Le coperture a verde non sono solo una moda che si sta fortemente affermando negli ultimi anni, ma un vero e proprio modo per fare del bene a sé e agli altri. Come? Semplicemente beneficiando dei vantaggi che questi “impianti” portano ai proprietari che decidono per la piantumazione.
Sono necessarie 3 valutazioni:
- Le condizioni dell’edificio, specialmente se si tratta di una costruzione non proprio recente. È infatti possibile che i tetti non reggano il peso delle piante, della pioggia o della neve, se versano in uno stato di avanzato degrado;
- Il costo per la piantumazione del verde, che è piuttosto consistente, seppur limitata alla fase di installazione. In genere, si parla di una spesa fra i 40 e i 100 euro al metro quadro, ma oggi il Bonus Verde e l’Ecobonus ci possono dare una grande mano a risparmiare un po’;
- La tipologia di piante da utilizzare, per una migliore adattabilità al clima della zona in cui si trova l’edificio interessato.
Una volta fatte le proprie considerazioni e deciso se e come agire, non resta che osservare il risultato: i tetti e le pareti green, intesi come coperture estensive, sono un’ottima soluzione per chi vuole abbattere i consumi in casa e vivere in un microclima più salutare, riducendo l’inquinamento acustico e dando il proprio contributo alla biodiversità delle specie e alla riduzione del rischio idrogeologico.
Paola Spoleto, ricercatrice del MiRT, il Centro di ricerca e trasferimento della Fondazione Minoprio, commenta così in merito ai benefici dell’iniziativa green: “Benefici che, nel Nord Europa, sono già stati scoperti da tempo”. “Nell’area del Mediterraneo”, spiega la Spoleto. “la siccità, la scarsità idrica e la facile diffusione di piante infestanti hanno spesso minato la salute dei tetti verdi, collocati per loro natura in luoghi molto esposti agli agenti atmosferici”. Da qui l’importante scelta della tipologia di piante che si accordino con il clima e la zona. “Se nel Nord sono diffuse soprattutto le coperture di Sedum, un genere di piante grasse a cui appartengono moltissime specie, noi stiamo testando invece l’applicazione di tipologie vegetali mediterranee, diffuse già in natura in ambienti ostili, meno monotone perché cambiano con la stagione nella colorazione del fogliame e capaci di coprire bene il terreno oltre che propagarsi per via vegetativa o per seme, ostacolando così le infestanti”.
I tre passaggi già citati sono fondamentali per una buona partenza ma soprattutto per il successo di un’installazione che sia duratura.
Se si opera su un immobile già costruito, è necessario consultare un tecnico e valutare se la copertura scelta sia in grado o meno di supportare il peso di un tetto verde, sia per i carichi fissi che per quelli accidentali (come gli agenti atmosferici quali pioggia, vento o neve). La normativa di riferimento per eseguire i lavori è la Uni 11235.
Per quanto riguarda la spesa, come già detto, il costo può andare dai 40 ai 100 euro al mq, ma con possibilità di abbattere la spesa: è possibile fruire della detrazione al 50% per le riqualificazioni. Ma… non è la sola agevolazione! Poco più di due mesi fa, il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta di legge volta ad incrementare l’ecologia proprio attraverso la promozione dei tetti verdi. L’ecobonus avrebbe detrazioni pari al 65% della spesa, fino ad un valore massimo di 15.000 euro.
Se l’intervento viene progettato e strutturato bene dall’inizio, i costi di manutenzione del verde saranno di poco rilievo.
I tetti verdi, infine, possono essere una combinazione vincente con altre tecnologie volte all’ecologia, il fotovoltaico ad esempio, e possono aiutare, se ben posizionati, anche impianti solari.
Insomma, basta poco per migliorare il nostro ecosistema!