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Lavori in casa

Consolidamento delle fondazioni degli edifici tramite iniezioni di resine espandenti o micropali

Crepe nei muri, difficoltà di scorrimento di porte e finestre e lesioni di pavimenti o rivestimenti, sono tutti sintomi di un problema di cedimento della struttura dell’immobile: urge un consolidamento delle fondamenta, vediamo come fare.

Consolidamento

La nostra casa ci parla e noi, in quanto suoi ospiti, abbiamo l’obbligo morale di ascoltarla. Anche perché diversamente, quelli a rischiare grosso siamo proprio noi. Crepe nei muri, porte e finestre che non si chiudono più come una volta, lesioni a pavimenti o nei rivestimenti, sono tutti segnali che qualcosa non va. Tutti questi “sintomi” sono, generalmente, da attribuire ad uno stato di crisi, più o meno grave, della struttura dell’immobile dovuto ad un cedimento delle fondazioni.

Una situazione su cui intervenire celermente, poiché le crepe, ad esempio, sono il chiaro segnale di elementi di debolezza della struttura, molto pericolosi soprattutto in caso di eventi estremi, come quelli legati ai terremoti: occorre quindi eseguire interventi di manutenzione appena ci si rende conto dell’insorgere della problematica.

Vediamo insieme quali possono essere le cause e quali le soluzioni per risolvere i problemi, focalizzando in particolare la nostra attenzione sulle crepe nei muri.

Diagnosticare il problema.

Senza entrare nei particolari del processo, attraverso adeguati sopralluoghi, i tecnici specializzati possono, in poco tempo, acquisire tutti i dati a loro necessaria per compiere le dovute indagini e individuare il problema del cedimento. C’è molta differenza, ad esempio, se il problema è causato da una cedimento della struttura oppure dall’interazione tra l’edificio e il terreno su cui poggia.

Esaminando il cosiddetto “quadro fessurativo”, i professionisti che hanno compiuto i sopralluoghi sono in grado di intervenire in modo appropriato e spesso tempestivo. Il loro lavoro, infatti, comprende lo studio e l’elaborazione di un progetto di consolidamento per mettere in sicurezza l’edificio. Tale piano di manutenzione dell’opera presenta indicazioni puntuali sui modi e i tempi necessari per azzerare il quadro fessurativo che minaccia la stabilità dell’immobile.

Stabilizzare edifici con problemi delle fondazioni.

Ridare stabilità ad immobili che hanno subito un dissesto e quindi un cedimento strutturale delle fondazioni è possibile, spesso tramite interventi mirati a bassissima invasività. Le soluzioni sono molte e diversificate a seconda del tipo di applicazione, delle causa, delle condizioni d’intervento e dei limiti di operatività, assicurando risultati immediati.

Parlando di crepe nei muri, sono sostanzialmente due gli interventi che, in genere, si attuano:

  • Consolidamento delle fondazioni con iniezioni di resine espandenti;
  • Consolidamento delle fondazioni con micropali.

Per capire quale delle soluzioni è più adatta al problema del vostro immobile, occorre, come detto, definire le cause del cedimento. I movimenti non omogenei della struttura, infatti, provocano distorsioni e rotture sulle murature e su altri elementi dell’edificio e la comparsa di crepe nei muri. Questi spostamenti, anche se impercettibili, sono dannosissimi per la vostra abitazione e possono essere provocati da:

  • Distribuzione non omogenea dei carichi, presenza di pozzi o l’esecuzione di emungimenti o scavi localizzati;
  • Terreni eterogenei, abbassamenti di una falda acquifera, dissesti del terreno su cui poggia l’edificio o presenza di alberi con apparati radicali molto espansi;
  • Presenza di terreni argillosi, molto sensibili alle variazioni di umidità, ai sovraccarichi localizzati e ai movimenti di versante in zone collinari o montuose;
  • Perdite d’acqua dalla rete idrica e fognaria, presenza di nuovi carichi dovuti alla costruzione di nuovi edifici o la realizzazione di sopraelevazioni negli esistenti.
Consolidamento.

