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Edilizia

SICUREZZA SUL LAVORO NEI CANTIERI, in Emilia Romagna grande passo avanti

Dal 15 luglio saranno obbligatori i dispositivi di ancoraggio per lavorare su pareti continue. Un grande passo nel settore edile, secondo per il fenomeno delle morti bianche, 196 nel primo quadrimestre 2014.

Nel primo quadrimestre del 2014, in Italia le morti sul lavoro sono state quasi 200, parliamo di una allarmante media di circa 49 vittime al mese. Dall’analisi dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre effettuata sulla base dei dati forniti dall’Inail, emerge una drammatica situazione che vede al primo posto il settore delle attività manifatturiere in cui si concentra il 12,2% delle morti bianche. Nel settore delle costruzioni edili, che si posiziona al secondo posto di questa drammatica classifica, il valore registrato è di poco più basso, con il 10,7%. A seguire troviamo il settore trasporti e magazzinaggi con il 9,2% e il commercio sia all’ingrosso che al dettaglio con il 7,1%.

Analizzando la distribuzione geografica dei dati raccolti in questi quattro mesi, troviamo la più alta concentrazione di incidenti fatali sul lavoro in Lombardia con 26 vittime, l’Emilia Romagna con 22 decessi e il Piemonte con 18 vittime. Il fenomeno sembrerebbe concentrarsi soprattutto al nord, ma se osserviamo l’incidenza della mortalità rispetto all’intera popolazione lavorativa, troviamo la situazione peggiore al sud: rispetto ad una media nazionale che vede un parametro reale di 8,7, la Basilicata registra un parametro reale di 27,8, seguita dalle Marche dove troviamo un parametro reale di 14,4, dalla Puglia (13) e dalla Sicilia (12,9). Tra le vittime del lavoro troviamo 28 stranieri, il 14,3% del totale registrato nei primi quattro mesi del 2014, mentre la fascia d’età maggiormente coinvolta negli incidenti fatali è quella tra i 40 e i 50 anni.

La drammaticità di questa situazione ha portato gli ingegneri dell’Osservatorio a lanciare l’allarme esortando il Governo a prendere provvedimenti per far sì che “la sicurezza nei luoghi di lavoro, i percorsi formativi dei lavoratori e la prevenzione entrino a far parte di un progetto concreto volto a ridurre la mortalità, per cancellare i bollettini delle vite spezzate e le tragedie vissute dai familiari delle vittime”.

Sicuramente urge un intervento a livello nazionale che coinvolga tutti i settori lavorativi a rischio, ma un passo molto importante nell’ambito della sicurezza nei cantieri edili è stato compiuto dall’Emilia Romagna. Dal 15 luglio, infatti entreranno in vigore le norme che sanciscono l’obbligo delle linee vita per prevenire le cadute dall’alto nei lavori in quota nei cantieri edili e di ingegneria civile. Più precisamente gli atti di indirizzo definiscono l’obbligo di utilizzo di dispositivi di ancoraggio per i lavori su pareti continue, quindi dovranno essere installati su coperture e su pareti a specchio ampie e/o continue degli edifici, dispositivi di ancoraggio permanenti in grado di garantire agli addetti ai lavori la sicurezza nell’accesso, nel transito e nell’esecuzione di lavori futuri.

Il provvedimento deve essere applicato per tutti gli edifici pubblici e per l’edilizia privata, in tutti gli interventi di nuova costruzione, negli interventi sull’involucro esterno, quindi pareti esterne e coperture, di edifici esistenti assoggettati a regime abilitativo disciplinato dalla legge regionale Emilia-Romagna n.15/2013, riguardante la semplificazione della disciplina edilizia regionale e di edifici esistenti non assoggettati a titolo abilitativo ma ad obbligo di comunicazione con Notifica Preliminare ai sensi dell’art. 99 del Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro (d.lgs. 81/2008). L’aggiornamento del regolamento urbanistico ed edilizio a livello Comunale dovrà avvenire entro sei mesi dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.

Si tratta di un importante passo avanti nel percorso di collaborazione tra Emilia Romagna e Inail, percorso che punta al raggiungimento di determinati obiettivi: realizzare interventi per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, prevenire infortuni e malattie professionali, contrastare irregolarità riguardanti le condizioni lavorative e diffondere la cultura della sicurezza, della legalità e della qualità del lavoro.

L’abbassamento del rischio di incidenti fatali nel settore delle costruzioni deve essere un obiettivo a livello nazionale e si spera che l’Emilia Romagna, in questo senso, rappresenti l’apripista per ulteriori provvedimenti in grado di estendere la tutela della sicurezza dei lavoratori a tutta l’Italia.

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