L’inflazione che ha colpito l’Eurozona che continua a scendere e la ripresa economica più debole del previsto, hanno portato ad un atteso allentamento della politica monetaria. Infatti la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse dallo 0,15% allo 0,05%, valori che toccano un nuovo minimo storico. Inoltre il tasso sui depositi è stato ridotto dal -0,10% al -0,20% e quello marginale dallo 0,40% allo 0,30%.
Lo scopo della decisione della BCE è quello di contrastare la mancata crescita e il rischio di deflazione, spingendo l’euro più in basso rispetto al dollaro, in modo da andare ad incentivare l’esportazione e a rilanciare l’inflazione. Tali misure hanno causato un’immediata reazione del mercato e l’euro ha toccato un minimo da un anno, assestandosi a 1,3036 nei confronti del dollaro. Segno positivo per le borse europee con Piazza Affari che sale dell’1,4%, Parigi dell’1,1%, Francoforte dello 0,4%, Madrid dello 0,97% al pari di Lisbona.
Ma che effetti avranno i tagli dei tassi di interesse sui mutui erogati ai cittadini?
Sicuramente i mutui per l’acquisto della casa diventano più accessibili, anche se restano imprescindibili due condizioni: i richiedenti dovranno essere considerati solventi e possedere la metà del valore dell’immobile.
Per tutti i cittadini che hanno acceso un mutuo a tasso variabile indicizzato al tasso BCE, grazie al taglio dei tassi d’interesse, potranno godere di un risparmio sulla rata mensile di un mutuo da 100.000 euro che va dai 5 ai 10 euro. Il risparmio aumenta con l’aumentare dei capitali e dei tempi residui del finanziamento, questo perchè in queste situazioni la quota di interessi della rata è più consistente e quindi anche i benefici derivanti dal taglio dei tassi di interesse.
Come conferma il Codacons “la decisione della BCE di tagliare i tassi portandoli allo 0,05%, produrrà a regime effetti positivi per le famiglie che hanno acceso un mutuo a tasso variabile, seppur di piccola entità”. Dalle prime stime emerge un risparmio annuale che dovrebbe andare dai 65 euro per chi ha acceso un mutuo a tasso variabile da 100.000 a 30 anni, fino a circa 97 euro per un finanziamento da 150.000 euro a 25 anni.
Codacons sottolinea che “considerato che solo il 2% delle famiglie italiane ha attivato mutui direttamente legati al tasso BCE, per tutti gli altri occorrerà aspettare che il taglio deciso da Mario Draghi venga adottato sui tassi praticati dalle banche”.