Con la Legge di Stabilità 2015 è stata introdotta una moratoria fino al 2017 che permette a micro, piccole e medie imprese e alle famiglie la “sospensione del mutuo” per tre anni. In realtà la sospensione riguarda solamente la quota capitale, mentre prosegue il pagamento della quota interessi, ma si tratta comunque di una riduzione delle spese mensili che dovrebbe agevolare le famiglie e le imprese.
Lo scorso 29 dicembre è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il testo del Comma 246 della Legge di Stabilità 2015, secondo il quale “al fine di consentire di allungare il piano di ammortamento dei mutui e dei finanziamenti per le famiglie, le micro, piccole e medie imprese individuate dalla raccomandazione 2003/361/ce della commissione, del 6 maggio 2003, il Ministero dell’Economia e Finanze e il Ministero dello Sviluppo economico, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge e previo accordo con l’Associazione Bancaria Italiana e con le associazioni dei rappresentanti delle imprese e dei consumatori, concordano, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, tutte le misure necessarie al fine di sospendere il pagamento della quota capitale delle rate per gli anni dal 2015 al 2017”.
Le misure necessarie per la sospensione della quota capitale del mutuo sono attese entro il 31 marzo, cioè trascorsi i novanta giorni dall’entrata in vigore della Legge di Stabilità. La sospensione dei mutui delle pmi stabilita a luglio, che ha permesso la sospensione di 13 miliardi di euro di mutui per 40.000 piccole e medie imprese, è stata prorogata di altri tre mesi, fino al 30 marzo 2015.
Condizioni
Per poter beneficiare della sospensione le piccole e medie imprese non dovranno presentare posizioni debitorie classificate come “sofferenze”, “partite incagliate”, “esposizioni ristrutturate” o “esposizioni scadute/ristrutturate” da più di 90 giorni. Le famiglie, invece, i nuovi accordi verranno probabilmente modellati su quelli già in vigore da aprile 2013 tra Abi e associazioni consumatori, che prevedevano la sospensione della restituzione del prestito in caso di condizioni di particolare difficoltà, come la perdita del lavoro, oppure la morte del coniuge.
Costi della sospensione
Per le famiglie che potranno sospendere il pagamento della quota capitale del mutuo il vantaggio sicuramente è rappresentato dal taglio dei costi mensili per tre anni, ma si tratta di un vantaggio nell’immediato che si traduce in un costo nel futuro: infatti, i mutuatari dovranno continuare a pagare gli interessi bancari e la scadenza del mutuo slitterà di 36 mesi, in questo modo si troveranno a pagare tre anni di interessi aggiuntivi. Il costo dell’operazione in termini di oneri finanziari sarà quindi più elevato di quanto concordato in precedenza e gli interessi quasi sempre calcolati sull’intero debito residuo e non sulle rate sospese renderanno il conto ancora più salato, si parla di un aumento del costo del prestito di circa il 10%. Non è ancora chiaro se la sospensione dovrà durare per forza tre anni oppure se si potrà scegliere un periodo di congelamento inferiore. Secondo i calcoli di Altroconsumo, sospendendo per 18 mesi il pagamento delle rate di un mutuo a tasso fisso di 150.000 euro, gli interessi aggiuntivi da pagare alla banca saranno di 4.000 euro. La sospensione di un mutuo a tasso fisso comporta maggiori svantaggi rispetto al tasso variabile, in quanto nel momento in cui si riprende il pagamento delle rate si dovrà versare alla banca lo spread più la differenza tra il valore attuale dell’Irs e quello al momento della stipula del mutuo, mentre se il tasso è variabile si dovrà pagare alla banca solamente lo spread. Alcuni istituti di credito permettono la rateizzazione degli interessi accumulato nel periodo di sospensione, spesso senza ulteriori interessi.
Si tratta di una soluzione pensata per far fronte ad una situazione di emergenza, quindi per le famiglie in difficoltà, prima di cogliere ciecamente questa opportunità, è fondamentale calcolare bene i costi della sospensione onde evitare di risolvere un problema nell’immediato creandosene uno più grande nel futuro.