È un fenomeno che fino a qualche anno fa era poco in uso, in genere verificato in situazioni piuttosto circoscritte in situazioni familiari in cui la vendita dell’immobile era necessaria per risolvere problematiche di natura successoria o fiscale. Ma dal 2012, la nuda proprietà ha trovato il suo trampolino di lancio.
Che cos’è la nuda proprietà?
È un caso di proprietà privata alla quale non si accompagna un reale diritto di godimento del bene cui è relativa. Di solito si riferisce ad un immobile del quale si acquisisce la proprietà ma non l’usufrutto.
Che cos’è l’usufrutto?
Si tratta di un diritto reale minore regolato dagli art.978 e seguenti del Codice Civile, che consiste nel diritto di un soggetto, l’usufruttuario, di godere di un bene di proprietà di un altro soggetto, nudo proprietario, e di raccoglierne i frutti, ma con l’obbligo di rispettarne la destinazione economica.
Il diritto di usufrutto è sempre temporaneo: non può durare oltre la vita dell’usufruttuario o, se questo è una persona giuridica, oltre trent’anni.
L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha condotto, al riguardo, un’analisi delle compravendite effettuate tramite nuda proprietà nel secondo semestre 2015, tratteggiando un identikit di compratore e venditore.
L’identikit del venditore-tipo si divide in due casi:
1. l’83% dei venditori sfrutta la nuda proprietà come mezzo per reperire liquidità, quindi mantenere un certo tenore di vita o fare fronte ad esigenze legate all’età che avanza o anche per aiutare i figli ad acquistare casa;
2. il 12,7%, invece, vuole semplicemente migliorare la propria qualità abitativa.
Delle casistiche suddette, il 61,7% dei venditori sono single, siano essi celibi/nubili, divorziati/separati o, purtroppo, vedovi. Il restante 38,3% è coniugato.
E l’età? I dati ci dicono che sempre nel 61,7% dei casi i proprietari sono over 65.
E l’acquirente?
Il campione preso in esame da Tecnocasa mostra che il 74,5% degli acquisti effettuati tramite nuda proprietà ha come scopo l’investimento a lungo termine, e il 19,1% riguarda l’acquisto di una prima casa.
L’età media degli acquirenti è compresa tra i 45 e i 54 anni nel 38,4% dei casi, mentre nel 68,1% si tratta di persone coniugate, e ancora nel 38,9% di single.
Quali sono le tipologie abitative rientranti?
Al primo posto troviamo i trilocali, che occupano il 42,9% delle preferenze; a seguire troviamo i bilocali con un 23,7%.
Confrontando questi dati con quelli del secondo semestre 2014, si nota come la preferenza vada sempre sui trilocali, che allora avevano il 43,5% delle preferenze.