La vicenda, suscitò molto clamore negli Stati Uniti a partire dal 2006, quando l’anziana che lo abitava, si rifiutò di vendere la sua casa, per la modica cifra di un milione di dollari, all’azienda edile che stava progettando la costruzione dell’adiacente centro commerciale: il Ballard Blocks. Il netto rifiuto di Edith Macefield a vendere la proprietà dove abitava ormai da quasi sessant’anni, costrinse la ditta costruttrice a inglobare l’immobile all’interno delle mura del centro commerciale (che era sorto sul terreno adiacente), schiacciando così il minuscolo appartamento fra l’enorme struttura del L.A. Fitness e il Trader Joe’s.
Con la morte dell’anziana ottuagenaria, deceduta nel 2008 all’età di 86 anni, la casa venne ereditata per volontà dalla stessa Edith, da Barry Martin il supervisore del progetto di costruzione del centro commerciale in virtù del fatto che negli ultimi anni di vita, l’anziana venne aiutata dagli stessi operai che avrebbero dovuto demolire il suo appartamento.
Qualche anno dopo, Barry Martin riuscì a vendere l’immobile alla compagnia Reach Returns, la quale aveva in cantiere la riqualificazione edilizia della villetta che sarebbe dovuta diventare il punto di attrazione di una nuova piazza dal nome “Credo Square”.
Il progetto, purtroppo non ha però trovato finanziatori interessati, sancendo così il fallimento del progetto e la chiusura coatta della villetta.
Ora, la casa diventata il simbolo della lotta del debole contro il potente sarà messa all’asta e, molto probabilmente, verrà acquistata dagli attuali proprietari del Ballard Blocks, che potrebbero decidere di demolirla per allargare – dopo anni di resistenze – l’enorme struttura che per anni ha “abbracciato” la villetta.