L’Osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma, la società di studi economici, riporta una timida ripresa del mercato immobiliare. Anche se gli acquisti di immobili in lieve aumento possono essere visti come segnali positivi, la ripresa delle compravendite sia di immobili residenziali che commerciali stenta a decollare nonostante il calo dei prezzi, gli ulteriori sconti in fase di trattativa e la vasta offerta presente sul mercato.
Analizzando l’andamento del valore degli immobili troviamo “indicazioni controverse, che non consentono di escludere una nuova ondata recessiva”, ma per quanto riguarda il numero delle compravendite, le previsioni confermano un percorso di graduale risalita. Infatti secondo Nomisma nel 2013 è stato toccato il punto più basso di mercato con 404.000 transazioni, valore che ora registra un graduale aumento che diventerà sempre più spiccato, ma che fino al 2016 non consentirà di superare le 500.000 compravendite immobiliari.
Dopo 5 anni in cui il numero delle compravendite è stato ridimensionato del 41% per gli immobili residenziali, e del 46% per gli immobili commerciali e destinati al terziario, finalmente il mercato immobiliare non subisce più una forte spinta recessiva ma sembra essersi stabilizzato. Le grandi città hanno registrato i primi segnali positivi già nella seconda metà dell’anno scorso, mentre i centri di medie dimensioni (Parma, Modena, Novara, Bergamo, Brescia, Ancona, Livorno, Trieste, Verona, Perugia, Salerno, Taranto e Messina), su cui si concentra l’analisi di Nomisma, per i primi segnali di inversione della spirale negativa hanno dovuto attendere i primi mesi del 2014.
Le cause di questa incertezza sono da ricercare nel mercato del credito, protagonista sicuramente di notevoli miglioramenti rispetto al 2013, ma che resta ancora di difficile accesso. L’interesse per l’acquisto di immobili è in aumento e a dimostrarlo è il persistente incremento delle richieste di prestito, a cui purtroppo si contrappongono criteri di accesso in molti casi ancora troppo selettivi. Rispetto al 2013, anno in cui sembrava impossibile ottenere un mutuo, ora finalmente si assiste ad una parziale ripresa dell’erogazione, coerentemente con il percorso di ripresa iniziato adesso e che continuerà negli anni a venire.
Una spinta ulteriore dovrà arrivare dal “Plafond Casa” messo a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti, che permetterà alle banche aderenti di concedere mutui a tassi agevolati. Il Governo punta ancora più in alto studiando ipotesi e strategie per facilitare l’accesso al credito anche ai lavoratori precari che rappresentano quasi il 25% del totale della forza lavoro.