Come noto, l’amianto è un materiale di accertata nocività. In quanto tale, per preservare la salubrità dell’aria respirata, occorre che il suo smaltimento e la sua sostituzione avvengano in modo corretto e da professionisti del settore. Le fibre e le polveri di amianto, infatti, sono inalabili dall’uomo e, essendo cancerogene, possono causare gravi patologie.
A causa della sua struttura fortemente resistente al calore e ad altre caratteristiche particolari, l’amianto è stato molto utilizzato, fino agli anno ottanta, nel settore dell’edilizia. Con il nome commerciale di Eternit, che identifica il composito fibro-cementizio, è stato spesso sfruttato nella realizzazione di: coibentazione di edifici; tetti e tegole; pavimenti; tubazioni e canne fumarie; vernici.
Dal 1992, la produzione, la lavorazione e la vendita dell’amianto sono attività, in Italia, considerate illegali. Ancora oggi, però, sono molti gli edifici residenziali e non a conservare strutture in amianto, che, per legge, è obbligatorio smaltire. Per questo, da oltre 25 anni, su tutto il territorio nazionale, sono molte le aziende che si occupano dello smaltimento dell’amianto. Molte di queste, come l’azienda DGeco, sono specializzate nell’individuazione, nella rimozione, nel trasporto e nello
smaltimento
di amianto e altri rifiuti speciali e pericolosi.
Procedura di smaltimento.
In quanto materiale pericoloso per la salute dell’uomo, l’amianto e, quindi, Eternit, va smaltito seguendo un preciso iter. Le varie operazioni devono, obbligatoriamente, essere gestite e operata da professionisti del settore, che possano vantare tutte le autorizzazioni e gli attestati necessari, in quanto iscritti all’Albo Gestori Ambientali.
In linea di massima, la procedura di smaltimento dei rifiuti pericolosi deve seguire tre fondamentali step:
- Accertamento. In primo luogo occorre determinare la presenza o meno di amianto nelle lastre di fibrocemento imputate. Questa prima fase può essere portata a termine facendo analizzare un campione, possibilmente una lastra intera, in un laboratorio professionale; anche se spesso già la data d’acquisto del manufatto concorre a definire la probabile presenza o meno di amianto nella struttura. Se si accerta che, uno o più frammenti, contengono tale materiale, allora occorre portare avanti la procedura di smaltimento;
- Incapsulamento. È il principale metodo di bonifica “transitorio” dell’Eternit. Prevede il trattamento della superficie delle lastre esposte agli agenti atmosferici con sostanze sintetiche. Queste ultime servono a inglobare e consolidare le fibre di amianto, impedendo un ulteriore rilascio dell’ambiente di fibre e polveri;
- Rimozione e smaltimento. La bonifica “radicale” dell’amianto prevede una serie di diverse procedure speciali atte a garantire la sicurezza presente e futura di persone e animali che, normalmente, spendono tempo in prossimità dell’edificio in questione.

Tutto sullo smaltimento corretto di amianto ed Eternit.
La normativa di riferimento per la bonifica di amianto ed Eternit è la legge n° 257/1992, mentre per la normativa sulla sicurezza occorre fare riferimento al D.Lgs. N° 81/2008. Col decreto DG Sanità n° 13237 del novembre 2008 “Protocollo per la valutazione delle coperture in cemento amianto”, infine, vengono forniti tutti i parametri di valutazione e i tempi concessi per il corretto smaltimento di questi materiali cancerogeni e pericolosi per la salute dell’uomo.
Smaltimento e Bonus Fiscali.
Come negli scorsi anni, anche per l’intero corso del 2019, sarà possibile detrarre al 50% le spese sostenute per lo smaltimento dell’amianto dalle singole unità immobiliari residenziali e dalle parti comuni degli edifici residenziali. Questi interventi, infatti, rientrano nella casistica del Bonus Ristrutturazione 2019, l’agevolazione fiscale per il recupero del patrimonio edilizio esistente.
Grazie a tale Bonus Fiscale, quindi, sarà possibile detrarre il 50% dei costi dovuti per lo smaltimento di questi materiali, fino ad un massimo di spesa di 96.000 euro. La somma totale dovuta verrà restituita in 10 rate annue di ugual valore ciascuna, in qualità di detrazioni IRPEF. Per fruire dell’agevolazione è necessario che i pagamenti siano effettuati tramite bonifico bancario o postale.