L’iniziativa di trasformare la famosa Casa Rossa di Luciano Pavarotti (già residenza dell’artista), in un museo dedicato al tenore modenese, sarebbe sicuramente piaciuta a “Big Luciano”(nomignolo affettuoso con cui era soprannominato famoso cantante).
La proposta è stata infatti presentata da Nicoletta Mantovani, la tanto “chiacchierata” seconda moglie di Pavarotti, al Comune di Modena e prevede che La “Casa rossa”, che in passato e stata anche residenza di Big Luciano, venga traformata nella “Casa museo del Maestro”, mentre la struttura prefabbricata del maneggio della tenuta di stradello Nava a Modena (luogo dove Pavarotti coltivò molte delle sue passioni, come la pittura e l’equitazione), sia convertita in teatro multimediale, in cui tornerà a cantare il tenore emiliano e all’interno del quale saranno proiettati i video delle sue esibizioni più note. Sempre relativamente alle carte progettuali presentate da Nicoletta Mantovani, un percorso pedonale porterà la parte “privata” della Casa Museo, a quella “pubblica” del teatro in cui si sintetizza lo scopo del progetto: far conoscere a tutti gli ammiratori non solo la possibilità di assistere a quelle che furono le esibizioni del grande tenore, ma anche di farlo conoscere nella sua vita quotidiana, estranea ai più, ma importante per comprendere la figura di un artista come è stato Luciano Pavarotti.
Queste dunque le caratteristiche della proposta progettuale e come spiega l’assessore alla Programmazione e gestione del territorio, Gabriele Giacobazzi presentando il provvedimento al Consiglio Comunale nella seduta del 21 marzo 2014: “La destinazione a museo è comunque ammissibile in base alla normativa per la zona urbanistica in cui è inserito il progetto. La trasformazione della tenuta in complesso espositivo, nasce dal desiderio dei promotori, condiviso dal Comune, di non disperdere l’eredità artistica e umana del Maestro, oggi portata avanti dalla Fondazione Luciano Pavarotti, anche aprendo la casa a tutti i suoi estimatori e consentendo di narrarne la vita negli aspetti più privati, di illustrare i luoghi dove ha sviluppato la sua passione per la musica, per la pittura, per l’ippica.Il percorso museale immaginato, consentirebbe di integrare l’atmosfera della vita quotidiana del Maestro con la possibilità, nel teatro multimediale, di assistere alle registrazioni delle sue interpretazioni. Auspichiamo inoltre di integrare quel tipo di attività con altre iniziative da realizzare in città”.
Il provvedimento urbanistico si limiterebbe a consentire la deroga per il cambio di destinazione d’uso e prevede per la fase progettuale, la definizione delle dotazioni urbanistiche attraverso gli atti autorizzativi necessari, e gli interventi necessari sulla viabilità di accesso all’area.
In Consiglio Comunale c‘è stato un acceso dibattito con pareri discordanti, ma alla fine è stato approvato grazie al consenso di Pd, Udc e Modena Futura.
Contrario invece Sandro Bellei di Forza Italia, sentiamolo: “contrario a una simile apertura: in primo luogo perché, un simile museo sarebbe indegno alla figura del Maestro e non supporterebbe i requisiti per richiamare poi così tanti turisti; inoltre, non vedo perché accontentare chi non ha voluto un monumento per il Maestro, nemmeno di fronte a una decisione unanime del Consiglio comunale”.
Dello stesso parere anche la consigliera Olga Vecchi di Forza italia: “cambiare la destinazione d’uso dell’area è nell’interesse della famiglia e della Fondazione, ma il museo sarebbe puramente virtuale, non all’altezza di Luciano Pavarotti”, oltre ad esserci evidenti difficoltà di accessibilità e di un percorso turistico a vantaggio della città” invitando a subordinare “il consenso al cambio di destinazione d’uso all’assenso della famiglia al monumento per l’artista modenese”. Idem Sergio Celloni di Mpc: “l’amministrazione deve essere accorta: la realizzazione di un museo deve avere un seguito e un ritorno per la città, nell’interesse di tutti, di questo passo proporrò la realizzazione del museo della Fossalta; sarei certamente più propense alla realizzazione di un museo all’opera lirica, non per forza vincolato alla famiglia di Pavarotti”. Federico Ricci, capogruppo di Sel, ha espresso contrarietà “non tanto alla casa museo – anche se ci sarebbe da chiedersi se sia Modena, dove è nato, il luogo più opportuno per la casa museo di Pavarotti o il Principato di Monaco – ma al nulla osta in deroga agli strumenti urbanistici comunali”.
In sede replica, Giacobazzi ha poi osservato: “La ‘Casa Rossa’ è di fatto già un piccolo museo, oggi concediamo solo una destinazione d’uso, ma questo non risolve il problema di trovare una localizzazione a un vero museo”.
Gian Carlo Pellacani, capogruppo Udc, smorzando un po’ i toni, ha sottolineato: “Stiamo votando l’autorizzazione ad un cambio di destinazione d’uso non alla realizzazione di un museo”. Per il Pd, Salvatore Cotrino ha sottolineato che la delibera rappresenta “un adeguamento delle norme amministrative per mettere nelle condizioni di realizzare l’opera offrendo l’opportunità di avere un luogo dedicato alla musica non solo alla famiglia Pavarotti ma anche alla città intera”.
Luigia Santoro di Ncd ha affermato: “Sono convinta che questa sia un’operazione di marketing privato, ma non mi sento di negare un’opportunità che non avrà costi per la città e che mi auguro la porti al centro di una richiesta turistica, quindi mi asterrò”. Concorde anche Michele Barcaiuolodi Fdi “Ritengo sia doveroso dare risalto a uno degli artisti più importanti del XX secolo, portando vantaggi per tutta la città e immaginando qualcosa di diverso in cui
l’amministrazione sia protagonista, ma non si può negare a chi ne ha il diritto di fare quanto legittimo”.
Infine il sindaco Giorgio Pighi ha concluso che: “si tratta di un atto strettamente amministrativo e se respingiamo una domanda legittima presentata nei termini delle norme, dovremmo sostenere che non c’è l’interesse pubblico nel voler realizzare il museo”.
Come in molte delle iniziative culturali promosse dalle varie città, la “Casa museo del Maestro” può contribuire a mantenere viva la memoria di Luciano Pavarotti, artista ed uomo, facendo conoscere la sua vita e le sue opere anche a giovani che non hanno avuto modo di conoscerne le gesta e le doti artistiche.