Lo scorso 3 marzo sono stati emessi dall’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle compravendite immobiliari avute nel IV trimestre 2015 (ottobre-dicembre).
Si è già visto com’è andato il 2015 sul fronte residenziale, che ha chiuso l’anno in positivo. Oggi, tratteremo dei settori non residenziali: terziario, commerciale e produttivo.
Tra i settori del mercato immobiliare non residenziale, le compravendite nel IV trimestre 2015 sono complessivamente in calo, dopo la lieve ripresa avutasi nel trimestre precedente.
La seguente tabella mostra l’andamento generale del mercato degli immobili non residenziali divisi per trimestre e per settore, riportando l numero di compravendite e le conseguenti variazioni % tra il 2015 e il 2014.

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Nel IV trimestre 2015, le compravendite di immobili commerciali, dopo due trimestri positivi, evidenziano un calo del 2,8%. Sull’onda negativa troviamo anche il settore produttivo, con un –1,3%. Il terziario, invece, conferma la medesima variazione tendenziale del trimestre precedente, +0,9%, con 2.831 NTN.
Su base annua, invece, il mercato nei settori non residenziali mostra un certo affanno per gli immobili a destinazione terziaria e produttiva, chiudendo il 2015 entrambi in perdita: rispettivamente con –1,9% e –3,5%.
Mentre, il mercato degli immobili a destinazione commerciale presenta una crescita dell’1,9% per effetto del II e del III trimestre particolarmente buoni.
Qui di seguito proponiamo lo stesso tipo di tabella suddetta, ma riguardante la panoramica sull’Emilia-Romagna.

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Rispetto all’Italia, l’Emilia-Romagna ha fatto peggio: l’unico settore ad aver registrato qualche dato positivo è stato il commerciale, in netta ripresa negli ultimi due trimestri .
Per chi vuol approfondire, qui di seguito proponiamo un’analisi più approfondita per ogni settore, considerando prima la situazione generale divisa per macro aree geografiche e poi in Emilia-Romagna.
In regione il dato più preoccupante è quello di Ferrara che registra cali notevoli a doppia cifra, confermati dalla Fiaip, in tutta la provincia.
Il settore terziario.
Il settore terziario, che comprende gli immobili censiti al catasto come uffici e istituti di credito, con 2.831 NTN nell’ultimo trimestre del 2015 segna un lieve rialzo rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente (+0,9%).
La seguente tabella distingue gli andamenti delle diverse aree geografiche.

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Come già registrato nel trimestre precedente, gli andamenti del settore terziario nelle diverse aree geografiche sono molto differenziati: al Sud gli scambi di uffici continuano a subire contrazioni, registrando un calo dell’11,3%; al contrario, nel Centro Italia le perdite dei mesi precedenti sono state ampiamente compensate con un rialzo del 27,5%, conquistando il titolo di unica area geografica a chiudere in positivo il bilancio annuo. Il Nord, infine, mostra un calo del 3,0%, in linea con la performance complessiva del 2015.
In Emilia-Romagna i dati emessi dall’OMI non ci mostrano un quadro che si discosta molto dall’andamento nazionale.

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Contrariamente al settore residenziale, qui la classifica si basa su chi ha fatto “meno peggio”.
L’unico dato pienamente positivo è di Parma, con 19 compravendite nell’intera provincia di cui 15 sono nel capoluogo. A seguire, troviamo Piacenza, con 15 compravendite nel 2015 contro le 8 del 2014 nel capoluogo. E ancora, Bologna, in calo nella provincia, ma in rialzo dell’11% nel capoluogo, che si traduce in 61 compravendite del 2015 contro le 55 del 2014.
Per il resto, diamo una breve classifica: Ravenna con calo del 21,2% in provincia e nessuna variazione nel capoluogo, Forlì (-21,7%), Reggio Emilia (-25,5%), Modena (-34,9%), Rimini (-46,6%) e infine Ferrara con un grosso calo del 56%.
Il settore commerciale.
Il settore commerciale comprende gli immobili censiti al catasto come negozi, centri commerciali o alberghi.
Nell’ultimo trimestre 2015, il settore commerciale registra un calo del 2,8% che però non va ad incidere negativamente sul dato complessivo annuo, il quale riporta un rialzo dell’1,9%.
La seguente tabella distingue gli andamenti delle diverse aree geografiche.

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La diminuzione delle compravendite che si è registrata a livello nazionale si registra anche al Nord e al Sud, rispettivamente –5,6% e –3,4%. Diversa è la situazione al Centro che fa segnare un aumento del 4,4%.
Su base annua, il settore commerciale chiude in positivo su tutte le macro aree.
In Emilia-Romagna i dati ci mostrano una situazione più omogenea ed in linea con la situazione nazionale.

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Sul podio troviamo Reggio Emilia al primo posto, con 76 immobili commerciali compravenduti, di cui 66 soltanto nel capoluogo. Al secondo posto Bologna, con 182 immobili compravenduti in totale (160 solo nel capoluogo). Terzo posto per Rimini.
Situazione particolare per Piacenza, positiva nella provincia con un dato positivo del 7,7% e nessuna variazione nel capoluogo.
A seguire troviamo Modena, in calo nella provincia, ma con un aumento delle compravendite nel capoluogo; anche Ravenna mostra un calo in provincia e un rialzo nel capoluogo.
Completamente in negativo troviamo: Ferrare, Forlì e Parma.
Il settore produttivo.
Il settore produttivo, che riguarda tutti gli immobili censiti al catasto come capannoni ed industrie, mostra nel IV trimestre 2015 un calo complessivo negli scambi dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Guardiamo com’è stato l’andamento del settore nelle diverse aree geografiche.

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A gravare sul dato nazionale è la performance negativa registratasi al Nord, con un calo quasi del 5%, poiché è quest’area che si concentrano i due terzi del volume delle transazioni del settore.
Meglio al Sud e al Centro, rispettivamente +2,1% e +13,2%, dove si sono intensificati gli scambi rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
Su base annua, ancora una volta è il Centro a mostrare un dato positivo, +6,6%.
In Emilia-Romagna i dati ci mostrano una situazione sostanzialmente in calo.

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In lieve calo troviamo Modena e Reggio Emilia, i cui valori segnano rispettivamente –1,2% e –1,6%. Cali in doppia cifra li troviamo, invece, a: Bologna, in provincia, con un +22,2%; Ferrara con un –30%, e Piacenza, -53,3%.
Dati in positivo per Parma, Rimini, Ravenna e Forlì.
Il quadro complessivo regionale del mercato immobiliare non residenziale non ci mostra la stessa ripresa avutasi nel settore residenziale.
Che il nuovo anno porti qualche dato positivo? Lo sapremo tra qualche mese.