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Mercato Immobiliare

NOMISMA: IL MERCATO IMMOBILIARE ITALIANO CHIUDERÀ IL 2016 CON UN +12,3%

Il mercato immobiliare italiano è in costante rilancio, lo svela il III° Osservatorio Immobiliare di Nomisma, che prospetta una chiusura di anno al +12,3% rispetto al 2015. Ancora in uno stallo negativo, invece, l’andamento dei prezzi medi.

Il mercato immobiliare italiano è in ripresa e chiuderà in attivo, con un aumento, nel 2016, delle transazioni portate a termine su base annua stimabile intorno al 12,3% in più rispetto al 2015. Lo rivela l’analisi condotta dalla società di studi economici Nomisma, all’interno del III° Osservatorio Immobiliare. A trainare la crescita sarà, ancora una volta, il settore residenziale, sempre molto attivo, nonostante il sostanziale stallo dei prezzi medi degli immobili, leggermente inferiori a quelli registrati nel corso dello scorso anno.

Da quanto si legge nella report pubblicato da Nomisma, il mercato immobiliare italiano non arresta la sua risaltita, seppur lenta e faticosa, e in particolare nel suddetto documento si legge: “In un contesto fattosi nuovamente incerto, il mercato immobiliare italiano prosegue il suo percorso di faticosa risalita. Ad alimentare le ambizioni di rilancio è, in particolare, il ritorno di interesse della domanda per l’investimento immobiliare diretto che, nonostante la precarietà delle prospettive e le fragilità reddituali, nel nostro Paese rimane un pilastro dell’allocazione familiare”.

Mercato immobiliare, le previsioni per la fine del 2016.

Lo studio di Nomisma si allarga ad analizzare il mercato immobiliare in ogni suo aspetto, partendo, ovviamente, dalla crescita con cui si chiuderà il 2016 (e a poco più di un mese dalla fine dell’anno, al momento della pubblicazione del report, le stime sembrano quantomai realistiche): aumento del flusso delle compravendite che è atteso oltre il 12% rispetto all’anno passato, e, comunque, in doppia cifra. Come già detto, a fare la voce grossa è il settore residenziale, che negli ultimi 3 anni ha avuto una crescita dei volumi di oltre il 23%, mentre staccato, ma comunque positivo, l’andamento del settore non residenziale: considerando l’insieme dei volumi di compravendita di tutti gli immobili di impresa, l’aumento nei 3 anni si attesta intorno al 13%.

Andamento dei mutui: alla base di questa crescita vi è sicuramente la relazione a tre tra banche, mercato immobiliare e privati, che si traduce in una ritrovatà agibilita del canale creditizio per accedere all’acquisto di un immobile: l’incidenza delle compravendite finanziate, si sottolina nello studio, sul totale delle transazioni è passato, infatti, dal 44% del 2015, al 59,8% del 2016, uno scarto notevole di oltre 15 punti percentuali.

Andamento dei prezzi: unica nota negativa, se così si può definire, è la non reazione all’aumento di transazioni da parte dei prezzi medi degli immobili, per i quali è proseguita la dinamica recessiva ormai in atto da parecchi anni, seppur il decremento, va detto, si registri anno dopo anno con un’intensità sempre minore: nel particolare, nell’ultimo semestre, la variazione dei prezzi conferma il trend registrato consecutivamente negli ultimi tre anni, è rimane contenuta in un range che va da il -1,1% al -0,6%, calo minimo dal 2012 a oggi.

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Andamento degli affitti: i valori di locazione, negli ultimi sette anni, hanno fatto regostrare variazioni più contenute rispetto alla decrescita dei prezzi di vendita dei medesimi immobili, tendenza che si è confermata anche nell’ultimo semestre di quest’anno: i canoni di affitto sono, infatti, diminuiti su base annua in un range compreso tra il -1,6% dei negozi e il -0,8% degli immobili residenziali. Un altro segnale, indicatore dell’andamento del mercato, è il rendimento lordo annuo da locazione: in media, negli ultimi tre nni, i ritorni relativi ad investimenti nel settore immobiliare si rilevano intorno al 5% per gli immobili residenziali e al 7% per i negozi.

I tempi e gli sconti: da alcuni semestri, ormai, si assiste ad un riduzione costante, seppur contenuta, dei tempi di assorbimento degli immobili offerti sul mercato e degli sconti sui prezzi richiesti, indicatori che più tempestivamente rappresentano la tendenza ad un miglioramento di liquidità degli immobili, fattore che si traduce in un aumento delle transazioni, in atto in tutti i diversi settori del mercato immobiliare.

Analisi territoriale: secondo lo studio Nomisma, sono i mercati delle grandi metropoli del Centro-Nord ad essere maggiormente sulla via del rilancio, in particolare Bologna, Firenze e Milano, seguite con un certo scarto da Venezia, mentre quelli che più segnalano difficoltà di ripresa sono quelli del Sud, su tutti Roma, ma non solo, anche Padova e soprattutto Genova risultano tra le grandi città con più indecisione nel rilanciarsi.

Previsioni future.

Se per i prossimi anni ci si aspetta un ulteriore aumento dell’attività transattiva, nella somma dei totali dei settori immobiliari italiani, dal punto di vista dei prezzi ci si aspetta ancora un lungo periodo di sostanziale stagnazione, seppur un aumento medio sia ormai alle porte: solo pochi mercati metropolitani paiono nelle condizioni di invertire la rotta con decisione.

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