Se il 2015 sembra essere l’anno della svolta per il mercato immobiliare del nostro Paese, l’analisi dei prezzi delle abitazioni acquistate nel III trimestre dell’anno appena concluso, effettuata dall’Istat ha trovato conferma di tale ipotesi.
Mentre continua il calo generale dei prezzi delle abitazioni, dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 3,9% su base annua, analizzando solamente il settore delle nuove abitazioni troviamo una variazione positiva, la prima dopo due anni di discesa. Scorporando il dato generale, si può notare che sono gli immobili vecchi a trascinare verso il basso il costo medio delle abitazioni, mentre le case nuove registrano un aumento dei prezzi dello 0,7% rispetto al II trimestre 2014. Su base annua, quindi rispetto al III trimestre 2013, le vecchie abitazioni hanno visto un calo prezzi del 4,8%, mentre per il nuovo il calo si è fermato all’1,3%, dimostrando una miglior tenuta. Nell’arco dei primi tre trimestri dell’anno la media del calo dei prezzi delle case è stata del 4,6% in confronto allo stesso periodo del 2013, dato derivante da un calo del 2,4% subito dalle nuove costruzioni e dal -5,5% registrato invece dalle abitazioni esistenti.
Prima di tutto si deve tenere conto del fatto che i nuovi criteri di costruzione hanno dei costi imprescindibili che abbassano molto il margine per l’abbassamento dei prezzi. Ma questo divario tra i prezzi delle vecchie e delle più recenti abitazioni mette in luce anche un altro importante fattore: mentre il costo di un immobile costruito secondo le normative più recenti e dotato di tecnologie che permettono un maggiore risparmio energetico si ripaga nel tempo, una casa molto vecchia comporta una maggiore spesa di gestione, quindi subisce una maggiore svalutazione. Infatti, solamente un prezzo molto basso permette, a chi si deve accontentare di compensare bollette più salate, oppure a chi ha la possibilità economica, di ristrutturare completamente l’immobile.
Questi risultati vanno a sommarsi all’aumento del 4,1% su base annua delle compravendite registrato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate nel III trimestre 2014, dando maggior forza alle ipotesi della tanto attesa ripresa.