Il primo trimestre dell’anno (periodo Gennaio-Marzo) si è conscluso da un mese ed è giunto il momento di tirare le prime somme di questo 2017. Secondo il sistema di informazioni creditizie del Crif, in questi primi tre mesi si è registrata una sostanziale parità nel numero di nuovi mutui rischiesti, rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2016. A voler essere precisi una crescita c‘è stata, anche se il +0,4% di cui si legge nel rapporto del Sistema di Informazioni Creditizie non è particolarmente interessante dal punto di vista prettamente numerico.
Interessante è invece il trend che si è registrato osservando i dati mese per mese: se rispetto al 2016 a Gennaio e Febbraio si è avuto un calo, seppur molto contenuto, a Marzo i valori sono tornati a crescere segnale, secondo l’analisi svolta dal Crif, di un comparto del credito che sta supportando significativamente la rinascita del settore immobiliare registrata già durante tutto lo scorso anno. A Marzo, infatti, la crescita particolare del comparto è stata dell’1,7%: in valori assoluti, si precisa nel report, i risultati raggiunti tornano ad assestarsi sui volumi del 2010,ovvero prima del crollo verificatosi durante la crisi immobiliare degli anni successivi.
I dati del primo trimestre.
L’importo medio delle richieste di nuovo mutuo e surroghe – si precisa nel report del Crif che sono state prese in considerazione solo le vere e proprie istruttorie formali e non le semplici richieste di informazioni o di preventivo online –, nel mese di Marzo, è stato pari a 125.576 euro,che corrisponde ad una crescita del +2,2%rispetto al corrispondente mese del 2016. Dopo il momentaneo calo di Gennaio e Febbraio, dunque, il dato risulta essere in linea con i valori osservati negli ultimi mesi dello scorso anno.
Nel I° trimestre del 2017, la distribuzione delle richieste per fasce d’importo degli italiani ha fatto segnare un significativo aumento di quelle comprese nella classe “tra 100.001 e 150.000 euro”, con una quota che sfiora il 30% del totale delle richieste. Rispetto al corrispondente periodo del 2016, si registra un calo dell’1,2% del numero di richieste per importi inferiori a 100.000 euro, che rimane comunque la classe di importo maggiormente richiesta, a fronte di un aumento della classe “oltre i 150.001 euro”, cresciuta dell’1,3%, rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.
Nel periodo Gennaio-Marzo 2017 si conferma la maggiore concentrazione delle richieste di nuovi mutui e surroghe nella classe di durata compresa tra i 16 e i 20 anni, con una quota pari al 24,2% del totale, percentuale cresciuta dello 0,9% rispetto al primo trimestre 2016. Al fianco di questa crescita si registra una flessione del periodo tra 6 e 10 anni dell’1,8%, a favore di quella tra 0 e 5 anni, +0,3%, e di quella tra 26 e 30 anni, anch’essa cresciuta dello 0,3%.
Chiudiamo questa rassegna statistica con i dati che riguardano le età dei richiedenti: la distribuzione delle interrogazioni, secondo l’ultimo report del Barometro Crif, conferma che la stragrande maggioranza del richiedenti, circa il 35,7%, ha un’età compresa tra i 35 e 44 anni,anche se in calo rispetto al 2016, quando la quota percentuale era del 36,3%. Rispetto al medesimo periodo del 2016, nel I° trimestre 2017 si registra un incremento dell’1,4% della fascia di età comprese tra i 45 e i 64 anni, a cui si contrappone un calo dello 0,9% dell’incidenza delle richieste da parte di giovani sotto i 34 anni, fascia d’età che più di tutte continua a risentire dell’instabilità del mercato del lavoro.

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La parola all’esperto.
Ha così commentato i dati Simone Capecchi, Executive Director di Crif: “Il I trimestre 2017 si è chiuso con un trend sostanzialmente piatto del numero di interrogazioni relative alle richieste di nuovi mutui e surroghe, a cui si associa peró la ripresa del valore dell’importo medio rispetto al corrispondente periodo del 2016. Parallelamente, prosegue anche la crescita della durata media dei mutui richiesti, probabilmente riconducibile ad una minore incidenza delle surroghe sul totale delle richieste. Con uno scenario immobiliare in ripresa sul fronte dei prezzi e delle compravendite, il mercato del credito sta quindi ben supportando questa rinascita, indice anche di una rinnovata fiducia da parte delle famiglie italiane. Le aziende di credito potrebbero approfittare di questo contesto di mercato per sviluppare campagne commerciali più sofisticate, basate sulle peculiarità territoriali in termini di potenzialità e caratteristiche socio-demografiche. Allo stesso tempo, sono opportuni una corretta valutazione degli immobili e del rischio di credito associato alla richiesta del fiananziamento per garantire un sano e profittevole sviluppo del mercato immobiliare, sia per le banche che per le famiglie”.