Quanto è alta la percentuale di rischio di frane e alluvioni nel nostro Paese? Molto, anche se dipende dalle zone e dalle regioni in cui si vive. Ad ogni modo, è meglio sapere preventivamente come difendersi e come operare in caso di fenomeni di questo tipo. Al fine di preservare la salute, la vita propria e di quella degli altri.
Caratteristiche innate.
Abbiamo tutti ben chiaro che il nostro Paese, l’Italia, pur essendo così piccolo presenta una vasta gamma di climi, ambienti e paesaggi che naturalmente hanno delle loro proprie e diverse caratteristiche idrogeologiche più o meno rischiose in base al tipo di territorio. Ma proprio questa affascinante diversità ha un lato negativo per quanto riguarda la sicurezza degli esseri viventi, perché il
rischio
idrogeologico della regione italiana è particolarmente elevato. Non sono infatti rare le frane e le alluvioni di cui sentiamo ogni anno almeno una volta e che provocano danni a cose e persone se non ben monitorati e gestiti.
In particolare l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) riporta che il 16% del territorio italico (88,3% dei comuni interessati) ha un medio o alto livello di pericolosità idrogeologica, percentuali che quindi non sono assolutamente da sottovalutare. È però possibile fare qualcosa per limitare i danni di queste connotazioni innate proprie dell’Italia? Sì, e vediamo come.
Differenze importanti,
Bisogna prima di tutto chiarire che pericolosità e rischio hanno una differenza importante, perché spesso sono usati uno per sostituire l’altro in maniera inesatta e confusa. Quindi:
- La pericolosità si riferisce alla probabilità che uno specifico fenomeno naturale si verifichi in una zona X;
- Il rischio si riferisce ai potenziali danni che quello specifico fenomeno naturale può causare in quella zona X.

Il rischio idrogeologico in Italia
Si capisce che sono due concetti che analizzano due cose diverse riferite alla stessa cosa: la possibilità di accadimento di un evento; i possibili danni che potrebbe causare. Ad esempio una zona ad alto grado di pericolosità idrogeologica – una micro o macro regione nella quale di frequente si presentano grane e alluvioni – può assolutamente presentare un rischio minimo, perché magari non ci sono costruzioni o villaggi, impianti o strade che quindi potrebbero subire ingenti danni al verificarsi di tali fenomeni.
Ma insieme alla pericolosità ci sono anche la quantità di elementi a rischio e la vulnerabilità delle strutture, che contribuiscono ad alzare o abbassare il livello di rischio idrogeologico di una regione. Non a caso, a livello internazionale Rischio = Pericolosità*Elementi a rischio*Vulnerabilità. Una formula abbastanza semplice a livello teorico, e di grande importanza per capire e gestire gli eventi. E che consente anche di agire su tre differenti parametri al fine di ridurre il rischio.
Come intervenire.
Si può infatti intervenire sulla pericolosità gestendo al meglio l’idrografia di un territorio e quindi riducendo la possibilità del manifestarsi di tali eventi. Si possono infatti spostare o ridurre gli elementi a rischio quali le abitazioni, i beni culturali, la presenza antropica. La difficoltà in questo caso la si riscontra nei centri abitati più fatati che hanno visto abusi edilizi legali e non che si sono espansi nel tempo. E si può anche intervenire sulla vulnerabilità, migliorando la struttura degli edifici per far sì che resistano agli eventi senza danni.
Le case prefabbricate in legno.
Per quanto riguarda le case in legno, sappiamo che l’acqua è sempre stato un grande problema per il legno. Quindi un’abitazione di questo tipo mal progettata e mal costruita risentirà delle infiltrazioni e del contatto diretto dell’acqua. Ma le recenti tecnologie e le evoluzioni nel tempo hanno fatto sì che queste abitazioni divenissero ben ideate con tutte le attenzioni necessarie ai punti critici, in particolare all’acqua, volte a garantire la massima resistenza e sicurezza in caso di alluvione. Insomma, si sono raggiunti gli stessi livelli di probabilità di danni di una moderna e ben realizzata casa in muratura.
Le parti di una casa in legno che sono più interessate dai danni sono i rivestimenti e i pannelli in caso di infiltrazioni. Tuttavia la struttura portante che può essere a telaio o (meglio) a tecnologia X-Lam, più massiccia, rimarrebbe intoccata e quindi la casa intera sarebbe salva. Ciò rende quindi chiaro che in caso di alluvione o frana non ci sono differenze tra case in legno e case in cemento. Ma c’è da dire che in cedimenti o leggere frane le case in legno hanno maggiore stabilità dovuta ad una struttura più elastica rispetto a quella delle case in muratura.
Altre informazioni sulla bioedilizia e sulle case in legno si possono trovare su www.avantgardeconstruct.it, azienda di costruzione di case prefabbricate in legno che fornisce preventivi in maniera totalmente gratuita e assistenza per tutta la durata della progettazione e dell’allestimento della casa in legno, oltre alla possibilità di realizzare un progetto da zero e quindi la casa dei propri sogni. Il blog del sito, inoltre, è costantemente aggiornato sulla bioedilizia e sugli aventi ad essa inerenti.