Da uno studio condotto da Nomisma, il quasi trentennale osservatorio immobiliare bolognese, la situazione delle famiglie italiane nel 2016 è precaria: forte è la sfiducia nei confronti dei miglioramenti economici dell’ultimo anno, soprattutto in relazione agli sgravi fiscali, che per quanto siano numerosi ed economicamente molto vantaggiosi, sono percepiti come troppo transitori e non sufficienti a creare un clima di fiducia nel futuro, in particolare per coloro che stanno investendo o hanno intenzione di investire nel settore immobiliare.
Il clima che Nomisma rileva, e sostiene con numerosi dati acquisiti sul campo, è di un sostanziale rallentamento nelle intenzioni d’acquisto di una casa, in particolare sugli acquisti come bene di investimento. Il lieve miglioramento medio, dal punto di vista reddituale, è innegabile, ma finisce per alimentare i consumi, a scapito di scelte di investimento a medio o lungo termine. Nonostante un aumento delle compravendite di immobili residenziali sia nel 2015, +6,5% rispetto al 2014, che nel primo trimestre 2016, +20,6% rispetto al primo trimestre 2015, l’indagine condotta restituisce che si sia fatto un passo indietro per quanto riguarda le intenzioni d’acquisto di abitazioni: dopo l’entusiasmo espresso nel 2015, quest’anno le famiglie che si dichiarano interessate ad acquistare casa sono passate dal 12,2% all’8,8%, una riduzione dovuta dalla mancanza di condizioni finanziarie prospettiche adeguate.
Dipendenza dal mutuo.
Nello stesso studio, si mette anche in evidenza l’aumento rispetto alla dipendenza delle famiglie dai mutui bancari, domanda solo parzialmente assecondata dalle banche, che hanno sempre il diritto di poter o meno concedere il finanziamento. Ciò che si evince dai dati è la sostanziale precarietà delle nuove generazioni, sempre più costrette a farsi aiutare nell’acquisto di casa, in primo luogo da parte dei familiari, ma anche tramite mutui a lunga scadenza. Nel particolare dei mutui appare evidente il quadro di fragilità in cui si inseriscono molte famiglie italiane: nel corso di un anno si è passati dal 14,4% al 22,8% di nuclei familiari che, acceso il mutuo sulla propria abitazione, si dichiarano in difficoltà nel pagamento del proprio mutuo: quasi, dunque, una famiglia su quattro.
In riferimento alla componente di domande di mutuo non accettate dall’istituto bancario di riferimento, p*iù del 70% dei casi riguarda la mancanza di garanzie sufficienti* per accedere al finanziamento. Le domande non accolte riguardano in particolare quelle effettuate da genitori singoli con figli a carico, il 7,6% della categoria, e quelle richieste da nuclei familiari molto numerosi con disponibilità economiche esigue, oltre il 6% della categoria si vede rifiutare il finanziamento.
Acquisto e ristrutturazione di casa.
L’interesse da parte delle famiglie nei confronti dell’acquisto di una nuova casa o della ristrutturazione delle proprie proprietà rimane comunque forte e tra i primi posti nelle esigenze degli italiani, ma il tutto filtrato da una sensazione di transitorietà dei fattori positivi che hanno accresciuto le possibilità nell’ultimo anno: questa situazione non consente di progettare scelte di investimento a troppo lungo termine. I nuclei familiari interessati ad acquistare un’abitazione, che sia essa prima casa o seconda casa ad uso del nucleo familiare, si sono ridotti, rispetto all’anno scorso, da 2,5 a 2 milioni, dal 12,2% all’8,8% del totale italiano.
La situazione si presenta identica anche per quanto riguarda la prospettiva delle famiglie di ristrutturare il proprio immobile: secondo quanto riportato da Nomisma, solo una famiglia su quattro intende sostenere spese di ristrutturazione a breve e di queste, quasi il 40% dichiara che molto probabilmente si rivolgeranno alle banche per chiedere un prestito, necessario per sostenere l’investimento di ristrutturazione.

Prospettive future.
Secondo Nomisma questa situazione, questi dati, significativi, anche se non ancora allarmanti, dovrebbero indurre il mondo dell’industria e della finanza a offrire prodotti e liquidità con maggiore intensità, in modo da alimentare un potenziale mercato di notevole importanza, ma non ancora totalmente concretizzato.
Continuando ad analizzare le testimonianze ricevute, l’osservatorio immobiliare autore di questo studio, registra che la propensione all’acquisto di un’abitazione entro la fine del 2016 è più marcata tra i nuclei a reddito medio-basso e più vulnerabili dal punto di vista finanziario: rientrano in queste categorie i genitori soli con figli e i giovani che hanno bisogno del supporto della famiglia d’origine per l’acquisto della propria abitazione.