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Mercato Immobiliare

Ritorna il segno più sul mattone

Arriva una buona notizia: migliora il mercato immobiliare in Italia. Il Censis prevede per il 2010 un incremento del 3,4% sul numero totale delle compravendite.

Dopo il sensibile calo delle vendite del 2009 (609 mila case vendute rispetto alle 800 mila del 2008 e degli anni precedenti), per il 2010 il Censis prevede un leggero progresso con 630 mila unità residenziali vendute, pari al +3,4 per cento.

Mattone bene da investimento. Secondo i dati di una recente indagine, l’investimento immobiliare è considerato il canale preferibile per l’impiego dei risparmi familiari. Il 22,7 per cento degli italiani ritiene che sia questa la forma di utilizzo dei propri risparmi da privilegiare, contro il 21,8 per cento che pensa che i risparmi vadano mantenuti liquidi sul conto corrente e appena l’8,5 per cento che giudica preferibile acquistare azioni e quote di fondi di investimento. Da rilevare comunque un 39,7 per cento di italiani che dichiarano di non avere risparmi da utilizzare.

Ahi ahi, i prezzi delle case! A dimostrazione di come la domanda potenziale di investimento e la realtà dell’offerta stentino a incontrarsi c‘è la questione dei prezzi. L’analisi evidenzia che la percezione di un calo dei costi delle abitazioni in corrispondenza della crisi risulta sempre meno diffusa: era l’opinione del 35,6 per cento degli intervistati in un’analoga indagine del gennaio 2009, era calata al 34,3 per cento a giugno dello stesso anno, ed è scesa prima al 33,6 per cento (a gennaio 2010) e poi addirittura al 27,2 per cento nell’ultima rilevazione dell’estate 2010. Il 23,6 per cento del campione ritiene che i prezzi siano al contrario aumentati, il 25,9 per cento che siano rimasti uguali, il 23,3 per cento non è in grado di esprimere una opinione in merito.

Capitolo Ristrutturazioni. Circa il 10% degli intervistati dichiara di avere in programma una spesa per un intervento migliorativo della propria abitazione (percentuale che sale al 13,7 per cento nella fascia alta di reddito), una quota molto significativa, pari al 17,2 per cento, ammette di averne bisogno ma che in questo momento preferisce rinviare. La percentuale delle famiglie che rimandano l’intervento di manutenzione o ristrutturazione della casa sale al 21,3 per cento al Sud ed è più elevata tra il ceto medio (19 per cento).

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