La riforma del catasto è stata bloccata prima dell’approvazione definitiva, che sembrava essere una pura formalità. Secondo la simulazione dell’Agenzia delle Entrate, infatti, le rendite aumentano fino a sei volte, mettendo a rischio l’invarianza di gettito, presupposto inderogabile della riforma del catasto.
L’allarme sarebbe partito dalle dichiarazioni di Capezzoni, relatore della delega fiscale, molto preoccupato per il rischio di aumento delle tasse sulla casa, con un impatto disastroso sui contribuenti. Infatti, modificando le basi di calcolo della rendita catastale e andando ad inserire fattori fino ad ora trascurati, come la posizione, l’affaccio e le reali dimensioni dell’immobile, il rischio sarebbe quello di una vera e propria stangata sulla casa.
La riforma si basa su un nuovo algoritmo e dovrà rivedere tutti i valori catastali delle abitazioni italiane entro il 2019, eliminando case popolari e di lusso, per introdurre differenti e più semplici categorie immobiliari. Il valore non sarà più legato ai vani ma ai metro quadrati e dovrà tenere conto sia dei servizi presenti sul territorio sia della qualità del singolo immobile.
In base ai primi calcoli elaborati dalla Uil-Servizio politiche territoriali in base al possibile algoritmo messo a punto dall’Agenzia delle Entrate, i valori degli immobili ottenuti sono in aumento praticamente in tutto il Paese. Le case popolari e ultrapopolari situate nei centri storici delle città sono le tipologie più colpite dall’impennata delle rendite, arrivando a valori di sei volte superiori a Napoli, di cinque volte a Venezia e di quattro volte a Roma. Aumento doveroso, considerando che le attuali rendite non rispecchiano il valore reale degli immobili, ma che rischiano di andare ad intaccare la fragile situazione di Imu e Tsi, già salite a quota 24 miliardi di euro.
Venendo a mancare il presupposto della invarianza di gettito a livello nazionale, che molti già sospettavano, in aggiunta ad una tassazione immobiliare già troppo elevata, il Governo ha deciso quindi per lo stop della riforma degli estimi catastali, rimandata a data da destinarsi. Probabilmente la riforma slitterà in autunno, nella speranza di far accettare ai Comuni il concetto di invarianza di gettito a livello municipale, anziché a livello nazionale, accanto all’introduzione della Local tax che dovrebbe andare a ridurre la pressione fiscale sugli immobili.