Secondo l’indagine di Nomisma, illustrata in occasione della presentazione di Saie 2015, gli interventi di ristrutturazione sulla propria abitazione sono in aumento rispetto al 2014. Infatti, una famiglia su 5 ha ristrutturato casa durante l’ultimo anno, ma non solo, più del 25% degli intervistati si dice intenzionato ad effettuare opere di riqualificazione edilizia entro un anno.
Per quanto riguarda le tipologie di interventi richiesti dalle famiglie italiane, al primo posto troviamo la sostituzione degli infissi e della caldaia, mentre resta contenuta la richiesta di installazione di pannelli termici e fotovoltaici. Secondo gli organizzatori del Salone dell’Edilizia Italiana 2015, che si terrà a BolognaFiere dal 14 al 17 ottobre, si tratta di una crescita della propensione verso case e città del futuro “sempre più smart, ecosostenibili, innovative”.
I contenuti del Saie sono stati anticipati al “Teatro della Terra”, nel parco della Biodiversità realizzato da BolognaFiere all’interno dell’Expo. Come ha commentato il presidente di BolognaFiere, Duccio Campagnoli, “Vogliamo indicare la svolta radicale necessaria nell’industria delle costruzioni anche in vista dell’obiettivo ’20-20-20’, fissato dall’UE, che propone di raggiungere entro il 2020 il 20% in meno di consumi energetici e di emissioni, e il 20% in più di fonti rinnovabili”. La sensibilità degli italiani verso i temi della riqualificazione energetica, durante gli ultimi anni è cresciuta e “stiamo registrando una grande adesione a Saie 2015, prevediamo un +20% rispetto allo scorso anno”.
Il patrimonio immobiliare italiano ammonta a circa 13,6 milioni i fabbricati, l’87% dei quali residenziali. 700.000 edifici risultano non utilizzati, per recupero edilizio o perchè in condizioni di sicurezza precarie. Più del 60% del parco immobili italiano supera i 45 anni di età, quindi risale al periodo antecedente la prima legge sul risparmio energetico.
Secondo le stime di Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, se nel periodo 2014-2020 fossero realizzati tutti gli interventi di efficientamento energetico con rapporto costo beneficio vantaggioso non ancora eseguiti, nei prossimi anni sarebbe possibile una riduzione dei consumi di energia rilevante.
Nel settore residenziale, interventi globali o parziali su differenti tipologie di edifici, comporterebbero un risparmio potenziale complessivo al 2020 di circa 49.000 Gwh/anno di energia finale, equivalenti a 3,71 Mtep/anno. Per poter realizzare un obiettivo di tale portata è necessaria la riqualificazione di più di 170 milioni di mq all’anno, con un investimento di circa 13,6 miliardi di euro l’anno per interventi di natura globale e 10,5 miliardi per interventi di natura parziale.
Per quanto riguarda il settore immobiliare non residenziale, il risparmio complessivo di energia finale ammonta a circa 1,5 Mtep/anno, per una superficie riqualificata di circa 16 milioni di mq l’anno, con un investimento annuale stimato di 17,5 miliardi di euro. Un terzo del risparmio sarebbe realizzato attraverso interventi di riqualificazione su edifici scolastici pubblici.
Anche Rebuild, evento dedicato all’innovazione della riqualificazione e gestione immobiliare che si è svolto a Riva del Garda il 25 e 26 giugno, ha trattato il tema della riqualificazione urbana che potrebbe ricavare slancio dal passaggio dall’economia del prodotto a quella del servizio. Facendo leva sull’energia e sul plus dei servizi destinati all’utente, nel settore delle costruzioni accadrà quello che accade oggi quando si acquista uno smartphone attraverso il gestore della linea telefonica, con pagamento di una tariffa fissa per la rete e prodotto in dotazione. Nel mondo dell’edilizia, sono le utilities a farsi carico degli interventi e ad includere i costi nelle tariffe flat, cercando opportunità di business. Una sfida imprenditoriale possibile solamente passando dall’industrializzazione del progetto e della costruzione.
