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Edilizia

SBLOCCA ITALIA: ELIMINATO IL REGOLAMENTO EDILIZIO UNICO

Il Ministro Maurizio Lupi conferma lo slittamento del regolamento edilizio unico presente nella bozza di fine agosto ma assicura: “se non potrà essere introdotto nello Sblocca Italia in fase di conversione arriverà con un altro provvedimento”.

Le imprese di costruzione dovranno attendere ancora per l’adozione del regolamento edilizio unico, importante e innovativa norma di sburocratizzazione presente nelle bozze del decreto Sblocca Italia circolate il 27 e 28 agosto, poi eliminata dal testo definitivo entrato in Consiglio dei Ministri il 29 agosto.

Più che di eliminazione si parla di slittamento, causato da un problema che non riguarda il merito delle disposizioni presenti nella bozza, ma solamente la forma. Per questo è in corso un confronto con la Ragioneria dello Stato e il Ministro Maurizio Lupi assicura che “se non potrà essere introdotto nello Sblocca Italia in fase di conversione arriverà con un altro provvedimento”.

Il regolamento edilizio unico, uguale per tutti gli 8.000 Comuni italiani, era stato proposto inizialmente dal Consiglio Nazionale degli Architetti, entrando subito nelle prime bozze del decreto. Avrebbe sicuramente semplificato il lavoro di professionisti e imprese del settore, che attualmente si trovano a doversi destreggiare con normative sempre differenti e spesso in contrasto tra loro, ma il punto critico che ha portato alla sospensione delle nuove disposizioni sembrerebbe riguardare i poteri delle Regioni.

Il regolamento contiene la disciplina delle modalità costruttive, con particolare riguardo al rispetto delle normative tecnico-estetiche, igienico-sanitarie, di sicurezza e vivibilità degli immobili e delle loro pertinenze. Il regolamento disciplina i parametri edilizi applicabili su tutto il territorio comunale, le definizioni tecniche di riferimento per gli interventi urbanistico-edilizi, i requisiti igienico-sanitari, di sicurezza e accessibilità in termini di eliminazione delle barriere architettoniche, la definizione degli elementi costitutivi o di corredo delle costruzioni, le modalità tecniche per il recupero del patrimonio edilizio esistente e riduzione del consumo del suolo, le misure tecniche per favorire il risparmio energetico, l’installazione di impianti da fonti rinnovabili, l’utilizzo di tecniche costruttive di bioedilizia e la qualità architettonica degli edifici.

Scomparsa dal testo definitivo anche la norma che dava maggiore certezza a chi era interessato a realizzare un intervento edilizio presentando un progetto con SCIA, Segnalazione Certificata di Inizio Attività, o con DIA, Denuncia di Inizio Attività. In pratica, le bozze dello Sblocca Italia modificavano l’articolo 19 comma 3 della Legge 241/1990, togliendo alle Pubbliche Amministrazioni la possibilità di agire in autotutela ai sensi degli articoli 21-quinquies e 21-nonies; cioè la possibilità di annullare un atto amministrativo per sopraggiunti motivi di interesse pubblico o per il cambiamento della situazione di fatto. Quindi per il momento resta valida la normativa in vigore e le Amministrazioni hanno facoltà di bloccare i lavori entro 60 giorni dalla presentazione della SCIA ed eventualmente revocare il provvedimento se, entro un termine ritenuto congruo, emergono interessi pubblici contrastanti.

Anche l’Ecobonus esce dal testo definitivo del decreto: rimandata alla Legge di Stabilità la conferma per il 2015 della detrazione al 65% per efficienza energetica e prevenzione antisismica in scadenza alla fine del 2014.

Ma qualcosa del pacchetto casa presentato in precedenza resta. I cittadini potranno effettuare opere di manutenzione straordinaria, comprese quelle sulle parti strutturali dell’edificio, che oggi risultano escluse, dandone semplice comunicazione al Comune, senza più dover presentare SCIA, DIA o permesso per costruire.

Rimane l’agevolazione con la deduzione Irpef del 20% per l’acquisto di un immobile da destinare all’affitto a canone concordato per almeno 8 anni, anche se il Ministero dell’Economia e Finanza sta ancora cercando le coperture necessarie e la spesa agevolabile è stata ridotta a 300.000 euro.

Resta anche la semplificazione del permesso di costruire convenzionato e la convenzione può essere stipulata per la cessione di aree al fine di utilizzo di diritti edificatori, per la realizzazione di opere di urbanizzazione e per interventi di edilizia residenziale.

Per la conferma definitiva dei contenuti del decreto Sblocca Italia sarà comunque necessario attendere il testo inviato al Quirinale per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

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