Con l’inarrestabile e rapidissimo sviluppo tecnologico il problema dello smaltimento dei vecchi elettrodomestici è sempre più importante per l’impatto ambientale che comporta. Ogni giorno vengono lanciati sul mercato televisori, computer, smartphone, e altri elettrodomestici di ultima generazione che ci accompagnano nella vita quotidiana, e che vanno a sostituire quelli rotti o quelli che, anche se hanno solo pochi anni, vengono già considerati vecchi.
Questo fenomeno ha l’effetto di incrementare in modo esponenziale la mole di elettrodomestici rotti o in disuso da smaltire. Ma dove vanno a finire questi apparecchi potenzialmente pericolosi quando smaltiti in maniera non corretta? Solo nel 2012 in Italia sono stati prodotti più di 1 milione di tonnellate di Raee, e 7 su 10 non hanno seguito la corretta gestione. Nello smaltimento degli apparecchi elettrici ed elettronici (Raee) non si può lasciare niente al caso, anzi al contrario è necessario seguire precise regole di comportamento per preservare l’ambiente.
Innanzitutto questa tipologia di rifiuti, che in genere registra un’impennata in seguito alle feste natalizie che vedono protagonista il regalo super tecnologico, va smaltita attraverso una delle 3.648 piattaforme ecologiche attrezzate per la raccolta differenziata presenti in Italia. Ma non basta portare gli elettrodomestici da buttare nell’isola ecologica della propria città, è fondamentale gettare l’apparecchio nel cassone giusto: R1 per frigoriferi, R2 per lavatrici e forni, R3 per televisori e monitor, R4 per piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo, R5 per sorgenti luminose neon e a risparmio energetico.
Forse non tutti sanno che nel momento in cui acquistiamo un apparecchio elettronico per sostituirne uno vecchio o non più funzionante, possiamo lasciare quest’ultimo al rivenditore che si occuperà dell’eventuale smaltimento. Il ritiro, che potrà avvenire anche nella fase di consegna a domicilio del nuovo elettrodomestico, sarà gratuito per il consumatore, che dovrà semplicemente compilare una scheda di consegna, come previsto dal Dm 65/2010 “Uno contro Uno”.
Le imprese e i liberi professionisti, per lo smaltimento dei rifiuti elettronici, possono invece affidarsi ad un servizio di raccolta autorizzato fornito da Ecolight, il servizio “Fai Spazio” fornito su tutto il territorio nazionale e per qualsiasi quantitativo di rifiuti. Ecolight, operativo dal 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei Raee, delle pile e degli accumulatori, con 1.500 aziende è al primo posto a livello nazionale per numero di consorziati e al secondo posto per quantitativo di immesso. Come sottolinea il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio “E’ bene non dimenticare che i Raee sono rifiuti speciali il cui conferimento è regolamentato dalla legge. Inoltre, da un loro corretto trattamento è possibile ricavare importanti materie prime seconde, come plastica, vetro e metalli, che possono essere utilizzate nella creazione di nuovi prodotti”.
Si può ancora fare molto per facilitare lo smaltimento dei Raee e preservare l’ambiente. A Bologna per il progetto sperimentale europeo Identis WEEE, realizzato da Hera, Ecolight e Ecolum, sono stati posizionati cassonetti intelligenti RAEEshop in cui è possibile accedere attraverso la tessera sanitaria o la tessera Hera per smaltire gratuitamente i propri Raee di piccole dimensioni.
Se negli ultimi anni la raccolta di questi rifiuti si è attestata attorno ai 4 Kg per abitante, c‘è ancora molto da fare per raggiungere, entro il 2019, l’obiettivo dei 12 Kg pro capite, fissato dalle nuove direttive europee. Conclude Dezio “Un piccolo sforzo può dare molto all’ambiente: in media i Raee sono riciclabili per oltre il 90% del loro peso. Non sono quindi un rifiuto, ma rappresentano una risorsa che deve seguire la corretta strada di raccolta e trattamento”.