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Mercato Immobiliare

SEGNO PIU’ PER L’IMMOBILIARE MA LA LEGGE DI STABILITA’ NON AIUTA LA RIPRESA

Fiaip: “Il Governo ha abbandonato il mercato immobiliare in un momento di crisi”. Le associazioni del mattone protestano per l’inadeguatezza delle misure che non fanno nulla per velocizzare e rafforzare la ripresa.

L’ultimo rapporto Istat sul settore immobiliare, testimonia il risveglio del mercato delle compravendite, che in seguito ad un biennio di variazioni negative in tutti i comparti, nei primi tre mesi del 2014 ha registrato valori positivi. Tra gennaio e marzo di quest’anno, i contratti notarili di compravendita di immobili sono arrivate ad un totale di 140.716, registrando un +3% rispetto all’anno precedente, +1,5% per gli immobili residenziali e +1,6% per quelli commerciali.

Segnali positivi anche per quanto riguarda le convenzioni notarili per i mutui, che rispetto ai primi tre mesi del 2013, registrano un +5%; con valori che superano la media nazionale nelle aree geografiche del Centro e del Nord-Est Italia. In generale su tutto il territorio del Paese i finanziamenti per l’acquisto di immobili hanno registrato variazioni positive, con i maggiori benefici per le città metropolitane.

Nonostante i segnali incoraggianti, il Governo sembra aver abbandonato il mattone al suo destino, senza mettere in campo misure adeguate in grado di rendere la ripresa più rapida e decisiva. Per quanto riguarda il decreto Sblocca Italia, secondo il Presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, il voto di fiducia avrebbe impedito l’introduzione di modifiche interessanti, dimostrando una “grande distanza che separa le intenzioni del Governo dai testi approvati”. Analizzando le modifiche apportate dallo Sblocca Italia, il Presidente di Confedilizia solleva dubbi riguardo alcuni punti.

Per quanto riguarda l’affitto con riscatto, “La regolamentazione di una forma contrattuale innovativa come il Rent to Buy, sarebbe un’ottima notizia per un mercato della casa in crisi da un triennio, ma chi darà vita al nuovo contratto se non verrà risolto il problema della tutela per il mancato pagamento dei canoni e non sarà chiarito che il futuro acquirente non dovrà pagare subito le forti tasse sul futuro trasferimento del dell’immobile?”

E ancora, “La liberalizzazione delle locazioni non abitative, regolate da una legge vincolistica di quasi quarant’anni fa, è sacrosanta, ma che senso ha limitarla a pochi casi, come ha fatto la camera elevando a 250.000 euro di canone annuo il già altissimo limite minimo che il decreto stabiliva in 150.000 euro?”

Per quanto riguarda le detrazioni Irpef del 20% per l’acquisto di immobili da destinare all’affitto a canone concordato per un periodo di otto anni, “Come si può pensare di rilanciare il mercato della compravendita e quello dell’affitto se gli incentivi all’acquisto di immobili da destinare alla locazione sono accompagnati da talmente tanti vincoli – come quello di raggiungere classi energetiche per molti edifici materialmente irraggiungibili o quello di impegnarsi ad un affitto di 8 anni senza che esista un contratto adatto allo scopo – da rendere l’applicazione solo in pochissimi casi?”

Le esenzioni fiscali concesse dai Comuni ai cittadini per i servizi volontari sembrano poi difficilmente realizzabili: “Quanti Comuni si convinceranno a concedere esenzioni fiscali a comunità volontarie disponibili a gestire singole aree, se non si prevedono incentivi per le amministrazioni locali?”

Inoltre, Sforza Fogliani sottolinea la mancanza di iniziative importanti per il settore immobiliare, “Il disegno di Legge di Stabilità non contiene alcun segnale per l’immobiliare, con la conseguenza che né crescita né consumi potranno ricevere quell’ossigeno di cui hanno invece drammaticamente bisogno”.

In segno di protesta, Confedilizia, non ha depositato in Parlamento alcun documento, astenendosi dal formulare proposte sulla Legge di Stabilità. Protesta appoggiata anche dalla Fiaip, la Federazione italiana degli agenti immobiliari professionali. Il Presidente Paolo Righi sottolinea a sua volta la mancanza di attenzione da parte del Governo al settore immobiliare: “La manovra nel suo insieme è del tutto inadeguata in termini di investimenti e politiche di sostegno alla crescita del settore immobiliare, oltre che alla crescita del Paese.”

Il settore immobiliare ha perso 800.000 posti di lavoro, dal 2006 ad oggi ha registrato un calo del 50% delle compravendite, in pratica sono state compravendute 400.000 abitazioni in meno. Risulta evidente che per sanare questa situazione, gli incentivi alle nuove assunzioni risultano pressoché inutili. Come spiega Righi: “Per l’ennesima volta dopo i Governi Monti e Letta, anche il Governo Renzi non tiene conto del fatto che l’unico modo per rilanciare i consumi è lasciare nelle tasche degli italiani i denari che sono obbligati a versare per le tasse sulla casa. Anziché inventarsi continuamente nuovi metodi per rimettere liquidità sul mercato, basterebbe allentare la pressione fiscale immobiliare, sia per le famiglie che per le imprese”.

Per favorire l’investimento immobiliare il Governo deve mettere in campo misure in grado di farlo tornare remunerativo: “Il lavoro lo creano le aziende che hanno la possibilità di stare sul mercato e l’unico modo per far stare un’azienda sul mercato dell’immobiliare è quello di liberare le imprese dall’eccessivo carico fiscale e di favorire l’investimento sulla casa”.

Continua il Presidente Fiaip “La pressione fiscale sulla casa è passata dai 9,5 miliardi della vecchia ICI, ai quasi 30 miliardi attuali e a breve assisteremo all’ennesima stangata con la definizione dei regolamenti della legge 147/2013, per la quale i venditori di casa, al momento del rogito, non riceveranno più i soldi derivanti dalla compravendita, poiché saranno depositati su un conto corrente fino alla trascrizione del trasferimento, e i relativi interessi saranno incamerati dallo Stato”.

Conclude Righi “Nel provvedimento economico più importante del Governo non vi è, ancora oggi, alcuna traccia che vada in direzione di un settore che rappresenta il 20% del Pil. Il fatto che il disegno di Legge di Stabilità non contenga alcuna misura per l’immobiliare è un segnale gravissimo per tutti gli italiani”.

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