Considerando solo il dato relativo al numero di cambi di proprietà, il mercato immobiliare residenziale italiano è in crescita. Questo è quanto emerge dal terzo report pubblicato dall’OMI, l’Osservatorio del Mercato Immobiliare facendo capo all’Agenzia delle Entrate. Nel terzo trimestre 2018, infatti, ovvero nel periodo tra luglio e settembre, il numero di compravendite portate a termine è cresciuto del 6,7%. Tasso tendenziale che risulta ancor più interessante se si considera che nel primo trimestre la crescita si era fermata al 4,3%, mentre nel periodo da aprile a giugno era stata del 5,6%.
Un mercato sano, dinamico e vivace, il cui andamento positivo prosegue, quasi ininterrottamente, dal 2014. Un settore che “ha quasi del tutto riassorbito le pesanti perdite del 2012”, così si legge nella nota trimestrale dell’OMI. Entrando nel merito del citato +6,7%, il numero di
compravendite
è aumentato dalle 122.373 del terzo trimestre dell’anno scorso, alle 130.609 di quest’anno. Crescita importante, anche perché arriva direttamente dal periodo dell’anno più complesso, quello estivo, in cui, tanto per fare un esempio, nel biennio 2016-2017 la crescita è stata solo dell’1,5%.
Come accaduto spesso negli ultimi trimestri, la crescita si è rivelata più marcata nei comuni minori italiani. A differenza dei capoluoghi di provincia, in cui il tasso tendenziale è stato del +5,5%, negli altri la crescita è stata addirittura del +7,4%. Solo nel Centro Italia questo andamento non è confermato: qui i capoluoghi crescono del 6,4%, contro il 2,1% dei non capoluoghi. Da segnalare è che, comunque, che si parli di grandi città o di piccoli comuni, di Nord, Centro, Sud o Isole, nessun dato risulta negativo.
Andamento del flusso di compravendite.
Oltre 8.000 cambi di proprietà in più rispetto al terzo trimestre 2017, dunque. Un risultato sicuramente positivo, che è frutto della compresenza di diversi fattori:
- L’universo dei mutui, per tutto l’anno in corso, ha sicuramente favorito gli investitori: tra tassi d’interesse ancora ai minimi storici e maggiore propensione degli istituti di credito a concedere prestiti, ottenere il finanziamento necessario a compiere il grande passo di acquistare casa, è stato più semplice e vantaggioso;
- I bassi prezzi medi degli immobili in vendita, inoltre, hanno contributo alla rapida conclusione di molte trattative;
- Infine, i Bonus Fiscali hanno sicuramente invogliato ancora più chi già premeditava un cambio d’abitazione, ad acquistare casa nell’anno in corso. Anche perché, le recenti vicende politiche, hanno gettato un velo di dubbio sulla conferma delle detrazioni dedicate.
A seguire, abbiamo riportato, in due tabelle, l’andamento storico circa i terzi semestri degli ultimi anni. Tramite i dati numerici sarà più facile rendersi conto del valore di quanto detto. In particolare, in Tab. 1, troviamo il numero di compravendite effettuato, nei soli periodi da luglio a settembre, degli anni dal 2015 al 2018.
fosse più semplice visualizzare l’andamento recente del mercato. Dalla Tabella 1 si evince come, dopo il biennio 2015-2016, che ha fatto registrare un crescita record (+22,9%), il tasso di crescita si sia assestato. Senza mai indietreggiare, l’aumento delle transazioni è passato dal +3,8% tra 2016 e 2017 al +5,6% dell’ultima registrazione.

Analisi dell’andamento del mercato immobiliare residenziale nel terzo trimestre 2018.
Nella Tab. 2, invece, vi sono riportato i dati percentuali di crescita su base biennale, in particolare nei terzi trimestri dei bienni dal 2014-15 al 2017-2018.

Analisi dell’andamento del mercato immobiliare residenziale nel terzo trimestre 2018.
Compravendite per macro aree geografiche.
A livello nazionale, l’Agenzia delle Entrate, divide l’Italia in 5 macro aree geografiche per meglio inquadrare l’andamento del settore residenziale. Analizzando i dati esposti nel report riguardante il solo terzo trimestre 2018, appare evidente come il Nord-Ovest faccia “un campionato a sé”, per usare una metafora calcistica. In questa zona, sono state effettuate circa un terzo del totale delle compravendite italiane. Parliamo di oltre 43.500 transizioni, circa 2.000 in più rispetto al periodo luglio-settembre 2017, per un aumento percentuale del 4,7%.
Si giocano il secondo posto in questa particolare classifica il Centro e il Nord-Est, rispettivamente con 27.171 e 26.541 cambi di proprietà in tre mesi. Anche se nelle regioni centrali d’Italia si sono compravendute più abitazioni, è il Nord-Est ad avere il primato per quanto riguarda la crescita maggiore: +12,8% rispetto al terzo trimestre 2018; “solo” +7,2%, invece, per il Centro.
Fuori dal podio, il Sud, nelle cui regioni sono stati 21.634 i cambi di proprietà del periodo estivo 2018, contro le 20.963 del medesimo periodo 2017, per un aumento percentuale del 3,2%. Chiudono le Isole, che fanno “macro area” a parte, per la particolare situazione che vivono: qui sono state poco più di 11.500 le compravendite portate a termine, +7,2% rispetto al 2017.
In Tab. 3 – NTN+Var.%, abbiamo riportato i dati relativi al numero di compravendite effettuale e la variazione percentuale rispetto all’anno precedente, considerando i soli terzi trimestri degli anni dal 2016 al 2018. Da notare è che, per quest’anno, nessun valore risulta in negativo e quindi tutte le macro aree italiane si distinguono per aver effettuato più transizioni che nel 2017.

Analisi dell’andamento del mercato immobiliare residenziale nel terzo trimestre 2018.