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Mercato Immobiliare

BOLOGNA: Il Piano del Comune per far fronte all’emergenza casa

Le istituzioni pubbliche e i privati cittadini potranno concedere in uso temporaneo i propri immobili sfitti all’Amministrazione comunale che li impiegherà per assicurare una casa a tutti i cittadini.

Per far fronte all’emergenza casa il Comune di Bologna lancia un appello alle istituzioni pubbliche e ai privati, che potranno concedere l’utilizzo temporaneo dei propri immobili sfitti all’Amministrazione comunale, che se ne assumerà la responsabilità e si farà garante rispetto ai contratti di locazione stipulati con gli inquilini.

Come spiega il sindaco Virginio Merola “in città abbiamo molti alloggi sfitti o invenduti e credo che sia dovere dell’Amministrazione cercare di assicurare il diritto alla casa a tutti i cittadini, è un tema di giustizia sociale”. Continua presentando il progetto: “proponiamo a tutte le forze economiche della città che hanno alloggi vuoti, a enti pubblici come Inps, Poste, Fondazioni e Ferrovie, di concordare con il Comune un uso temporaneo di quegli immobili. Il Comune si fa garante di quegli alloggi e permette a cittadini di non rimanere senza casa. Garantiremo un utilizzo corretto di questi immobili e ci occuperemo di far spostare in altri alloggi gli inquilini nell’eventualità che gli alloggi vengano venduti”.

Il Piano del Comune permette di sfruttare quegli immobili inutilizzati e vuoti da tempo, che purtroppo, a causa dell’allungamento dei tempi di vendita e dell’incertezza economica delle famiglie, caratterizzano sempre di più il mercato immobiliare attuale. Questi immobili possono venir destinati nell’immediato a forme di protezione abitativa per famiglie in condizioni di estremo disagio. L’adesione ad un protocollo di garanzia proposto da Prefettura e Comune prevede forme di concessione transitorie d’uso degli immobili con la restituzione degli edifici ai proprietari in tempi congrui, nel caso in cui intervenga la reale condizione di vendita.

Il Comune sta pensando alla costituzione, da parte di fondazioni bancarie e gruppi associativi, di un fondo in grado di fornire la parziale copertura delle eventuali spese; tali risorse economiche verranno anche destinate a sostenere progetti di accompagnamento sociale volti a rendere autonome le famiglie ospitate.

Gli inquilini non riceveranno passivamente l’aiuto offerto, saranno protagonisti attivi e responsabili del progetto, pagando le utenze e gli altri costi sostenibili, curando gli spazi comuni, condividendo l’abitazione degli alloggi nel caso in cui la situazione lo richiedesse e occupandosi della manutenzione e del mantenimento del decoro degli spazi esterni. Il progetto coinvolge attivamente l’associazionismo e il volontariato, che avranno il compito di costruire relazioni nel territorio che vanno a sostenere le esperienze che vi si radicano. Questa esperienza di sostegno abitativo dovrà aiutare i nuclei familiari a raggiungere l’autonomia nell’arco al massimo di un anno.

Il sindaco sottolinea come il Comune di Bologna abbia affrontato l’emergenza abitativa mettendo “in campo misure molto concrete” e prosegue spiegando: “abbiamo un protocollo con la Prefettura per evitare gli sfratti per morosità incolpevole delle persone che perdono il lavoro o sono in cassa integrazione. Questo nostro protocollo è stato recepito dal Governo in base ad una legge che è stata appena approvata, quindi ci sono fondi ulteriori che ci permettono di evitare gli sfratti per chi non può pagare, non perchè fa il furbo, ma perchè ha perso il lavoro o ha delle difficoltà in famiglia”.

Per quanto riguarda la città di Bologna, dal 2011 ad oggi, il protocollo antisfratto ha portato a 130 accordi per un totale 213.000 euro di contributi erogati in parte a titolo di prestito e in parte a fondo perduto. Dati notevoli se paragonati con quelli dell’intero territorio nazionale che vedono 192 accordi per un totale di 385.000 euro di contributi erogati.

Per i proprietari di immobili che affittano a canone concordato il Comune ha messo a disposizione 500.000 euro di contributi che hanno portato importanti risultati: 1.000 contratti attivati e 962 proprietari che hanno usufruito del fondo, con una riduzione dei canoni d’affitto del 10% circa.

Inoltre sono stati intensificati i controlli sulle domande accedere alle case Acer, con il risultato di: 2.424 ricalcoli del canone, 47 decadenze e 210 annullamenti del contratto su 42,315 dichiarazioni controllate per il periodo dal 2007 al 2010. Come sottolinea il sindaco Merola “oggi non è più possibile dichiarare il falso. Tutte le domande all’Acer sono verificate dalla Guardia di Finanza insieme a noi, per cui chi presenta delle dichiarazioni false non viene ammesso nelle graduatorie e viene perseguito in base alla legge”.

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