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MUTUI: ANALISI DELL’ANDAMENTO DELLE RICHIESTE DEI PRIMI 6 MESI DEL 2016

Tramite i dati forniti dal Barometro CRIF, siamo in grado di fare un’analisi generale dell’andamento del mercato dei mutui bancari: concentrandoci sugli importi medi, sulle fasce d’età dei richiedenti e sulla durata media dei mutui.

Il Barometro CRIF, ovvero la Centrale RIschi Finanziari, ha reso noti i dati relativi al I° semestre 2016 sul numero di richieste di nuovi mutui e surroghe da parte delle famiglie italiane: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si registra un +14,6% di richieste e si registrano segnali positivi anche per quel che riguarda l’importo medio richiesto. Nel conto vengono considerate solo le richieste vere e proprie di istruttorie formali, per nuovi mutui o surroghe, che vengono presentate agli istituti di credito, escludendo invece la moltitudine di richieste informative o i preventivi online, poco significativi al fine di uno studio sull’andamento del mercato.

Anche se il mese di Giugno ha fatto registrare un inaspettato segno negativo, -4,6% rispetto a Giugno 2015, il dato non va ad intaccare l’andamento del settore, che fino a Maggio 2016 aveva un trend positivo di 35 mesi consecutivi. Il +14,6%, d’altronde, media dei primi 6 mesi di quest’anno è un dato più che significativo e che isola il solo dato negativo del mese appena trascorso.

Simone Capecchi, Executive Director dell’osservatorio CRIF, ha così commentato i dati registrati dal CRIF stesso e che andremo a proporvi di seguito: “Vedremo quindi nel corso della seconda metà dell’anno se ci saranno nuove e ulteriori iniziative sul fronte dell’offerta di credito e/o degli stimoli al mercato, volte a dare un aggiuntivo, e definitivo, impulso al settore dei mutui casa. Gli istituti di credito dovranno comunque lavorare alla costruzione di un’offerta innovativa del prodotto mutui che non potrà prescindere da un presidio sempre maggiore dei canali digitali e da una forte attenzione alla customer experience, senza tralasciare il governo del rischio dell’operazione per evitare un veloce ritorno al recente passato”.

Analisi degli importi richiesti.

Per quel che riguarda l’importo medio dei mutui richiesti, le ultime rilevazioni del Barometro CRIF non possono che essere accolte positivamente dagli addetti ai lavori, ma non solo. I valori medi richiesti negli ultimi sei mesi si attestano sostanzialmente in linea con quelli dello stesso periodo dell’anno precedente, 122.519 euro, ovvero solo lo 0,5% in meno rispetto al I° semestre 2015. Il mese di Giugno appena trascorso, invece, fa segnare un valore medio richiesto leggermente superiore rispetto a Giugno 2015: 122.992 euro contro i 122.671 dell’anno scorso.

Nei prossimi mesi si avrà la conferma se si è arrivati ad un nuovo punto di equilibrio o se ci aspetta un periodo di discontinuità. Certo siamo ancora lontani dai valori medi che si registravano, ad esempio, nel 2010, quando l’importo medio richiesto era di “appena” 140.104 euro: nell’immediato sembra quindi quasi impossibile un ritorno agli importi che si registravano prima dell’ultima grande crisi del mercato immobiliare.

Relativamente alla distribuzione delle richieste in base alle fasce d’importo, i primi sei mesi del 2016 fanno registrare i seguenti dati: quasi il 30% degli italiani richiedenti un mutuo opta per una cifra compresa tra i 100.000 euro e i 150.000 euro. Nel complesso, però, quasi l’80% delle richieste per un importo inferiore ai 150.000 euro.

Eine Frau unterschreibt einen Kaufvertrag für ein Haus bei einem Immobilienmakler.

La distribuzione per fasce d’età.

Come spesso accade la fascia d’età che più sceglie la soluzione mutuo per l’acquisto della propria abitazione è quella degli Under 44: 2 persone su 3 del totale dei richiedenti rientra infatti in questa fascia. In particolare la maggior concentrazione di richieste di mutuo si ha nella fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni, con una quota superiore al 33% del totale, oltre il 36% nel solo mese di Giugno 2016.

Interessante è ancora il commento e l’analisi fatti da Simone Capecchi: “Nel corso dell’ultimo anno gli indicatori di rischiosità del credito alle famiglie hanno mostrato una ulteriore riduzione rispetto alle precedenti osservazioni, con il tasso di default a 180 giorni che a marzo 2016 per il comparto mutui si è collocato all’1,5%, il livello più basso osservato negli ultimi 4 anni. Questo sta contribuendo a rendere più fluida l’offerta da parte degli istituti di credito a sostegno della ripresa del mercato immobiliare, ancora caratterizzato da favorevoli condizioni di acquisto”.

Le classi di durata dei mutui.

Concludiamo questa analisi con uno sguardo sulla durata media dei mutui richiesti dalle famiglie italiane in questo primo semestre 2016: la fascia che ancora una volta è risultata quella più consona alle esigenze della famiglie è la 16-20 anni, scelta dal 23,6% del totale delle famiglie che hanno acceso un mutuo negli ultimi 6 mesi; segue a ruota la fascia appena superiore, quella tra i 21 e 25 anni di mutuo, scelta dal 20,7% delle famiglie.

Anche in questo caso, il fatto che le famiglie si orientino prevalentemente su piani di rimborso lunghi va letto come la necessità di adottare soluzioni in cui la rata mensile incida nel modo più lieve possibile sul bilancio familiare.

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