Quando la nostra casa da segni di cedimento della struttura, occorre operare un consolidamento delle fondazioni.

Consolidamento tramite iniezioni di resine espandenti.

Uno dei sistemi di consolidamento più praticato, perché molto versatile, è quello che prevede l’utilizzo delle resine espandenti. Questa sostanza ecocompatibile (poliuretano) è ideale per recuperare la portanza del terreno di fondazione sotto a edifici con cedimenti differenziali, legati alla presenza di terreni eterogenei cedevoli o particolarmente sensibili all’acqua come quelli argillosi. Le iniezioni di resine espandenti servono a:

  • Riempire i vuoti e le cavità sotterranee;
  • Ridurre l’acqua in eccesso sotto alle fondazioni;
  • Incrementare le caratteristiche geomeccaniche dei terreni o la resistenza sismica degli edifici;
  • Ripristinare il corretto appoggio della superficie fondale sul terreno, ottimizzando la distribuzione dei carichi in modo più omogeneo.

Il consolidamento avviene mediante l’iniezione mirata di resine che tramite piccoli fori con diametro massimo di 25 mm vengono immesse nel terreno sotto alla fondazione ed anche più in profondità. La resina attraversa tutto lo strato della fondazione fino a raggiungere il volume di terreno che deve essere consolidato. L’azione espandente diffonde la sostanza nel terreno con un raggio d’azione di circa 1 metro e mezzo, producendo un consolidamento pressoché immediato, efficace e duraturo. Ma ciò che più deve essere alla nostra attenzione è il metodo che viene utilizzato per iniettare le resine. Ve ne sono diversi, tra tutti vi segnaliamo quello che permette di condurre iniezioni mirate nel terreno grazie ad un controllo in tempo quasi reale della tomografia di resistività. Si tratta di una strumentazione di indagine del terreno molto sofisticata che consente di ricostruire delle immagini sequenziali del terreno prima, durante e alla fine delle iniezioni. Queste immagini sono estremamente vantaggiose perché ben si comprenderà, possono indicare se il consolidamento si sta svolgendo secondo il progetto e gli obiettivi prefissati. Per questo occorre affidarsi ad imprese specializzate e con esperienza che sono in grado di garantire l’utilizzo di queste tecniche. Inoltre è davvero importante che le iniezioni siano eseguite seguendo un principio di omogeneizzazione delle zone cedute rispetto a quelle invece già stabili cos’ da uniformare l’appoggio della casa e della fondazione. Chi sarebbe in grado di camminare con scarpa a tacco a spillo da una parte e nell’altra una scapa da ginnastica? Ecco, per le nostre case occorre avere la medesima attenzione.

Consolidamento tramite micropali.

Questa tipologia di intervento si adotta nel caso in cui il dissesto è molto profondo e occorre raggiungere strati di terreno più compatti a molti metri di profondità. Il consolidamento tramite micropali consente infatti di trasferire il carico della costruzione a terreni stabili più in profondità. Questo metodo si sostituisce alle iniezioni di resine poiché, in questi casi, si necessiterebbe di un’elevata quantità di materiale, con costi presumibilmente più elevati, posto che da quanto emerge dalle schede tecniche delle aziende di settore i consolidamenti con iniezioni di resine possono essere eseguiti fino a circa 15 metri di profondità.

Il consolidamento tramite micropali di acciaio supera il problema di dover compattare lo strato di terreno che riceve il carico della costruzione e collega quindi la fondazione come un bypass agli strati compatti più profondi. Quando è possibile sollevare e recuperare il cedimento, il palo potrà essere utilizzato anche in questo senso ma senza abusare della spinta e sempre facendo attenzione a ridurre l’invasività dell’intervento certamente superiore alla tecniche delle iniezioni di resine espandenti. Infatti se per queste ultime sono sufficienti piccoli fori del diametro di circa 25-30 mm, con l’infissione dei micropali spesso è necessario realizzare degli scavi a fianco della fondazione esistente per poter ancorare il palo alla casa. Inoltre il palo deve essere spinto in profondità con martinetti idraulici che devono essere ancorati alla casa sfruttando il contrasto dovuto al suo peso proprio.

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