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LA BCE TAGLIA I TASSI: COSTO DEL DENARO AI MINIMI STORICI

La Banca Centrale Europea anticipa i tempi e taglia i tassi allo 0,25%, andiamo a conoscere l’effetto che avrà sui mutui il costo del denaro ai minimi storici.

Dopo il taglio del costo del denaro allo 0,5% dello scorso 2 maggio, la BCE sotto la presidenza di Mario Draghi, anticipa i tempi tagliando ulteriormente i tassi allo 0,25%. Si tratta di una decisione importante per le ripercussioni che il costo del denaro ai minimi storici avrà sui finanziamenti a tasso variabile. Naturalmente chi ha acceso un mutuo vedrà scendere la rata mensile solamente nel momento in cui le banche adegueranno i tassi in base alle variazioni della BCE.

Draghi ha motivato la scelta del taglio spiegando che le stime dell’Eurotower sono “per un prolungato periodo di bassa inflazione” e sarà prolungato anche il periodo per il quale i tassi resteranno bassi, senza escludere un’ulteriore discesa. Infatti, come ha ribadito Draghi, la BCE è pronta a valutare ogni strategia e strumento a disposizione per intervenire ulteriormente, non “è ancora stata raggiunta la soglia minima per i tassi”.

Intanto Adusbef e Federconsumatori hanno calcolato le ripercussioni potenziali della manovra sui tassi dei mutui: per i mutui a tasso variabile accesi di recente, lo spread imposto, arrivato anche al 4,5 , supera di gran lunga il tasso applicato, pertanto anche un ritocco dell’Euribor avrà scarsa influenza sul calcolo della rata. Infatti al 7 novembre 2013 i valori del tasso interbancario europeo sono pari allo 0,129 per l’Euribor ad un mese, dello 0,228% per il tasso a 3 mesi e dello 0,341% per quello a 6 mesi. Considerando un prestito di 100 mila euro a 10 anni, 150 mila euro a 20 anni e 200 mila euro a 30 anni trattati al 3,75%, ipotizzando una ripercussione meccanica dello 0,25% che fa scendere il tasso al 3,5%, la rata mensile potrà diminuire da un minimo di 11 euro al mese nel caso del mutuo da 100 mila euro, fino ad un massimo di 28 euro mensili nel caso del mutuo da 200 mila euro.

Come notato dagli analisti di Ig Markets, la fretta della BCE ora sposta l’attenzione sulla possibilità di nuove operazioni straordinarie “che in qualche modo possa avere un effetto più diretto sull’economia reale. Il taglio dei tassi infatti rimane per lo più un’operazione “civetta”, con una forte valenza simbolica. Come conferma Draghi “ci sono molti strumenti a disposizione” dell’Eurotower per intervenire.

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