizi immobiliari
I contatori del MIT.
Il MIT, per stimolare il conteggio in tempo reale degli alloggi recuperati, ha attivato un contatore in rete, i cui dati arrivano direttamente dai Comuni e dagli Istituti Autonomi delle Case Popolari (IACP), poi validati dalle Regioni, sul numero di alloggi popolari già resi agibili, per far emergere metodi e approcci più idonei, valorizzare i Comuni più virtuosi e stimolare l’iniziativa.
Ad oggi, ad esempio, sono già stati conclusi 1.697 interventi di recupero in tutta Italia, per altrettanti alloggi finora disabitati, che possono già essere considerati abitabili: l’Emilia Romagna, dopo aver conteggiato 947 unità immobiliari recuperabili tramite piccoli interventi, ha già compiuto 348 interventi di messa a norma, il 37%, ovvero la quinta regione italiana più virtuosa in questo senso. Si piazza al secondo posto invece, sia per il numero totale di alloggi recuperabili, che per quelli effettivamente conclusi, dietro soltanto alla Lombardia, 388 su 1176, che però, in percentuale è dietro, ferma al 33%.
Per quel che riguarda gli alloggi in cattivo stato, i cui tempi di recupero si allungano e le operazioni si prevedono concluse per fine 2017, l’Emilia Romagna ha conteggiato 2.756 alloggi recuperabili, ma gli interventi di messa a norma devono ancora iniziare e sono fermi a 0 unità immobiliari ristrutturate. In questa classifica domina il Molise, con 58 alloggi già ristrutturati, su 327 conteggiati, dato enorme considerato il totale italiano, che, ad oggi, attesta 66 nuovi alloggi agibili.