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Mercato Immobiliare

DEMANIO, IN VENDITA 2,6 MILIARDI DI BENI IMMOBILIARI: VEDIAMO LE STRATEGIE FUTURE

L’Agenzia del Demanio mette in vendita circa il 38% dei beni immobiliari di sua proprietà, si propone un serrato piano di rivalorizzazione dei beni e ampia trattativa con gli enti locali: vediamo come.

Il patrimonio immobiliare dello Stato, al 31 Dicembre 2015, ammonta a 45.397 beni, tutti in gestione all’Agenzia del Demanio, per un valore complessivo di più di 59 miliardi di euro, così suddivisi: l’85% in uso governativo, 5% nel demanio storico artistico, 6% di patrimonio indisponibile e 4% di quello disponibile, ma la quota degli immobili in uso del governo tende sempre ad aumentare per effetto della chiusura di numerosi contratti di affitto passivo e, di conseguenza, del maggior numero di metri quadrati di immobili di proprietà dello Stato occupati dalle pubbliche amministrazioni, con evidenti benefici in termini di riduzione della spesa. L’obiettivo di questo 2016, ed è il trend che già si è registrato nei primi mesi dell’anno, è quello di aumentare il valore di questo patrimonio statale, a fronte di una consistente diminuzione dei beni che lo compongono.

Come?

Attraverso una progressiva ottimizzazione del portafoglio, fatto di meno immobili, ma di maggior pregio, con l’obiettivo di ridurre a zero la quota di immobili non utilizzati attraverso la loro valorizzazione, grazie anche all’efficacia dei processi di razionalizzazione in corso, alle operazioni di vendita e ai trasferimenti dei beni agli enti locali attraverso il federalismo demaniale. In termini di consistenza, come evidenziato dal report con i risultati conseguiti dall’Agenzia nel 2015, l’uso governativo occupa il 48% dei beni gestiti, per un valore di più di 50 miliardi di euro, mentre il patrimonio disponibile riguarda il 38% del portafoglio, ovvero oltre 17 mila beni dello Stato, per un valore di 2,6 miliardi di euro, potenzialmente in vendita, ed è proprio questo il gruzzolo di unità immobiliari che l’Agenzia del Demanio vuole progressivamente ridurre a zero.

La domanda rimane la stessa: come? L’Agenzia gestisce, abbiamo detto, 2,6 miliardi di euro di patrimonio disponibile, cioè di beni non più strategici per lo Stato. Il Direttore del Demanio, Roberto Reggi, durante la presentazione del report 2015, avvenuta il 3 Maggio a Roma, ha così commentato quale sarà il piano per il futuro: “L’obiettivo è di ridurre a zero questo patrimonio facendo altri processi di valorizzazione. Le vendite di beni pubblici negli ultimi anni hanno dato circa un miliardo di rendita l’anno”. Il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta ha poi aggiunto: “Dopo anni in cui il dibattito sul patrimonio immobiliare pubblico era schiacciato sul rapporto vendita-svendita-debito pubblico, con grande fatica si cominciano ad intravedere i risultati: in questa legislatura abbiamo forzato perché prevalesse il concetto di valorizzazione, che non significa svalutazione. Valorizzare significa anche spendere, non solo incassare, significa mettere a norma, rendere più utilizzati gli spazi”. In sostanza il piano è quello di investire in modo consistente sulla messa a norma e rivalorizzazione delle unità immobiliari per renderle più appetibili sul mercato.

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Federalismo demaniale.

Per quanto riguarda il federalismo demaniale, ovvero la possibilità per Comuni, Province e Regioni di acquisire a titolo gratuito beni immobili di proprietà dello Stato presenti sul proprio territorio, richiedendoli all’Agenzia del Demanio: il processo di trasferimento consente agli Enti territoriali di poter ampliare il proprio portafoglio immobiliare da valorizzare e riqualificare, per attivare processi di rigenerazione urbana, individuando per gli immobili le destinazioni d’uso più idonee alle esigenze economiche, sociali e culturali della comunità locale.

Per quanto riguarda il federalismo demaniale, dicevamo, nell’ultimo anno si è registrata una forte accelerazione nel passaggio dei beni agli Enti territoriali, arrivando a coprire circa il 60% della richiesta, per un valore totale di 886,6 milioni di euro. Sul fronte del federalismo demaniale culturale risultano, invece, trasferiti 67 immobili di interesse storico-artistico per un valore di circa 367,2 milioni di euro. Nel primo trimestre del 2016, inoltre, l’Agenzia ha ultimato il 65% dei trasferimenti per un valore complessivo di 919,3 milioni di euro.

In base a quanto sottolineato dall’Agenzia, il completamento di tale processo in corso fino al 31 dicembre 2016 comporterà il progressivo trasferimento di ulteriori quote del portafoglio statale disponibile in favore degli Enti territoriali, in un quadro di progressiva ottimizzazione. In aggiunta a questo l’Agenzia del Demanio ha avviato un’attività di monitoraggio sull’utilizzo dei beni acquisiti dagli Enti territoriali. La norma, infatti, stabilisce che dopo tre anni dal trasferimento gli immobili non utilizzati dall’Ente territoriale dovranno rientrare nella proprietà dello Stato.

Proposta Immobili 2016.

Facciamo un passo indietro: al fine di rendere il più efficace possibile questa strategia di mercato, l’Agenzia del Demanio e il Dipartimento del Tesoro, hanno invitato gli Enti territoriali e altri soggetti del settore pubblico a segnalare gli immobili di loro proprietà da valorizzare o vendere. Questa iniziativa, promossa dal Ministero dell’Economia, è stata battezzata “Proposta Immobili” e nel 2016 sarà alla sua seconda edizione: il progetto si propone anche di offrire supporto tecnico agli Enti proprietari di beni immobiliari inutilizzati, per individuare il loro migliore impiego, l’eventuale trasformazione o dismissione, mettendo in comunicazione domanda e offerta. L’iniziativa, che ha anche l’obiettivo di far fare cassa alla Pubblica Amministrazione, ha scadenza 20 Giugno.

Giusto per dare due dati, con “Proposta Immobili 2015”, la prima edizione del progetto, sono state individuate circa 700 unità immobiliari di proprietà pubblica, su cui attivare operazioni immobiliari e per circa il 40% di essi sono stati avviati percorsi di valorizzazione o alienazione.

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