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LOCAL TAX: Nel Def si prevede l’imposta unica sulla casa già dal 2016

Nel documento di programmazione economica si parla di Local Tax dal 2016 e nel suo commento la Fiaip rimarca l’importanza di dare priorità alla riduzione delle tasse sulla casa.

Come era stato anticipato, il Def, Documento di Economia e Finanza, riporta una *riduzione della pressione fiscale al di sotto del 43%.* Non si tratta di leggi, ma di documenti con cui il nostro Paese espone i piani per le prossime annualità all’Europa e alle istituzioni.

Sembra quindi volgere al termine, per gli italiani, il lungo periodo di sacrifici e il programma di stabilità per il triennio riporta nuove stime sulla *pressione fiscale in diminuzione già dall’anno in corso,* grazie all’impegno per la disattivazione delle clausole di salvaguardia e alla classificazione del bonus da 80 euro come effettivo sgravio fiscale e non come prestazione sociale.

Nel corso del prossimo triennio, la pressione fiscale si abbasserà progressivamente fino a scendere sotto alla soglia del 42% nel 2018. La prevista crescita dello 0,7 del Pil e un deficit del 2,6 mirano proprio a non aumentare le tasse e ad evitare l’introduzione di nuovi tagli. Inoltre, *con l’introduzione della Local Tax, la tassa unica sulla casa, che dovrebbe entrare in vigore già per il 2016, gli italiani potranno dire addio ad Imu e Tasi.* “Per semplificare il quadro dei tributi sugli immobili, il Governo ha annunciato nel corso del 2015 l’introduzione di una nuova Local Tax, che unifichi Imu e Tasi e semplifichi il numero delle imposte comunali, mediante un unico tributo/canone in sostituzione delle imposte e tasse minori”.

L’approvazione di questa imposta unica sulla casa dovrebbe tranquillizzare i Sindaci, preoccupati dei continui tagli alle risorse e dell’incertezza normativa riguardo alle imposte immobiliari. Infatti nell’ultimo triennio si sono contate 23 leggi differenti, mentre la “Local Tax”:http://www.mycase.it/news/tasse_sugli_immobili/local_tax_nel_2016_arrivera_la_tassa_unica_sulla_casa/index.htm andrebbe a semplificare la fiscalità accorpando insieme a Imu e Tasi anche tutti i tributi comunali.

Intanto, nel suo commento al Def, *la Fiaip rimarca l’importanza di dare priorità alla riduzione della pressione fiscale sulla casa.* Come commenta il presidente nazionale della più importante associazione di categoria immobiliare, Paolo Righi: “Avremmo bisogno di una manovra di segno espansivo, che parta dall’immobiliare per rilanciare l’economia. Per il settore immobiliare, come per tutta l’economia, *serve quanto prima un’azione decisa sul fronte della riduzione delle tasse”.* Prosegue, sempre commentando il Def, “Nel documento appena presentato dall’esecutivo manca purtroppo l’indicazione di un obiettivo chiaro per la ripresa economica. Aumentare il potenziale di crescita del sistema Paese partendo dall’immobiliare, che rappresenta il 20% del Pil, è indispensabile, visto che il trend di crescita tornerà a fatica ai livelli di pre-crisi. Ma al momento non si parla di riduzione della pressione fiscale, anzi, si sostiene che su questo fronte è stato già fatto molto e bisognerà quindi attendere la Legge di Stabilità del 2016. La stessa semplificazione sulla tassazione immobiliare: un’unica imposta sulla casa e la preannunciata riduzione della pressione fiscale sugli immobili vengono quindi rimandate a tempi migliori”.

In conclusione “Pur apprezzando i contenuti delle recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio e di altri esponenti della maggioranza sulla necessità di evitare l’attivazione delle clausole di salvaguardia, la Fiaip, Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, ricorda che *una tassazione unica non può ridursi al mero accorpamento di Imu e Tasi.* Dopo il pasticcio del 2012 *sarebbe auspicabile l’introduzione di un tributo unico che, semplificando il caos fiscale sulle imposte immobiliari, diminuisca sensibilmente la pressione fiscale sulla casa.* Ci auguriamo che il Governo non stia per confezionare l’ennesimo aumento di imposte a carico dei cittadini e delle imprese con una ‘super tassa comunale’ che si potrebbe configurare come l’ennesima aggressione fiscale sugli immobili. Sarebbe inaccettabile alzare ancora le imposte sulla casa, dopo che negli ultimi anni i governi Monti, Letta e ora Renzi hanno già triplicato gli stessi prelievi. Gli italiani, le famiglie e i cittadini non vogliono più veder la casa trattata come un Bancomat per far cassa per lo Stato e gli Enti locali”.

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