L’evento ha puntato l’attenzione sulle opportunità generate dalle nuove tecnologie digitali applicate all’edilizia e ai piani di urbanizzazione, ma anche su modelli e processi necessari al raggiungimento delle performance energetiche attese e al loro miglioramenti durante la fase di gestione. Come ha dichiarato l’esperto di valutazione immobiliare e membro del comitato scientifico di Rebuild, nonché docente dello luav, Ezio Micelli: “In un contesto di crescita contenuta o nulla, il driver per lo sviluppo del settore è l’energia. Il valore che oggi impieghiamo per l’energia in un’edilizia superata potrebbe invece finanziare interventi di retrofitting che migliorano il nostro patrimonio aumentandone le performance. Risolviamo simultaneamente due problemi: ritroviamo le risorse per sostenere il settore e diamo un impulso decisivo ad un’economia davvero sostenibile e smart”.
Tra le proposte più concrete troviamo quella di puntare sulla sinergia tra le utilities e l’industria delle costruzioni per generare il mercato dell’efficientamento energetico, massimizzando i vantaggi per il titolare del contatore. Attraverso questa strategia il risparmio va a generare il finanziamento per il costo degli interventi. In sostanza le utilities si stanno allineando alla direttiva europea che impone di ridurre i consumi e puntano a distinguersi sul mercato proponendo ai clienti una vasta gamma di servizi.
In Italia è ai blocchi di partenza Mission Carbon Zero, un’iniziativa a cura dell’architetto Gian Carlo Magnoli, che ha come obiettivo la collaborazione tra differenti aziende per produrre elementi digitali 3D in Bim, integrabili tra loro, per industrializzare gli elementi costruttivi con costi e tempi certi. Attualmente i partner industriali di questo progetto vantano un fatturato medio complessivo di 100 miliardi di euro, a testimonianza del fatto che il mercato c‘è. Il capitale viene messo dalle utilities mentre le aziende si occupano dell’ingegnerizzazione di soluzioni integrate per dare risposte univoche, industrializzate e certificate. Come ha sottolineato il direttore di Habitec, Thomas Miorin “Oggi in Italia la domanda immobiliare si fa più complessa e oltre al prodotto edilizio si chiedono anche valori soft. C‘è una maggior consapevolezza sul risparmio energetico ma si deve fare ancora molto per lavorare sul consumo, come invece si fa all’estero”.
Nel mercato delle costruzioni, l’impiantistica ha un peso sempre più rilevante e a sottolinearlo è anche il direttore Cresme, Lorenzo Bellicini, “Tecnologia ed edilizia sono la stessa cosa. Il mercato dell’energia è centrale per la riqualificazione dell’esistente ma non può prescindere dal progetto. E c‘è spazio per tutti, basta pensare alle recenti innovazioni legate alle stampanti 3D che stanno cambiando l’industria e messo sul mercato nuovi materiali, ma anche al nuovo servizio di Amazon, ‘Home Services’, grazie al quale il colosso americano consente (per ora solo negli Usa) di comprare oggetti e prenotare servizi per la casa e la persona attraverso una piattaforma web: dalla tubatura di un lavandino alla lezione di pianoforte per i figli. Enel vende caldaie e condizionatori attraverso la rete e ancora, Houzz ha creato una piattaforma web con 6.000 soluzioni elettroniche per ogni problema legato alla casa”.
Un esempio degno di nota è quello dell’Olanda, dove l’azienda Energiesprong sta sperimentando soluzioni che permettono di riqualificare un’abitazione in meno di 15 giorni con un costo che si ripaga con la riduzione dei consumi. Ron van Erck, responsabile del mercato europeo di Energiesprong ed ex consulente del governo olandese ha partecipato a Rebuild raccontando la “rivoluzione” del deep retrofitting, basata sull’industrializzazione del processo edilizio. In sostanza il governo olandese ha riqualificato un vasto e diversificato patrimonio di immobili popolari con interventi su involucro e impianti, installando cappotti e infissi preassemblati, chiedendo agli inquilini di lasciare la casa solamente per una breve vacanza pagata. Il programma, in corso da 3 anni, prevede la riqualificazione di 111.000 alloggi che garantiscono interventi volti ad azzerare i consumi per 30 anni. Come ha spiegato Van Erck, “Energiesprong non fa prodotti ma crea il mercato per le imprese di costruzione affinché siano loro a sviluppare le soluzioni. Noi collaboriamo per ridurre il loro rischio sugli investimenti ingegneristici, prototipizziamo i singoli elementi in fabbrica per creare un mercato con le giuste condizioni”.