Domenica 21 aprile CNA ha guidato la manifestazione “Se non ci vedono facciamoci sentire” che ha visto, in Piazza della Vittoria a Reggio Emilia, centinaia di imprenditori simbolicamente vestiti da fantasmi e l’esposizione di mezzi da cantiere per lanciare l’allarme riguardo alla crisi del settore edile.
Durante la manifestazione, che ha visto la partecipazione del presidente nazionale Cna Malavasi e del presidente provinciale Mussini, sono state presentate 14 proposte concrete per far ripartire il comparto delle costruzioni che a Reggio Emilia è sempre stato quello trinante, e sono state raccolte centinaia di firme a favore dell’appello di Rete Imprese Italia rivolto al parlamento e alla politica.
Durante una piccola performance per lanciare questo appello degli imprenditori alle istituzioni, i presidenti Cna hanno abbattuto il muro simbolico costruito da un associato, si tratta del muro del silenzio abbattuto per far riprendere alla politica il contatto con la realtà quotidiana di chi lotta per non essere spazzato via dal mercato, per tutte le imprese che producono lavoro e benessere.
Nell’introduzione alla manifestazione Mussini ha usato parole cariche di speranza: “Oggi gli ‘invisibili’ alzano la voce! Siamo qui per lanciare l’allarme sul settore edilizia, ormai al collasso, come sulla tenuta di un intero territorio e sul futuro di una comunità che vive da troppo tempo una situazione drammatica. Ma siamo qui soprattutto per dire che se ognuno si prenderà le proprie responsabilità superando l’attuale immobilismo, ricominciare è possibile. Sì, ricominciare è possibile, le idee non mancano, a partire dal fondo monetario di garanzia per liberare liquidità a favore delle imprese creditrici di altre imprese in concordato.”
Hanno portato il loro sostegno alla protesta anche politici e istituzioni con la presenza di numerosi parlamentari e degli assessori regionali Giancarlo Muzzarelli e Patrizio Bianchi, della presidente della Camera di Commercio reggiana, Enrico Bini; e i sindacati Cgil, Cisl e Uil che hanno dato piena adesione.
Il presidente Malavasi è intervenuto lanciando un appello: “Serve una politica attiva e istituzioni non macchiavelliche. I pagamenti non possono più essere rimandati: cosa c‘è di più semplice di avviare la compensazione dei debiti sugli F24, mese per mese? Per ripartire bisogna investire e sbloccare le risorse già presenti come quelle per il post terremoto, ma serve anche una maggiore attenzione alle idee imprenditoriali da parte del sistema creditizio e politiche stabili d’incentivazione delle ristrutturazioni”.
Il presidente Costantini ha espresso l’intenzione di continuare le iniziative di protesta: “ci muoveremo ancora per far sentire la nostra voce ma anche per presentare le nostre concrete proposte per il rilancio. L’edilizia è uno dei principali volani della nostra economia; può fungere da traino per uscire dalle sabbie mobili della crisi”.