L’ultima edizione dell’Osservatorio di PrestitiOnline.it, il sito che permette di comparare i prodotti di credito al consumo che fa capo al Gruppo MutuiOnline, ha preso in esame i mutui erogati dal periodo tra gennaio e luglio del 2014. Dall’analisi è emerso che i prestiti maggiormente erogati sono quelli per la ristrutturazione della casa che ammontano al 29,5% del totale dei mutui erogati. Al secondo posto della classifica troviamo i mutui per l’acquisto di un’auto usata che ammontano al 22,8%, mentre al terzo posto troviamo i prestiti erogati per l’acquisto dell’arredamento che ammontano al 14,6%. A seguire troviamo che il 12,4% dei prestiti è destinato all’acquisto della macchina nuova o a km 0, l’8% per liquidità e solo l’1,9% dei prestiti viene destinato al finanziamento di hobby personali o vacanze.
Per quanto riguarda la durata del finanziamento, la maggior parte delle richieste si colloca dai 7 anni (19,7%) ai 5 anni (19,6%). “L’importo medio dei prestiti erogati nel mese di luglio 2014 si attesta a 10.527 euro, in leggero calo rispetto a quello del secondo semestre del 2013; circa il 34,3% dei prestiti erogati ha un importo compreso tra i 5.000 e i 10.000 euro; l’erogazione dei prestiti per diverse aree geografiche è in linea con le precedenti rilevazioni e si attesta intorno al 40% per quanto riguarda il Nord Italia, circa il 38% per il Sud e le Isole e circa il 22% per il Centro”.
La riattivazione del credito, che potrebbe determinare un più deciso rilancio del mercato immobiliare, purtroppo risulta ancora debole e stenta ad assumere toni più marcati, questo anche a causa del fatto che l’Italia resta la nazione europea dove chiedere un mutuo conviene meno. Infatti è nel nostro Paese che si registrano i tassi di interesse più elevati di tutta l’Eurozona con un tasso medio del 3,07% contro una media del 2,7%, ben 36 punti base in meno.
Se andiamo ad analizzare la distribuzione dei tassi di interesse sul territorio italiano, troviamo il tasso più elevato in Sardegna con una media del 4,12%. Codacons sottolinea l’importanza di questi dati emersi da uno studio di Confartigianato per il settore dell’edilizia maggiormente colpito dalla crisi del mattone: con le condizioni economiche applicate dalle banche, comprare casa diventa molto difficoltoso e la diffidenza e reticenza nel concedere mutui porta ad un arresto delle costruzioni. Confartigianato pone l’attenzione anche sulla pressione fiscale che in due anni è aumentata del 107,2%. Tutti questi fattori hanno portato l’edilizia a perdere l’1,7% di aziende con un calo maggiore nel comprato artigianale che ha raggiunto il 2,7%. Di conseguenza cala drasticamente anche il numero di lavoratori nel settore edile con la perdita del 4,8% della forza lavoro.
Sicuramente non si può ancora parlare di una vera a propria ripresa del settore immobiliare, ma la spirale negativa sembra essersi arrestata e arrivano i primi segnali positivi: da un lato l’enorme successo riscosso dal bonus ristrutturazioni che ha incentivato quasi mezzo milione di italiani a procedere con i lavori, dall’altro troviamo le compravendite immobiliari che dopo due anni di costante calo, nel primo trimestre del 2014, sono aumentate dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2013.